Lamezia, danno ambientale per defluire delle acque meteoriche
E' stata rilevata una situazione di danno ambientale per il defluire nel canale di scolo delle acque meteoriche, posto a ridosso della strada vicinale sita in Località "Stretto di sotto" del comune di Lamezia Terme, e di acque reflue industriali nonché percolato, prodotti dal sistema di smaltimento della discarica consortile di rifiuti solidi urbani sita in Località Stretto del Comune di Lamezia, con valori superiori ai limiti fissati nella tabella 4 dell'allegato 5 alla parte terza del D.lvo 152/2006. In particolare, il 14 giugno, personale del Corpo Forestale dello ha riscontrato valori superiori ai limiti su di uno scarico di acque all'interno di un canale di raccolta delle acque posto lungo la strada vicinale denominata "Stretto di sotto", all'interno del pozzetto numero 3, che precede lo scarico nel citato canale, di ulteriore tubazione oltre a quella indicata negli elaborati grafici relativi alla realizzazione dell'impianto di smaltimento. Precedentemente, il 12 febbraio, a seguiti di prelievi di campioni di acqua reflua che fuoriusciva dall'impianto di scarico della discarica e che si riversavano nel canale di racconta delle acque posto lungo la strada, è risultato che il liquido scaricato non era classificabile come "Acqua meterorica" ma bensì "Percolato" dai valori altamente inquinanti. Dai predetti accertamenti è apparsa evidente l'esistenza di un grave inquinamento ambientale in atto e che perdura da tempo, senza che si sia fatto alcunché per impedire questo gravissimo fatto. In relazione a ciò il Procuratore della Repubblica di Lamezia, dott. Luigi Maffia, ha disposto il sequestro preventivo in via di urgenza della predetta discarica, al fine di interrompere la situazione di grave inquinamento in atto, delegando per l'esecuzione il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Catanzaro, diretto dal dott. Salvatore Spanò. Tuttavia, poiché la sostanziale inagibilità della discarica comunale, che raccoglie i rifiuti urbani di tutto il comprensorio lamentino e non solo, avrebbe creato nell'immediato gravi problemi di emergenza sanitaria e quindi di ordine pubblico, è apparso necessario "condizionare" il suddetto sequestro, indicando un termine di gg. 30 dalla data del provvedimento, per la sua esecuzione, così da dar modo e tempo alla società che gestisce l'impianto di adottare in via di urgenza, le misure necessarie per porre rimedio al grave danno ambientale. Il provvedimento di sequestro è stato comunicato anche alle autorità regionali e locali aventi competenza in materia ambientale, nonché al Prefetto di Catanzaro ed al Commissario per l'emergenza rifiuti della Regione Calabria, nominato custode giudiziario dell'impianto. Nell'ambito dello stesso contesto, il Procuratore della Repubblica, a seguito della denuncia di alcuni consiglieri comunali di Lamezia, sulla presenza di rifiuti solidi urbani nello specchio di mare prospiciente la spiaggia lamettina, ha delegato il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato ad effettuare, con i mezzi aerei, un monitoraggio giornaliero dei torrenti (Savuto ed Amato) che confluiscono nella costa lamettina, per individuare i punti in cui potrebbe realizzarsi lo scarico abusivo e così poter risalire all'autore o agli autori del grave delitto ambientale.