Bonifica. Ieri il ‘rimbrotto’ della Procura, oggi c’è l’accordo: si parte col progetto

Crotone Cronaca
Da sinistra: Rizzo, Pugliese e Belli

Unità d'intenti sulla bonifica delle discariche fronte mare di Crotone è stata espressa, stamattina, nel corso di una conferenza tenutasi nella sala Giunta del Comune di Crotone, con la partecipazione del sindaco Ugo Pugliese, dell’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo, de commissario per l’attuazione della bonifica, Elisabetta Belli, Enrica Barberis e Manuel Marangon per Syndial.

La notizia tanto attesa è che i rifiuti delle due aree, con in più le vasche Ferriti e Gessi, per un totale di 600 mila metri cubi, corrispondenti quasi a un milione di tonnellate, saranno levate dal territorio e portate in discarica ma, è stato puntualizzato, fuori dalla Regione.

Tutti i partecipanti hanno sottolineato non solo l’intesa raggiunta ma anche l'importanza che l'accordo ha per l'intero territorio, che sblocca una questione che tiene banco ormai da oltre 10 anni.

Altro punto in cui le parti si sono dette concordi è il dover ringraziare il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, Giuseppe Capoccia, per l'interesse mostrato per la bonifica, incontrando le parti interessate. Giusto ieri lo stesso procuratore aveva tenuto una conferenza in cui aveva anticipato come la proposta di Syndial fosse stata sottoposta al vaglio di esperti della Procura, risultando idonea ed annunciando una vigilanza sul tema.

Vigilanza anticipata oggi anche dall’Ufficio di Governo, con il prefetto, Vincenzo De Vivo, che ha partecipato all'incontro avviando un protocollo di legalità per la gestione dei relativi lavori, che dureranno anni e che inizieranno, preliminarmente, con le barriere fronte mare, per evitare possibili contaminazioni. Syndial, intanto, presenterà l'ipotesi al ministero per l'indizione della conferenza di servizi e poi il relativo progetto esecutivo.

Per le altre aree, invece, sono iniziate le caratterizzazioni, così come previsto dai due appositi decreti emanati dal ministero dell'Ambiente: ma questa, per ora, è un'altra storia.