Crotone tra Strani furti, Bonifiche sospette e Lottizzazioni esentasse

22 aprile 2017, 22:34 Il Fatto

Nello Stretto dei Dardanelli, in quel braccio di mare che segna il confine tra Europa e Asia, succedono cose inspiegabili e perciò inquietanti. Navi che scompaiono misteriosamente coi loro carichi e i loro equipaggi; movimenti sospetti e traffici illeciti dall’una all’altra sponda; sversamenti di tonnellate di idrocarburi residuali dalle navi cisterna: e tutto questo senza che nessuno se ne occupi, senza che qualcuno risponda, senza che nessuno si prenda l’onere dell’accertamento delle responsabilità. Un po’ come succede a casa nostra.


Per alcuni versi, infatti, Crotone è pur essa una città dei Dardanelli. È già passato qualche tempo dacché i soliti ignoti hanno sgraffignato a man salva circa 40 mila euro dalle casse della società che gestisce i parcheggi del Comune, e a tutt’oggi i cittadini non conoscono i nomi e le facce dei fortunati beneficiari delle monetine che diligentemente infilavano ogni giorno nelle macchinette dei ticket per la sosta.

Questi disperati hanno dovuto imparare prima da Dante Cruciani (alias Totò) come si viola una cassaforte? Ma niente affatto! I sacchetti del gruzzolo racimolato qua e là era “custodito”, a quanto di dice, in uno stambugio facilmente accessibile dall’ufficio. Una fortuna insperata per questi ladri per caso

Se un furbacchione di automobilista lascia la macchina nel parcheggio senza il relativo scontrino, viene giustamente sanzionato; ma chi punisce il controllore che si è fatto fregare bel bello l’incasso da sotto il naso? C’è un responsabile che deve rispondere dell’ammanco? O non sarà che se l’accolli il Comune coprendo le magagne altrui e scaricando la spesa sul popolo dei contribuenti?

Un’altra diceria che circola nella città dei Dardanelli è che diversi costruttori non abbiano corrisposto all’ufficio Urbanistica il dovuto per gli oneri di concessione, che non abbiano registrato al catasto gli edifici di ultima generazione e che quindi evadano l’Imu, i tributi per il servizio di raccolta rifiuti e tutto il resto di tasse, soprattasse e contributi vari.

Ma davvero è solo una diceria, come quella degli untori nell’appestata Milano del 1630? Bisognerebbe accertarlo, e in caso di riscontro positivo presentare il conto a chi si è seduto a tavola e poi si è defilato con la scusa d’andar fuori a fumare una sigaretta.

Si farà? Lo faranno i capoccia dei piani alti del Comune? Oppure, come spesso accade, nessuno è responsabile di niente? In fondo, perché prendersi questa gatta da pelare e farsi dei nemici…? È più facile e meno faticoso aumentare gli importi delle bollette di chi già paga, e che vadano al diavolo quei populisti e demagoghi (oggi sulla bocca di tutti i sinceri democratici) che gridano allo scandalo e ci ammorbano col solito ritornello dei cittadini onesti che sono sempre gli unici a pagare.

Quasi non bastasse, nella città dei Dardanelli si aggira un altro fantasma: la bonifica dell’ex area industriale a nord di Crotone. A parte l’esecuzione in sordina e a pezzi e bocconi dopo convegni e tavoli in pompa su fitorimediazione, escavazioni e/o tombamenti, che ne sarà della quota di porcherie cedute dall’Eni alla città e votata in Consiglio Comunale all’unanimità? Quali progetti allo “studio” dell’Ente su quel sito?

È chiaro a tutti che i metalli pesanti accumulatisi negli anni nel sottosuolo sono penetrati nelle falde acquifere, e da quelle sono fluiti in mare. Chi (e come) salverà la nostra piccola pesca costiera e le produzioni artigianali ad esse connesse? Dragaggio dei fondali antistanti l’area? Lavaggio della rena e ripascimento del litorale? Ripopolamento delle specie ittiche locali con la costruzione di habitat ad hoc e barriere antistrascico? Troppa grazia sant’Antonio!

Diceva George Orwell: “I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: gli utopisti con la testa tra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango”. Ma lui non poteva sapere che esiste una leggendaria città dei Dardanelli dove i pensatori della politica e i loro quadri organici vivono sospesi tra cielo e terra.