Lamezia, Mastroianni: “Il sindaco revochi la delibera sul pagamento dei testi scolastici”
“Che i tempi non siano dei migliori è fin troppo evidente a tutti, ma arrivare al punto di introdurre il pagamento dei libri di testo alle famiglie degli alunni delle scuole primarie non me lo sarei mai aspettato proprio da un’amministrazione di centrosinistra che ha elargito e spende quotidianamente quattrini per manifestazioni, convegni e tavole rotonde quasi spesso infruttuose per la comunità”. Lo afferma Nicola Mastroianni consigliere comunale di Lamezia Terme.
“E’ difficile da accettare in via di principio l’iniziativa assunta dal Comune lametino che sostanzialmente lede l’articolo 34 della Costituzione in base al quale la scuola dell’obbligo deve essere gratuita. In realtà, in questi giorni sulle famiglie lametine cade un altro “fondamento abitudinario” per via della circolare del 13 agosto recante la firma della dirigente comunale del settore politiche sociali che nel richiamarsi alla delicata situazione finanziaria del paese ribadisce le ripercussioni in maniera sempre più gravi su tutti i Comuni e, purtroppo, anche in settori fondamentali come la Pubblica Istruzione.
A quanto quare l’amministrazione comunale lametina ha inteso adottare un provvedimento che personalmente giudico iniquo e inopportuno poiché fortemente limitativo ai soli nuclei familiari aventi un reddito da lavoro dipendente o assimilato inferiore a 4.000 euro annui e, quindi, alla totalità delle famiglie lametine quest’anno non saranno più consegnate le cedole librarie da poter utilizzare per ritirare i libri presso le cartolibrerie e di conseguenza saranno costretti a pagare direttamente i libri e i sussidi didattici per i propri figli.
Insomma con questo provvedimento la Giunta Speranza abolisce la “scuola dell’obbligo gratuita” voluta dai nostri padri costituenti e anticipa i tempi e la tabella di marcia della cosiddetta spending review imposta dall’Europa al nostro Paese. Mi auguro pertanto che le forze politiche della maggioranza consiliare prendano atto della inadeguatezza del provvedimento in questione e si adoperino sul Sindaco per l’immediata revoca. La crisi e il conseguente impoverimento economico a cui assistiamo negli ultimi tempi non possono e non devono comportare nella nostra città impoverimento culturale e debolezza sociale: tutto ciò sarebbe una grande sconfitta per l’attuale e la futura generazione”.