“Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi ritroverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone. Però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre d'accordo e a mio agio con una minoranza...”. (Dal film “Caro diario” di Nanni Moretti.
di Sr* l’impertinente
A Crotone, da qualche giorno, sta andando in onda un film tratto da un copione che, finora, almeno per l’amministrazione Pugliese, è inedito, visto che ha come protagonista l’opposizione.
L’opposizione è un elemento fondamentale, un anticorpo necessario per il funzionamento della struttura democratica, così tanto che, come è avvenuto nell’assise cittadina pitagorica, quando non c’è si crea per partogenesi.
Ad elencare ciò che non va nell’azione dell’amministrazione comunale, non è stata la minoranza, finora silente, ma la stessa maggioranza con gli ormai noti “magnifici sette”, i sei consiglieri e il regista o “ispiratore” che dir si voglia.
“Sebbene io sia un democratico, ho la certezza che l'umanità non progredirebbe e degenererebbe senza una minoranza di uomini e donne onesti e socialmente impegnati, disposti a sacrificarsi per le loro convinzioni” sosteneva Albert Einstein.
E i consiglieri crotonesi, Demokratici, appunto, hanno trovato non solo consensi all’interno della stessa maggioranza, tanto che il loro numero potrebbe aumentare, ma anche dal Centro Destra.
Infatti, un incoraggiamento è arrivato dal gruppo consiliare di Forza Italia, con Piuma e Torromino - e non certo per il puro bene della comunità, così come hanno scritto - ma nella speranza di fare proseliti nel novero degli scontenti.
Così come è accaduto con Fratelli d’Italia, che accoglie “con favore il ravvedimento dei sei della maggioranza, i quali non fanno altro che confermare quanto stiamo ormai ripetendo da tempo”. Peccato che FdI a Crotone non sia mai pervenuto, come nelle ultime comunali: figuriamoci se è ascoltato.
“Ci chiamano venditori di odio, dicono che siamo prevenuti dicono che siamo influenzati, dicono che odiamo le minoranze! Le minoranze! Cercate di capire il termine, amici. Le minoranze! Devo dirvelo io chi sono le minoranze? Devo dirvelo io? Noi! Noi siamo le minoranze!”: così nella serie “Ai confini della realtà” che, almeno per il titolo, è perfettamente aderente alla realtà crotonese.
Così come le persone ormai note, i sei consiglieri che, per comodità, la stampa ha indicato come “i dissidenti”, hanno trovato perfino una sorta di portavoce, Leo Pedace, non a caso ritenuto, fin dall’inizio, uno dei registi della protesta.
Ed è proprio il buon Leo (forse perché il fratello Enrico è troppo impegnato nello spezzare le reni ai blogger pitagorici) che elenca le cose che non vanno nell’amministrazione Pugliese, di cui l’opposizione, finora, non si è mai accorta (ed è stata la sola).
A partire da quella che viene definita la “controversa nomina dell’ultimo assessore mancante” che “ha finito per imbastire una intricata – ed ancora non del tutto chiarita – querelle giuridica e procedurale, fra il sindaco e la stessa Avvocatura Comunale”.
Così come sulla “utilità degli organi di staff - un collaboratore per ciascun assessore e con quale criterio selettivo”, che imperversano nel palazzo comunale, con una presenza fin troppo ingombrante; non solo per stazza fisica.
Componenti di staff che hanno forse più potere degli stessi consiglieri comunali, perfino di maggioranza che, non a caso, “hanno avvertito l’ulteriore separazione e sottovalutazione del proprio ruolo di eletti e rappresentanti dei cittadini”.
Per Umberto Eco “in politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale (‘Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti’) ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche (‘Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore’)”.
Le critiche all’amministrazione da parte della maggioranza continuano, poi, sottolineando quello che viene ritenuto un improprio utilizzo delle royalties “di cui si continua a fare incetta per attività di folklore”.
Ed ancora, la “non più procrastinabile l’attivazione delle oltre 150 telecamere per la telesorveglianza del territorio comunale, quale strumento di prevenzione e deterrenza verso atti vandalici e criminali”.
Tutti argomenti che, solitamente, sono propri di una opposizione che si rispetti in un civico consesso e se ne sono accorti anche quelli della minoranza che, da novelli “dormituri” si sono svegliati dopo le prime piogge, plaudendo ai sei consiglieri.
“Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante maggioranza?” scriveva Mark Twain. In realtà, ciò che è schiacciante in città sono solo i problemi. Con buona pace della maggioranza e dell’opposizione. In qualunque parte si riconosca.
*simbolo dello stronzio