Rachele Grosso Ciponte (Pd) sull’arrivo di Renzi a Scalea
“Matteo Renzi ha scelto l’appuntamento del 26 marzo a Scalea per lanciare un messaggio forte al Paese nel sostenere le ragioni della Calabria e del Mezzogiorno, dopo anni di marginalità e di promesse disattese, di essere al centro delle scelte del Governo, come condizione essenziale per la propria crescita economica, civile e democratica”. E’ quanto scrive Rachele Grosso Ciponte (Partito Democratico).
“L’asse politico Berlusconi-Bossi – continua la nota - per anni ha prosciugato le risorse europee, finalizzate al potenziamento strutturale e al rilancio produttivo del Mezzogiorno, con scelte clientelari e populistiche, violando le stesse direttive dell’U.E., come il finanziamento del tutto illegittimo delle quote latte dei produttori del Nord.
Le statistiche ci ricordano che il divario, tra Nord e Sud, è cresciuto in maniera preoccupante, determinando una situazione sociale non più tollerabile nel Mezzogiorno e, nello stesso tempo, frenando la competitività delle Aziende e la ripresa economia dell’intero Paese.
La “questione meridionale”, negli ultimi decenni dimenticata dai Governi e dagli stessi intellettuali meridionali, ora con Renzi può “cambiare verso” e diventare una priorità strategica per la stessa U.E., che deve allargare il proprio orizzonte, economico e politico, verso l’intera area del Mediterraneo.
Diventa urgente per la Calabria, come afferma il nostro Segretario regionale Magorno, liberarsi subito da amministratori inadeguati, che hanno fallito sul piano politico e dei risultati ottenuti, come Scopelliti travolto, tra l’altro, da complesse vicende giudiziarie prossime alla conclusione.
Il “modello Reggio” tanto caro a Scopelliti è in frantumi, mentre la sua esperienza di Governatore sarà ricordata come la peggiore della Calabria: per mancata attuazione delle infrastrutture indispensabili allo sviluppo produttivo, nessuna gestione delle dinamiche sociali e dell’occupazione giovanile, incapacità a tutelare i diritti alla salute dei cittadini e garantire i livelli minimi di assistenza sanitaria, inadeguatezza a utilizzare in maniera produttiva i fondi europei, insensibilità alle problematiche ambientali e caos nella raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Anche il “modello Catanzaro” di Abramo è caduto nella polvere: per inefficienza e per una gestione dell’Ente clientelare, e senza scrupoli politici e morali, come dimostrano le vicende di questi giorni, che vanno emergendo dalle indagini della magistratura inquirente e che danno un’immagine di degrado amministrativo senza precedenti per comportamenti asociali di pubblici amministratori.
Renzi a Scalea, affronterà anche la “questione criminale”, senza trascurare la “zona grigia” dove si annidano connivenze tra amministratori, pubblici e privati, con le organizzazioni mafiose, settori deviati della massoneria e “faccendieri” di ogni tipo, che per perseguire i loro affari illeciti ricorrano alla violenza, allo scopo di condizionare le istituzioni e sconvolgere la convivenza civile e democratica delle nostre comunità.
Il PD della Calabria, che recentemente ha eletto democraticamente i propri organismi dirigenti, è chiamato ad assolvere il suo compito, avendo piena consapevolezza della fase storica che attraversa la Regione e il Paese.
Unità e rinnovamento di programmi e di donne e di uomini, saranno essenziali per nuove idee e strategie di sviluppo economico, idonei a costruire un ampio schieramento di forze politiche, sociali e civiche capaci di cambiare la Calabria, con la vittoria del centrosinistra nelle imminenti elezioni comunali ed europee.
Grazie Renzi, per il tuo impegno per la Calabria che vuole cambiare, per riformare l’Italia che vuole uscire dalla crisi, che altri Governi hanno determinato, per ridare autorevolezza al nostro Paese nella costruzione di un’Unione Europea dei popoli e in difesa della pace nel mondo”.