Ponte sul fiume Surdo, Morcavallo (Udc): a volte i sogni diventano realtà

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“Sono trascorsi cinque logoranti anni da quando i Giovani dello scudo crociato dell’area urbana, capitanati dall’allora commissario giovanile Morcavallo, presero a cuore l’atavica vicenda del ponte sul fiume Surdo.” È quanto si legge in una nota di Enrico Morcavallo, Commissario UDC Calabria.

“Il Sindaco Cavalcanti, ricevendo una delegazione dei Giovani Udc, aveva assicurato e rassicurato che il ponte sul fiume Surdo sarebbe stato riconsegnato ai cittadini in tempi brevissimi, correva l’anno 2012. Per due lunghi anni, sulla “vexata quaestio” in salsa rendese è regnato il silenzio dall’amministrazione pre-commissariale. Nel frattempo l’economia circostante è tragicamente ed ingiustamente defunta, i residenti e i commercianti della zona, vera terra nullius, hanno subito per troppo tempo l’abbandono delle istituzioni. – Continua la nota - I cittadini non chiedevano certo che venisse costruito un’opera faraonica, come il ponte sullo stretto, ma una normale infrastruttura cittadina, di poche decine di metri, che, in altri paesi del resto del mondo, viene realizzata in tempi abbastanza celeri. Non solo, in questo lasso temporale, i commercianti presenti nella zona rossa, già inginocchiati dalla logorante crisi dell’economia nazionale, si sono visti abbattere i loro fatturati del 70% a causa della negata viabilità del ponte. La Città di Rende, in barba al Trattato di Schengen ed al principio di libera circolazione di merci, cose e persone, ha ampiamente dimostrato, grazie alla sua ex amministrazione, di non poter essere considerata europea. Rivolgo le mie congratulazioni all’attuale commissario prefettizio di Rende, Dott. Maurizio Valiante, e al sub-commissario, Dott. Giuseppe Di Martino, i quali non sono rimasti “So(u)rdi” al problema ed hanno sempre mostrato disponibilità e collaborazione al fine di risolvere l’annosa questione. – Conclude la nota - La vicenda resta solo un brutto ricordo e si spera che, le future amministrazioni rendesi, non replicheranno mai mancanze simili e non rimarranno mai più “Surde” alle istanze ed alle necessità della collettività.”