Oggi è stato il grande giorno per uno degli eventi più annunciati (e più rimandati) della storia del territorio crotonese: la riapertura dello scalo S. Anna, con un volo della finalmente disvelata compagnia aerea, l’austriaca Fly Servus, che ha portato il Crotone calcio a Genova, per la partita di Coppa Italia.
di Sr* l’impertinente
Un decollo che è slittato di qualche ora causa maltempo. A testimonianza di quanto avevamo già prospettato: senza il servizio dell'Atc, si rischiano i dirottamenti dei voli a Lamezia, ad ogni piè (o meglio refolo) di vento sospinto.
Per celebrare l’evento, non riporteremo più le classiche esternazioni di personaggi noti, come facciamo di soluto a suggello dei concetti, ma citeremo e commenteremo invece le dichiarazioni sulla riapertura dei rappresentanti istituzionali.
A cominciare da lei, una delle indiscusse protagoniste della storia dello scalo pitagorico, il Sottosegretario ai Beni Culturali Dorina Bianchi, che al di là della scontata soddisfazione, si è lasciata andare in altre considerazioni.
“Da domani (oggi per chi legge ndr) i primi viaggiatori potranno contare su un volo charter in attesa della definizione delle nuove destinazioni italiane ed europee. Molto lavoro ci aspetta, ritenendo la riapertura dello scalo non un punto di arrivo bensì un punto di partenza”.
In realtà, a volare, per ora, è la sola squadra del Crotone calcio, mentre per i cittadini, le citate partenze inizieranno il prossimo 8 gennaio e dovrebbero concludersi intorno al 25 di marzo; con tariffe che oscillano tra i 145 e i 295 euro per tratta.
Ricorda, poi, la Bianchi che “nel 2015 l’Aeroporto di Crotone è stato inserito tra quelli di interesse nazionale e, dunque, di rilevanza strategica. Pertanto, c'è tutto l’impegno e l'interesse da parte dello Stato a favorirne lo sviluppo che lancerà anche il turismo della Regione”.
Se l’impegno è quello che in due anni - nonostante incontri e relativo fiume di promesse e dichiarazioni - non ha consentito al S. Anna di non pagare i costi del servizio della torre di controllo, come accade in tutti gli altri scali nazionali, allora c’è da essere ben poco tranquilli.
Alla luce di ciò, la successiva dichiarazione del sottosegretario non si sa se sia un auspicio o una minaccia: “Il mio impegno sarà concreto e costante, come lo è stato in passato, affinché si dia continuità e si avvii un percorso di espansione dell’infrastruttura”.
Altra esternazione che fa riflettere è quella del sindaco di Crotone, Ugo Pugliese. "Apprendiamo dalle agenzie di stampa - scrive il primo cittadino - dell’apertura dei voli dall’Aeroporto di Crotone”.
Come? Il Comune principale interessato allo scalo, che ha versato fior di milioni per tentare di salvarlo e che aveva fondato un’apposita società (poi dismessa) per gestirlo, avrebbe appreso della sua riapertura dai mezzi di informazione?
Questo, per qualcuno, è anche il segnale di quanto poco contino le rappresentanze istituzionali locali, che non riescono ad interfacciarsi con una semplice società, come la Sacal. Figuriamo con altri soggetti un po’ più importanti.
Per il sindaco, comunque, è una “notizia che naturalmente accogliamo favorevolmente e il cui percorso abbiamo agevolato nell’interesse esclusivo della comunità cittadina e dell’intera fascia ionica per la quale la struttura riveste una importanza strategica”.
E se non bastassero le parole del sottosegretario, arrivano quelle del vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, per il quale, con la riapertura dell’aeroporto sarà “garantito un necessario servizio ai cittadini che, nel tempo, avrà impatti importanti anche sull'afflusso turistico. La dimostrazione che, come sosteniamo da tempo, la soluzione al nodo aeroportuale della Calabria può venire da un sistema di rete che metta in sinergia i vari scali”.
Se non dovessero bastare neanche le dichiarazioni del vice ministro, ecco allora quelle del ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio: “la riapertura dell’aeroporto di Crotone, con la ripresa dei collegamenti è un’ottima notizia che i cittadini dell’area ionica della Calabria attendevano da mesi”.
Delrio evidenzia come “il lavoro sinergico del Ministero, della Regione e degli enti locali insieme alla società di gestione degli aeroporti calabresi Sacal, Enac ed Enav comincia a dare i suoi frutti”. E viene da chiedersi: se c’è stata tutta questa sinergia, perché il Comune di Crotone ha appreso tutto dagli organi d’informazione? E perché il governatore Oliverio, fino a poche ore prima, non sapeva neanche il nome della compagnia?
Ha poi aggiunto: “È stato raggiunto un obiettivo difficile, ma con la riapertura di Crotone comincia a prendere corpo la rete aeroportuale calabrese, dopo il consolidamento dello scalo reggino e il potenziamento come hub regionale di quello di Lamezia Terme”. Che suona come a dire: “Adesso a Crotone vi abbiamo dato questo contentino! Ora state buoni un po’…”
Dopo mesi di silenzio, un altro evento è la nota della Sacal che ha disvelato il nome della Compagnia, l’austriaca Flyservus, e perfino gli aeromobili che utilizzerà, un Boeing 737-300 e un Airbus 319 con capacità di 148 posti, confermando le rotte per Roma e Milano Malpensa con due frequenze giornaliere, Bologna con frequenza giornaliera e Londra Luton con voli bisettimanali.
Addirittura: dopo aver prima annunciato una conferenza stampa, per poi disdirla, oggi il presidente di Sacal la conferenza l'ha fatta, a testimonianza di una linearità dei comportamenti tenuti in questi mesi sulla vicenda.
Rese note anche le tariffe che, come si sospettava, non sono esattamente alla portata di tutte le tasche. Adesso si capisce perché il tutto sia garantito fino a febbraio: per vedere quale sarà la risposta dei passeggeri?
Meno male che quello di Crotone era uno scalo prettamente turistico, dunque con l'intento di attrarre viaggiatori. Con le tariffe in questione, però, si rischia che a volare siano solo le “lapidi” degli stessi viaggiatori. Questo regalo, in occasione dell’approssimarsi della Santa Natività, somiglia sempre più a quelli che scontentano tutti: un classico “pacco” di Natale.
Un’ultima considerazione sul nome della compagnia: “Servus” dal tedesco si traduce “Ciao”. La speranza è che, come per altre cose, non si tramuti nel noto “Ciano” tanto infausto del deputato Carbone del Pd, noto in città proprio per le sue dichiarazioni contro lo scalo crotonese, per la sua presunta inutilità.
Passando al nome latino, poi, servus è schiavo. Considerato come si sono comportati in questi anni tutti i politici ed i rappresentanti istituzionali nei confronti del territorio, il nome suona - anche questo - come una minaccia. O una semplice constatazione.
* Simbolo dello Stronzio