Cosenza, l’Amministrazione comunale si attiva per favorire l’adozione del contratto d’affitto a canone concordato
Quello degli affitti immobiliari è settore per il quale si invoca regolamentazione da anni. E gli strumenti pensati nel tempo con questo obiettivo non hanno dato i risultati sperati. Uno di questi è il contratto d’affitto a canone concordato in cui gli importi massimi e minimi dei canoni sono stabiliti a livello locale attraverso la contrattazione tra sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari sulla base di alcuni parametri.
L’Amministrazione comunale, attraverso l’assessorato alla solidarietà e coesione sociale guidato da Manfredo Piazza, entra a pieno titolo nella questione, volendo avviare l’iter necessario ad attivare, anche nella nostra città, questa opportunità che, oggi più di ieri, non può andare persa. Il Piano Casa recentemente approvato ha tra l’altro reso più appetitoso, per i proprietari, il ricorso a questo tipo di contratto, avendo abbassato la cosiddetta cedolare secca, cioè l’aliquota fissa sui canoni di locazione concordati, dal 15% al 10% (contro il 21% delle locazioni libere).
Proprio all’indomani di queste importanti novità legislative, l’assessore Piazza ha promosso un incontro con i livelli territoriali delle associazioni più rappresentative dei proprietari ed inquilini - Confedilizia, Sunia ed Uppi – per sostenere la diffusione di questo strumento che consentirebbe di calmierare i prezzi delle locazioni, a beneficio degli inquilini ma con vantaggi fiscali per i proprietari.
“Nella fase attuale che vede la compressione della domanda di locazione e, conseguentemente, un eccesso di offerta – commenta l’assessore Piazza - ci sembra doveroso come amministratori sostenere il ricorso ad una tipologia contrattuale che, a vantaggio di entrambe le parti coinvolte, metterebbe un po’ d’ordine in un settore dove c’è tanto sommerso. Attivare a Cosenza il patto territoriale che consente l’affitto a canone concordato significa contribuire a risollevare il mercato degli affitti, prevenire le situazioni di morosità incolpevole per tante famiglie che hanno visto il loro reddito ridursi drasticamente ed hanno difficoltà a pagare l’affitto, significa anche – conclude Piazza - ridurre il fabbisogno di emergenza abitativa”.
Disponibilità piena da parte delle associazioni a procedere nel percorso che dovrà portare alla stipula del patto territoriale. Nel prossimo incontro si ragionerà operativamente sugli elementi concreti da definire, a partire dalla zonizzazione del territorio cittadino alla valutazione degli immobili e quindi alla definizione dei canoni minimi e massimi.