“La migliore condizione di vita è la normalità. Ciò significa vivere in semplicità, senza dover faticare per mostrarci diversi da quello che realmente siamo”. (Romano Battaglia)
di Sr* l'impertinente
Una città normale è ciò a cui aspira anche il cittadino crotonese; una città dove non tutto sembri sovvertire le regole (quando ci sono) ed il buon senso, e dove ognuno non agisca con un suo codice comportamentale: a cominciare da chi governa.
Quella cercata, però, non è la normalità che appiattisce, che rende tutti uguali, che massifica ma semplicemente la rivendicazione di livelli di diritti e standard di servizi che in tutte le altri realtà che si dicono civili sono considerati normali.
Crotone, invece, sembra destinata ad essere prigioniera di un limbo dove a prevalere sono situazioni al limite dell'assurdo, del paradosso, dove chi dà le carte al tavolo fa le regole e decide anche a chi distribuire le vincite.
“La cosa più difficile non è essere dei fenomeni o degli eroi, la cosa più difficile è essere persone normali”. Vasco Rossi
Così come non lo è il fatto che Crotone sia l'unica città in cui, negli anni, la raccolta differenziata invece di crescere - come nelle città “normali”, appunto - scenda dal 18 ad un misero 7%, una delle più basse d'Italia. E questo nonostante ci sia già, da quasi due anni, una società incaricata, l'Akrea.
L'unica cosa a crescere in questo settore, sono i soldi spesi - pubblici, beninteso! -, a cui si aggiungeranno, presto, 32 mila euro all'anno, per tre anni, da destinare ad un guru della comunicazione.
“Mantenetevi folli, e comportatevi come persone normali. Correte il rischio di essere diversi, ma imparate a farlo senza attirare l’attenzione”. Paulo Coelho
Non è normale, eppure a Crotone lo è, distribuire posti di sottogoverno che prevedano abilità manageriali, attribuendoli con un bando che nella sezione “competenze” abbia righe miseramente bianche (leggasi “Crotone Sviluppo”).
D'altro canto, il modus operandi si è avuto con la società in house Akrea, alla cui guida è stato messo prima dal Pd e poi confermato dal duo Pugliese-Sculco, quel Rocco Gaetani che nel suo curriculum non annoverava di certo esperienze quanto meno similari nel mondo delle imprese o del lavoro.
Con stesso criterio (e speriamo tanto, almeno per una volta, di essere smentiti dai fatti) verrà assegnato, con molta probabilità, il ruolo di comunicatore per la raccolta differenziata: che è pur necessario; e poi ci si chiederà, come al solito, perché mai le cose non funzionino.
“Non avevo mai conosciuto il ritmo sano, rassicurante della normalità”. Anna Rita Marchesini
Ma vi pare normale che, una Amministrazione, nello specifico quella del duo Pugliese-Sculco, che ciancia ad ogni piè sospinto della valorizzazione dei prodotti e delle eccellenze locali, apra la stagione estiva con la sagra del tartufo ... di Pizzo?
D’altronde ciò che accade in questa città è talmente fuori dai canoni ordinari che anche una “normale” bitumazione di alcune strade cittadine venga sbandierata quasi come una conquista per il genere umano.
È poi normale che, alle porte di luglio un capoluogo di provincia che punti tutto sul turismo non abbia neanche la minima idea di una stagione estiva, mentre altri enti e di molto più piccoli, già da tempo abbiano programmato eventi?
“Il dialogo tra persone normali avviene spontaneamente, ma di normale ora come ora non si capisce cosa sia rimasto”. Silvia Zoncheddu
Le anormalità esistono anche a livello politico, e non poco. Qui è il trasformismo a regnare sovrano mentre i veri problemi per chi manovra il locomotore nascono non dagli avversari - che come avviene con la giunta Pugliese-Sculco, mantengono invece i numeri legali in Consiglio - quanto dagli alleati.
Come non tanto usuale siano i 5 mila voti presi in città, alle scorse elezioni, da una Lega-Salvini premier dopo tutto ciò che questo partito ha proferito di spregevole sul Sud e la Calabria e che poi vi istituisce perfino una segreteria locale, con continue adesioni.
E lo è ancor di meno il fatto che i palazzi istituzionali, come Comune e Provincia - lo andiamo scrivendo da sempre - siano diventate ormai delle semplici dependance di sedi neanche di partito ma di movimento.
“Per essere veramente "differenti" bisogna prima accettare la "normalità". Massimo Proietti
In quella che una volta è stata centro della Magna Graecia e culla di accoglienza non è neanche tanto normale prendersela con i migranti perché brutti, sporchi e cattivi, dimenticandosi poi di come fosse la città in quel di Shangai ai tempi delle prime fabbriche.
Così come ci si indigna e scandalizza per i 35 euro a immigrato messi a disposizione dallo Stato (non agli stessi migranti quando alla loro gestione), e nessuna reazione suscitino invece i milioni di euro - se non miliardi - passati sul territorio senza che abbiano lasciato alcuna traccia, se non sui conti correnti di italici “prenditori”.
Qualcuno disse: “Ci vuole coraggio per essere normali”. In realtà il vero coraggio ce l’hanno solo i crotonesi che - sopportando ogni tipo d’angheria - continuano a vivere in questa terra che mostra, sempre più, il suo volto da matrigna cattiva invece che di madre amorevole.
Crotonesi che non chiedono la luna, né di essere stupiti da effetti speciali - come recitava un vecchio promo pubblicitario - ma che si accontenterebbero di vivere almeno in una città normale. Ma qui, in questo lembo martoriato di Calabria, anche questa è un’impresa epica.
* Simbolo dello stronzio