“Tutti cercano qualcuno a cui dare la colpa” canta Tom Waits. E l’artista, dalla inconfondibile voce roca, deve aver frequentato Crotone, visto che questo, in città e non solo, è lo sport preferito. Una pratica dimostrazione se ne è avuta con un evento che, sempre più frequentemente, si registra nel capoluogo: la carenza di acqua, talvolta per rotture della rete o per riduzione della porta da parte del fornitore d’acqua.
di Sr* l’impertinente
L’ultimo caso nei giorni scorsi quando la Sorical, società regionale che eroga la preziosa risorsa, ha diminuito la portata perché il suo cliente, la Congesi, non paga il corrispettivo pattuito.
In realtà, nel caso specifico, la diminuzione è stata solo di qualche ora, poiché c’è stato l’intervenuto di un supereroe dei nostri tempi: Acquaman, nei panni questa volta del sindaco Ugo Pugliese.
Per Wayne Dyer “dare la colpa ad altri è un piccolo e pulito meccanismo che puoi usare ogni volta che non vuoi prenderti la responsabilità per qualcosa nella tua vita. Usalo ed eviterai tutti i rischi e impedirai a te stesso di crescere”.
“A seguito di interlocuzione del sindaco Pugliese con i vertici Sorical, il problema che si era verificato rispetto all'erogazione del servizio idrico è stato superato. A breve il servizio riprenderà regolarmente”: questa la nota del Comune.
Il personaggio di Aquaman si adatta bene a Pugliese perché, oltre alla predilezione per il mare, entrambi hanno continuano a dividersi tra i loro numerosi impegni, mettendo in secondo piano i propri interessi.
Così, Pugliese, con tutti i problemi che ha la città, si immischia in rogne (e che rogne!) che, tecnicamente, non gli competono ma riguardano il consorzio che mette insieme i comuni aderenti; a cui Crotone si è aggiunto non senza qualche remora.
“Tale è il bisogno di scaricare le colpe su qualcosa di distante quando la verità è che ci è mancato il coraggio di affrontare quel che avevamo davanti” scriveva José Saramago.
Il disagio, questa volta, è durato meno delle polemiche che, invece, sono fluite molto più abbondanti dell’acqua, con un durissimo scambio di accuse tra Sorical e Congesi.
Ha cominciato Sorical che ha sottolineato che la sospensione della riduzione è solo temporanea - e dovuta a morosità del Consorzio Congesi - "solo per sensibilità istituzionale verso i cittadini del Crotonese”.
Continuando, poi, la società di gestione dell’acqua dice di aver fatto questa scelta pro-cittadinanza, già penalizzata dal fatto che “da anni subisce la gestione fallimentare del servizio idrico integrato prima da Soakro e oggi da Congesi”.
La società regionale, inoltre, scrive di essere “in attesa del pagamento delle fatture scadute entro 15 giorni da oggi e in caso di inadempienza procederà a riavviare la riduzione”.
E non si tratta certo di bruscolini, considerato che da Congesi la società vanta un “credito maturato pari a 5,6 milioni di euro e l’esiguità dei pagamenti, pari al 24% sul fatturato totale, effettuati sin dalla sua costituzione”.
“Un uomo può fallire molte volte, ma non diventa un fallimento finché non comincia a dar la colpa a qualcun altro” sosteneva William Burroughs. E il termine fallimento nel campo della gestione dell’acqua ricorre a Crotone abbastanza frequentemente.
Non a caso, Sorical aggiunge nella sua nota: “è evidente che, come per Soakro, anche Congesi, per mancanza di un progetto industriale capace di far funzionare il sistema, rischia il fallimento”.
I commissari liquidatori della Società regionale, visto ciò che è successo in passato, avvertono che non resteranno "inermi rispetto al ripetersi di pratiche del tutto similari alla gestione della fallita Soakro, dove la società ha subìto una perdita” milionaria.
Il consiglio di Amministrazione di Congesi, però, non ci sta alle accuse (tra l’altro non inedite) e risponde per le rime, con una nota che si può tradurre semplicemente così: “Il bue chiama cornuto l’asino”.
“Se la guerra si conclude disastrosamente, si domanda chi abbia “colpa” della guerra, se finisce con la vittoria, si esalta chi l’ha provocata” (Friedrich Nietzsche). Ed è quanto accade per questa “guerra dell’acqua”.
“È veramente singolare e al limite del grottesco che una società posta in liquidazione già dal 2012 possa permettersi il lusso di fare lezione di buona gestione”, sbotta Congesi in risposta al riferimento con Soakro.
E continua: “È grottesco che ad additare, oggi come ieri, sia chi svolgeva e continua a svolgere la funzione di “venditore di acqua” di un bene comune in barba a ogni legge di riferimento per la gestione del sistema idrico integrato”.
Infine evidenzia come “l’acqua potabile per i cittadini non è un bene in vendita, ma un bene da tutelare nell’interesse della collettività”. Peccato, però, che ogni volta si pensi più a scaricare le colpe che a risolvere, una volta per tutte, il problema.
Questo perché, sempre qui a Crotone, i problemi non si risolvono ma si trascinano così tanto da farli diventare emergenze; per poi poter invocare l’aiuto dell’uomo della provvidenza di turno.
Da ormai più di un anno, per affrontare i problemi anche più seri di quello dell’acqua, si attende il supereroe, Aquaman, che nelle avventure crotonesi è affiancato da due tutor imparentati: l’ancella dalla coda di cavallo e l’uomo con la barba.
Cesare Cantù sosteneva che “colui che incolpa gli altri delle proprie disgrazie è un ignorante: colui che incolpa sé stesso comincia a migliorare; il galantuomo non incolpa né sé né gli altri, ma pensa a rimediarvi”.
Sarà per questo che a Crotone scarseggiano i galantuomini!
*Simbolo dello stronzio