Forza Nuova Calabria sulla migrazione sanitaria

Calabria Politica

"E’ davvero allarmante leggere i dati dei calabresi affetti da patologie oncologiche che sono costretti ogni anno ad andare a curarsi in strutture fuori dalla Calabria,la cifra si aggira intorno ai 52 mila,un vero e proprio esodo dunque di quello che viene comunemente denominato viaggio della speranza." E' quanto afferma Igor Colombo portavoce Forza Nuova Calabria.

"Le cause ovviamente - continua la nota - sono essenzialmente due, le lunghe liste di attesa e l’assenza di poli oncologici. In realtà per quest’ultimo aspetto in Calabria ne avremmo a disposizione due che sono a Catanzaro la Fondazione Campanella e l’altro il Marrelli Hospital di Crotone,struttura questa lanciata e presentata in pompa magna ma recentemente pare chiusa nel silenzio più assordante e mai ossimoro appare più azzeccato, forse tutta la classe politica dirigente era impegnata nella campagna elettorale per le ultimissime elezioni al Parlamento europeo². Continua dicendo: ² E’ davvero assurdo pensare che in Calabria potremmo disporre di strutture dedicate per le cure oncologiche ed invece le lasciamo inutilizzate preferendo far fare ai calabresi il giro d’Italia per curarsi.

Noi di Forza Nuova troviamo tutto ciò inaudito ed inconcepibile,palese dimostrazione questa di come la Sanità nella nostra regione sia stata sempre più devastata spesso da logiche e gestioni politiche scellerate ed allo stesso tempo clientelari,da parte di chi ha amministrato sia recentemente sia in passato, considerando sempre questo settore della Sanità come una gallina dalle uova d’oro, utile ad accaparrarsi voti e sistemare nelle postazioni che contano amici ed amici degli amici. Se analizziamo singoli dati e situazioni ci si accorge di come la nostra regione infatti sia indietro e su questo ovviamente non si dice nulla di nuovo, basti pensare all’assenza in quattro province su cinque del Registro dei Tumori (presente ed attivo solo a Catanzaro)utile strumento per il monitoraggio delle Neoplasie,reso tra le altre cose obbligatorio dalla stessa Giunta regionale targata Scopelliti. Ed ancora urge denunciare la completa assenza di assistenza sociale ed economica per i malati di Tumore della Calabria,i quali oltre ad essere costretti ad andare fuori regione per curarsi,non possono godere,a differenza di cittadini di altre regioni italiane,di contributi dal momento che pur esistendo un fondo regionale oncologico,questo si presenta incredibilmente vuoto,specie nelle province più colpite da questo genere di gravi malattie,come quella di Crotone. Questo ha davvero del vergognoso che va nel procurare ed arrecare grave danno a queste sfortunate persone, con la beffa poi che la Sanità calabrese si trova costretta a rimborsare milioni di euro ad altre aziende sanitarie,soldi che ovviamente gravano e pesano sulle nostre tasche.

La classe politica calabrese garantì che con la cancellazione delle vecchie Asl e l’attuazione delle Aziende Sanitarie Provinciali,si sarebbe ottenuto oltre che un notevole risparmio anche un sensibile e deciso miglioramento della qualità della Sanità in Calabria,i fatti invece ci dicono diversamente,con ospedali in molte realtà regionali chiusi o declassati,migrazione sanitaria in continuo aumento ed assenza totale di politiche socio-assistenziali per i malati oncologici."

Infine conclude - "Forza Nuova in Calabria nei prossimi mesi andrà a sensibilizzare sempre più i cittadini per questa grave e vergognosa situazione,la Sanità è un settore a nostro avviso che deve essere immediatamente tolto dalle mani della politica regionale e deve tornare come un tempo,cioè nazionalizzato,ma questo non sembra l’indirizzo e l’intenzione del governo Renzi,ma almeno chiediamo e per questo ci impegneremo con tutte le nostre forze,che la Sanità calabrese sia come al pari di quella di altre regioni italiane,con funzionamento a pieno regime di strutture oncologiche e politiche sociali mirate al sostegno di chi purtroppo sempre più in Calabria si ammala,tenendo conto che spesso queste patologie vanno a colpire chi economicamente versa in uno stato di profonda crisi".