Bonifica di Crotone, il Procuratore: “s’ha da fare”, progetto è ok. Vigileremo
La bonifica di Crotone “s’ha da fare”: parola del procuratore Capo pitagorico, Giuseppe Capoccia che, stamani, ha incontrato la stampa per informare come lo studio di fattibilità presentato dalla Syndial sia “buono e giusto”.
Passato al setaccio dei periti incaricati dalla magistratura - che sulla stessa bonifica aveva già aperto un fascicolo – gli stessi hanno dato parere positivo alla proposta avanzata dalla controllata Eni e che esclude le ormai tristemente famose “colline” colme di rifiuti, optando per l’asporto completo di circa 600 mila metri cubi di materiali inquinati - da radioattività naturale, ha ribadito il Procuratore - e che saranno poi smaltiti ovunque gli organi competenti e la stessa Syndial riterranno opportuno.
Una bonifica, ha spiegato Capoccia che certamente impegnerà almeno un decennio prima che i crotonesi possano tornare ad ammirare - “a pieni polmoni”, aggiungiamo noi - il loro fronte mare adiacente all’ex area industriale. Anni durante i quali saranno avviate le opere di scavo, prelevamento e trasporto dei materiali.
Lo studio di fattibilità, come dicevamo è stato giudicato positivamente, sebbene considerato “ambizioso”, dai tecnici della Procura: tre luminari del settore, Mauro Sanna, Rino Felici e Nazareno Santilli.
Ora la palla o forse, la “patata bollente”, passa necessariamente nella mani delle istituzioni territoriali: domani è previsto infatti un tavolo nel corso del quale l’Eni presenterà il progetto alla politica locale e regionale a cui ora, lo ha sottolineato anche il Procuratore, tocca superare tutti gli ostacoli, burocratici e non, per procedere al suo avvio nel più breve tempo possibile.
Se attorno al tavolo si arriverà all’ok si apriranno così le porte del progetto esecutivo; se sarà un no, di nuovo punto e a capo. Ma non ci sarà comunque da stare tranquilli; Capoccia avverte: “leggerò il verbale della riunione”. Come a dire: verificherò personalmente le posizioni di tutti gli agenti della “trattativa”. Dietro l’angolo, per il procuratore, c’è pur sempre il possibile reato di omessa bonifica: non solo per Syndial.