Arpacal: presentato a Curinga progetto di monitoraggio delle radiazioni
Accogliendo l’invito del Sindaco di Curinga, dott. Domenico Pallaria e del vice-sindaco. dott.ssa Patrizia Mjello, i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), in un incontro presso le scolaresche della città, hanno illustrato ieri il piano di attività del progetto “Le radiazioni di Curinga”, siglato tra l’Arpacal e la Città di Curinga a seguito di un atto di indirizzo della Giunta Comunale lo scorso febbraio.
I tecnici Arpacal Salvatore Procopio e Michele Folino Gallo, rispettivamente fisico e geologo del dipartimento provinciale di Catanzaro, hanno spiegato il lavoro che stanno svolgendo per monitorare la radioattività naturale e i campi elettromagnetici della città. La giornata con le scolaresche ha dato modo di far apprendere, dopo un primo incontro già avuto con la cittadinanza, come il piano in questione rappresenti un’importante forma di prevenzione e di valutazione del rischio della popolazione da agenti fisici inquinanti che, se fossero presenti oltre certi limiti, potrebbero compromettere la salute stessa dei cittadini.
Il tecnico Domenico Curcio, del Servizio Aria del Dipartimento di Catanzaro dopo aver ringraziato il preside dell’Istituto Comprensivo, la prof.ssa Natalia Mjello, per la sensibilità dimostrata ad una tematica ambientale spesso sottovalutata o non conosciuta, ha dato la parola al fisico Procopio che ha spiegato, con semplici parole, gli obiettivi e i contenuti scientifici del progetto.
“Il Radon - ha continuato Procopio - è un gas radioattivo appartenente alla famiglia dell’uranio, un radionuclide naturale. Parecchi suoli contengono naturalmente quantità variabili di uranio, che regola la quantità di radon rilasciata. Il radon si diffonde attraverso i pori e le spaccature del suolo, trasportato dall’aria o dall’acqua. Dato un certo contenuto di radon nel suolo, la quantità di gas rilasciata varia in dipendenza della permeabilità del suolo, del suo stato (arido o umido) e dalle condizioni meteorologiche (temperature del suolo e dell’aria, velocità e direzione del vento). In più, la concentrazione di radon decresce con l’altitudine”.
“La maggior parte del radon presente in una casa – ha spiegato Procopio - proviene dal suolo sul quale essa è costruita. Se il basamento ha un pavimento di fango, il radon può penetrare facilmente. Se la casa non è ben isolata dal suolo, priva di vespaio, il radon penetra attraverso le spaccature che si formano con il tempo, lungo le tubature o attraverso le giunture tra i muri. E’ quindi chiaro che il radon è universalmente presente, ma la velocità di emissione varia nel tempo, anche per uno stesso luogo. I ragazzi dopo aver posto le loro domande hanno costatato che in media le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo in casa, per svolgere i loro compiti, per vedere la televisione o giocare ai videogiochi ecc,. ed il radon emesso all’interno di una casa “chiusa” tende a restare lì se non prendiamo l’abitudine di aprire una semplice finestra”. Per un dato terreno, e indipendentemente dal tempo, la concentrazione finale di radon in una casa è quindi dipendente dal tipo di costruzione. Dipende anche, in larga misura, dalla ventilazione, sia passiva (cattivo isolamento) che attiva (aprire le finestre a intervalli lunghi o brevi, per esempio)”.
“In aria aperta - ha continuato il geologo Folino Gallo – il radon si diluisce rapidamente e non rappresenta un fattore di rischio per la salute umana, ma nei luoghi unicamente chiusi, stante l’origine sotterranea (cantine, case, scuole, uffici, ecc) si può accumulare e raggiungere in alcuni casi concentrazioni che sono ritenute pericolose per la salute”.
I tecnici hanno, quindi, esposto ai ragazzi la differenza tra campi elettromagnetici, che sono presenti ovunque nell'ambiente, alcuni generati da sorgenti naturali (elettricità nell'atmosfera e campo magnetico terrestre), altri da sorgenti artificiali come elettrodomestici, radio, televisioni, telefoni cellulari e dispositivi medicali, per i quali sono stati dati utili consigli sul loro corretto uso.
Un progetto, senza dubbio innovativo che si propone, in primo luogo, la tutela della salute dei cittadini. Il coinvolgimento diretto dei ragazzi ha dato modo di aprire nuovi fronti di conoscenza su tematiche nuove e poco dibattute. Il progetto si svilupperà per fasi e per la durata di un anno e consisterà in una serie di misure e di monitoraggi per quanto riguarda la radioattività naturale e non. Elemento fortemente innovativo sarà la misura del gas radon nell’acqua. I risultati delle rilevazioni diranno in che misura la popolazione di Curinga e la scuola stessa è esposta a radiazioni ionizzanti e non.