“Cos’è stata la rottamazione? L'idea di riportare la politica in sintonia con il Paese. Di rimettere l'Italia dei Palazzi sui binari della quotidianità”. Lo ha detto Matteo Renzi, che della rottamazione ha fatto il suo grimaldello per entrare, e di prepotenza, nel panorama politico italiano.
di Sr* l’impertinente
Peccato, però, che in una città come Crotone, il più famoso “rottamatore” della Penisola alla fine abbia confermato il vecchio apparato del Partito Democratico, designando un candidato alla Camera dei Deputati che come parlamentare aveva già svolto diversi mandati.
Contro tutti i pronostici e, forse, perfino inaspettatamente, l’highlander cirotano, al secolo Nicodemo Oliverio, è riuscito ancora una volta ad acciuffare quel biglietto “di sola andata” con destinazione Parlamento ma non è detto, però, che vi giunga a destinazione.
In queste elezioni, infatti, più che mai per vincere ci voglio i voti e la partita che si giocherà il prossimo 4 marzo si preannuncia già difficile, soprattutto per un Pd reduce da una serie infinita di sconfitte.
“Esiste il contrario di déja vu.
Lo chiamano jamais vu.
È quando incontri le stesse persone
o visiti gli stessi posti in continuazione,
ma ogni volta è come fosse la prima.
Tutti sono sconosciuti, sempre.
Niente risulta mai familiare”.
(Chuck Palahniuk)
Dev’esser così anche per il buon Oliverio (Nicodemo), pressoché sconosciuto agli elettori crotonesi - così come la sua omologa al Senato, Stafania Covello - sia in termini di presenze (solo ad appuntamenti congressuali) che di cose fatte sul territorio (escluso qualche finanziamento arrivato nel Cirotano).
La scelta di Oliverio, poi, apparirebbe quasi quasi come una sonora bocciatura della proposta avanzata per via epistolare allo stesso Renzi dalla “favorita” Flora Sculco, invitato a schierare un big del partito che avrebbe ottenuto l’impegno da parte del suo gruppo.
L’highlander cirotano ed il suo sodale Gino Murgi, infatti, capeggiano la fazione del Pd strenuamente contraria all’abbraccio con la Famiglia Sculco & Co., prospettato addirittura come “mortale” per il Partito Democratico.
“Le persone che sono sagge,
buone, intelligenti,
o che lavorano duramente
non hanno bisogno di fare politica,
hanno un lavoro”
(Patrick Jake O’Rourke)
In effetti - riferendoci a questo aforisma - a Crotone la politica è stata quasi sempre un vero e proprio “occupazionificio” e come al solito (si è visto in modo lampante nelle elezioni degli ultimi anni) la federazione del Pd crotonese e i cittadini non l’hanno esattamente pensata allo stesso modo quanto alle scelte fatte.
La stessa Federazione che scrive come “le scelte del Partito democratico premiano la passione e la competenza dei parlamentari uscenti che più si sono impegnati in questi anni” dicendosi addirittura “felici ed orgogliosi di appartenere al Partito democratico, un invito ad impegnarci di più e meglio in una campagna elettorale difficile ma allo stesso tempo stimolante”.
“Molti politici arrivano in alto
per la totale mancanza di qualità
per le quali li si vorrebbe
tenere in basso”
(Peter Ustinov)
Citazione perfettamente calzante a descrizione del panorama locale.
A proposito dello schieramento di centro sinistra (ammesso che uno schieramento ce l’abbia mai avuto) un passaggio merita anche l’abbandono, dopo 17 anni, di colei che ci eravamo permessi di ribattezzare Kalamity Dorina.
“Ho deciso di non partecipare, con una mia candidatura diretta, alle imminenti elezioni politiche ma resto convinta che si possa continuare l’impegno politico profuso in questi anni anche fuori dal Parlamento”, ha sentenziato la Bianchi, sottosegretario al Mibact, dal suo profilo Facebook ma che tradotto dal politichese contemporaneo suona così: “Non mi avete voluto candidare in nessun modo e allora sapete cosa vi dico? Sono io che non mi candido più”. Chapeau.
“Dormono nello stesso letto,
ma non fanno gli stessi sogni”
(Zhou Enlai)
Un concetto, quest’ultimo, molto calzante per descrivere ciò che sta accadendo nel centrosinistra pitagorico ma non solo.
Prendiamo ad esempio Liberi e Uguali: è apparso sulla scena sottolineando come fosse diverso dal Pd e dall’altra sinistra che, invece, pensano solo a litigare e a ripartirsi poltrone e candidature.
Peccato che, alla prima prova del fuoco, sempre le Politiche del 4 marzo, anche il movimento di Pietro Grasso abbia cominciato a guerreggiare proprio su poltrone e candidature, forse più del Pd.
A finire nel mirino, in questo caso, è la scelta di mettere il parlamentare uscente, Nico Stumpo (collega di Oliverio con cui rivaleggiava) un po’ dappertutto nelle zone utili per le elezioni, a scapito di esponenti di altre forze della coalizione.
“Non v’è nulla di più difficile da realizzare,
né di più incerto esito,
né più pericoloso da gestire,
che iniziare un nuovo ordine di cose.
Perché il riformatore ha nemici
tra tutti quelli che traggono profitto
dal vecchio ordine,
e solo dei tiepidi difensori
in tutti quelli che
dovrebbero trarre profitto
dal nuovo”.
(Niccolò Machiavelli)
Evidentemente, e da quanto fin qui raccontato, Crotone è ben lungi dall’essere la patria del Riformismo se perfino il “rottamatore” per eccellenza, alla fine, ha scelto di puntare su un usato e neanche troppo sicuro.
* Simbolo dello stronzio