Quando si parla di fedeltà, secondo la tradizione dei detti antichi il cane ne è l'animale simbolo: a meno che non ci si trovi a Crotone e che la bestiola di cui si parli non abbia sei zampe.
di Sr* l'impertinente
Se in quasi tutti i luoghi, e ad ogni latitudine, nel rapporto uomo-cane è il primo ad essere il padrone, nella città che fu di Pitagora è l'esatto contrario, soprattutto se il cane campeggia sul logo-simbolo dell'Eni.
La società petrolifera ha estratto e continua a farlo quantità indicibili di idrocarburi, restituendo in cambio al crotonese - che ancora concretamente non sa i rischi che corre (vedasi il sottosuolo che si sta frantumando) - solo delle briciole.
Adesso, però, dall'amministrazione Pugliese tuonano che la situazione è cambiata e che i rapporti con l'Eni, finora tutti a favore della società energetica, adesso si sono riequilibrati ed a favore dell'ente.
“La fedeltà, in fondo, che cos’è?
Non è altro che un grande prurito
con il divieto assoluto di grattarsi”
(Fabrizio De André)
A furia di grattare si scopre però che quasi nulla è cambiato. A ripristinare giustizia ed equità nei rapporti con l’Ente Nazionale Idrocarburi, è arrivato il cavalier (“servente” per quelle solite e impenitenti malelingue) Rori De Luca, armato della sua competenza da manager e col ciuffo svolazzante dagli effetti taumaturgici.
Rori l'Eni la conosce bene: come ex componente della società Cross Legal Consulting Srl di Roma, che aveva avuto dal Comune una consulenza in vista del rinnovo della transazione per le estrazioni del metano e con Syndial per la bonifica.
Un rapporto, sempre quello con la Cross legal, che l’assessore ha dovuto interrompere, per ovvi motivi di opportunità, in quanto la stessa società ha incassato in questi mesi non pochi euro dall'ente.
Comunque, quello che conta è il risultato e, trionfalmente, il sindaco Pugliese, accompagnato dal cavalier Rori e dall'assessore Benedetto Proto, ha annunciato che l'Eni pagherà 15 milioni di euro in tre anni per l'Imu e l'Ici sulle piattaforme a mare.
“Fedeli sono coloro
cui manca l’occasione
di non esserlo”
(Alessandro Morandotti)
A Crotone, anche se le occasioni non son certo mancate, a guardar bene non si è mai andati contro i diktat dell'Eni, a cui si è stati fin troppo fedeli.
Anche nell'ultimo comunicato post conferenza stampa, il Comune ha ribadito che “si tratta di una svolta storica nei rapporti con Eni da parte della città che per la prima volta si vede riconosciuto il diritto al pagamento da parte della società delle aliquote”.
Lo stesso sindaco ha sottolineato che questo accordo “segna un punto importante della nostra programmazione rispetto ai rapporti paritetici che abbiamo instaurato con Eni. Sono risorse importanti a disposizione della città per investimenti”.
Tutti, dunque, a parlare di rapporti paritetici che nel significato che ne attribuisce il dizionario “si basa su un principio o risponde a un criterio di parità… In particolare, di organo o commissione in cui due o più parti hanno ugual numero di rappresentanti. Con significato analogo, rappresentanza paritetica”.
“Nella fedeltà ci sono componenti di pigrizia,
di paura, di calcolo, di tolleranza, di stanchezza
e, qualche rara volta, di fedeltà” (Etienne Rey)
A Crotone le variabili di Rey ci sono state tutte, nessuna esclusa. In realtà c'è un particolare che sfugge a molti e di cui lo stesso Comune non fa menzione nel suo comunicato: per questo accordo l'ente ha rinunciato ad ottenere ulteriori 6 milioni di euro dovuti originariamente da Eni.
Altro aspetto trascurato è quello dell'esistenza di un comitato tecnico scientifico, anch'esso paritetico, per condividere i dati e gli studi compiuti sulle attività pluriennali di rilevamento fatte da Eni.
Questo comitato non avrà un ruolo certo secondario, considerato che la sua funzione - dopo aver acquisito i dati in questione - sarà quella di proporre una politica di sviluppo per la città.
Per il filosofo della società liquida, Zygmunt Bauman:
“i legami umani sono stati sostituiti dalle connessioni.
Mentre i legami richiedono impegno,
connettere e disconnettere è un gioco da bambini”.
E l'impegno che spetterà a questo comitato, visto l'obiettivo prefissato, non sarà certo da bambini. Sarà, però, agevolato da un aspetto: per il suo sostentamento il Comune non sborserà un euro, pagherà tutto Eni.
Come dire, ritornando agli antichi detti: “chi paga conta” il che, in questo caso, fa tornare alla mente un altro vecchio adagio, ovvero quello di mettere un lupo a guardare un gregge di pecore, dato l'Eni pagherà per mantenere un organismo che dovrà valutare ciò che lei stessa ha fatto.
Per Konrad Zacharias Lorenz “non esiste patto che non sia stato spezzato, non esiste fedeltà che non sia stata tradita, all’infuori di quella di un cane fedele”. A meno che, ribadiamo, non ci si trovi a Crotone ed il cane abbia sei zampe.
* Simbolo dello stronzio