Carcere Paola, l’Ugl non firma l’accordo locale

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Il 6 maggio 2014 è stato sottoscritto presso la Casa circondariale di Paola l’accordo decentrato, ossia l’accordo negoziale di ultimo livello che disciplina aspetti del rapporto di lavoro degli appartenenti al corpo di Polizia penitenziaria in servizio (articolazione turni di servizio, reperibilità, riposi compensativi, formazione ed aggiornamento , mobilità interna, impiego nei servizi, ripartizione turni notturni, festivi, e pomeridiani) la cui stesura e sottoscrizione, caldeggiata sin dall’inizio solo ed esclusivamente dall’UGL, tanto da incontrare strenue resistenze, ha richiesto tempistiche bibliche (10 anni circa dalla sottoscrizione degli accordi negoziali di livello superiore).

“Abbiamo deciso di non siglare per senso di responsabilità – continua il Segretario Regionale di categoria Andrea Di Mattia – un accordo i cui effetti (nefasti) rischiano di risultare estremamente penalizzanti per il personale che svolge servizio “in prima linea” nei reparti detentivi (in alcuni casi anche da anni) per effetto di una mobilità e di una rotazione interna che nei fatti , per modalità e tempistiche, può definirsi off-limits per coloro i quali sono impiegati ne’ “ i c.d. servizi a turno d’istituto”.

La nostra maggiore preoccupazione è che l’applicazione concreta di tale accordo produrrà una spaccatura insanabile, di cui nessuno in questo momento storico avverte l’esigenza, tra Personale di “Serie A” e “Serie B””.

“Ci riserviamo – conclude il sindacalista – di adire la Commissione Arbitrale Regionale deputata a dirimere controversie analoghe in caso di mancata aderenza tra gli accordi locali e quelli di livello superiore (Contratto collettivo, Accordo quadro e Protocollo d’intesa Regionale in corso di vigenza). Nel caso di specie, infatti, é di palmare evidenza che tale accordo contravvenga allo spirito di tutela delle pari opportunità nel lavoro e nello sviluppo professionale che da sempre anima ed ispira gli accordi nazionali e regionali”.