Maurizio Silenzi Viselli replica sul progetto del 3° megalotto della nuova 106
"Ora, finalmente, l'Anas ha un suo cantore: il poeta Fabio Pugliese. Era ora che qualcuno declamasse che i progetti di questa benemerita società di diritto privato vanno accettati (testuale) "senza vincoli, pregiudizi e prerogative": Vangelo insomma. Accompagnando la religiosa accettazione, manco a dirlo, con la Fede, la Speranza e la Carità". E' quanto scrive Maurizio Silenzi Viselli, architetto.
"Del resto - continua la nota - è oramai noto a tutti che lui, il poeta appunto, è il solo a sapere come stanno le cose. Ed è quindi l'unico anche a poterle decantare a noi ignoranti sempliciotti. In Italia i morti fanno campare un sacco di gente. Non solo i becchini, il parlamento è sempre stato pieno di mogli, fratelli, amici (sic), di morti tragicamente. In vita, spesso, manco si parlavano, ma dopo morti, interviste, lacrime e, appunto, riconoscimenti personali "alla memoria" del caro estinto.
Il nostro poeta, per accendere l'attenzione sulla sua fatica letteraria (giorni fa ha presentato per l'ennesima volta la sua opera a Trebisacce), non omette mai di citare i morti sulla nuova 106. Senza ricordare, altrettanto mai, che quella nuova 106 "assassina" è stata realizzata proprio dall'Anas. Non è stato un brutto omo nero venuto chissà da dove, no, è stata la stessa società che ora (a suo dire) dovrebbe risolvere i problemi di tutto l'Alto Jonio. Come? Ma semplice, con un altro disastroso progetto stradale. Grande opera. Ma per chi? Per imprese specializzate assolutamente assenti sul territorio. Con manodopera loro.
Nel merito. L'opera dovrebbe tranciare per la quarta volta (dopo la vecchia 106, la ferrovia, la nuova 106) tutti i terrazzi marini (rimasti miracolosamente ancora integri) da Roseto a Sibari con altre sei nuove corsie. Non solo, ma dovrebbe distruggere tutte le incantevoli fiumare incontrate, solcandole trionfalmente con viadotti smisurati di cento metri d'altezza. Del resto, se così non si facesse, come si potrebbero ammirare gli altri tre viadotti già esistenti? O le tre infrastrutture sottostanti? Sarebbe impossibile. Tutte le cartoline inquadreranno d'infilata tutti e quattro i viadotti per la gioia dei turisti e degli amanti del bello (poeti inclusi). Le più affascinanti fiumare riceveranno in premio anche un grandioso svincolo, naturalmente a quadrifoglio (porta fortuna).
Ovviamente il progetto prevede anche un nuovo scempio archeologico, analogo a quello perpetrato a suo tempo con la nuova 106, quando tranciò in due parti le vestigia di Thurii e Copia, il nuovo progetto infatti, con rinnovata perfidia, prevede di passare sopra alla Sybaris arcaica, nella zona perfettamente indicata nella mia conferenza tenuta, nel Museo Nazionale Archeologico di Sibari, l'11 febbraio scorso.
E chi sta finalmente indicando, con voce ispirata, l'indispensabilità di tutte queste meravigliose progettate realizzazioni? Chi sta spiegando a tutti noi, poveri inconsapevoli, ingrati e sprovveduti cafoni, i vantaggi del vero progresso? Il sommo poeta dell'Anas. Grazie.
Affiancare tre corsie raddoppiando semplicemente la nuova 106 già esistente? Non sia mai! Troppo semplice, troppo comodo, troppo economico e, soprattutto, poco devastante. E sarebbe carina che mo' ce mettessimo a fa' le cose come se deve! Sarebbe proprio carina".