Il porto, le boe e i fondali “catenaccio”: lo sviluppo di Crotone affonda nell’abisso della burocrazia

11 luglio 2018, 16:12 Il Fatto
Pino Rispoli e l’ingresso del “porto vecchio” di Crotone

L’esigenza di raccogliere immagini per un servizio giornalistico sulla fascia costiera del promontorio di Hera Lacinia, ci ha fatto rivivere momenti spettacolari di vita, sport e cultura, offerti da manifestazioni nazionali e internazionali svoltesi nel mare di Crotone.


di Giuseppe Romano

Teatro delle grandi avventure il Porto Vecchio, su cui si riflettono in sequenza i fotogrammi con le immagini dell’affascinante Giro d’Italia in Vela, La Venezia-Montecarlo (di motonautica) brillante e a tratti travolgente, e le gesta più recenti del panorama internazionale della vela.

Lega Navale e Circolo Velico promotori di questi eventi, che hanno fatto approdare nello scalo di Crotone grandi personaggio dello sport e dello spettacolo.

Per noi di CN24 non è stata una novità, convinti che il “Porto Vecchio” va visto come area vitale della cultura e dello sviluppo dell’economia crotonese, ma ne siamo rimasti ammaliati e sopresi da una serie di galleggianti gialli, nella manovra d’uscita della barca.

Il comandante del natante, Pino Rispoli, ha spiegato:

“Questi segnali sono connessi all’attività di sicurezza, all’interno dell’area portuale. Prospiciente al molo della Lega Navale, sono state piazzate delle boe, perché il fondale è sabbioso e si è talmente abbassato da far arenare le barche a vela che superano il metro di profondità di chiglia”.

“Una minaccia che dura da qualche tempo e che spesso ha richiesto interventi diretti, su imbarcazioni bloccate. Si tratta di ‘dune’ o ‘dossi’: un insabbiamento dovuto alle correnti marine che trasportano la sabbia e la depositano lì. È stato fatto uno studio, seguito da progetti vari, e sembrava che il progetto passasse in esecuzione dopo lo stanziamento dei soldi e l’affido dei lavori a una ditta. La situazione, invece, è sempre la stessa e non se n’è più parlato”.

Esiste traccia dell’intervento del deputato Dorina Bianchi, dopo le segnalazioni delle prime dune formatesi nei fondali di quello specchio d’acqua.

“Il problema esiste da una decina d’anni e una prima duna, poi la seconda e tante altre, non più di carattere temporaneo o di lunga durata, ma da richiedere segnalamenti definitivi e l’avviso ai naviganti sul disagio di che s’incontra entrando nel Porto Vecchi di Crotone.

L’obbligo è di mantenersi tutto sul lato del molo del Lanternino Verde, lato destro tutta a dritta e sfiorare quasi il molo per non arenarsi. Sono Interessate le barche a vela e le imbarcazioni di una certa portata, pesanti, che superano il metro di ghiglia immerso nell’acqua. Il passaggio è facilitato alle imbarcazione che pescano dai trenta quaranta centimetri”.

Oggettivamente si tratta di una situazione d’inferiorità e di estremo svantaggio immeritato, perché viene penalizzata l’attività turistica

“Certamente, perché molte barche che hanno difficoltà di ormeggiare nel porto turistico di Crotone, sono costrette a farlo altrove. Questa difficoltà esiste anche al porto nuovo, principalmente adibito al traffico industriale e commerciale: circa mezzo metro dal fanale rosso del porto vi è un relitto sommerso segnalato sulle carte e molti grossi mercantili non possono venire qui proprio per le condizioni del fondale basso venendo dirottate a Corigliano e i materiali trasportati vengono poi riportati a Crotone con mezzi gommati.

Una economia che si perde, a parte le difficoltà sulla statale 106, un tracciato stretto e con eccessivi limiti di velocità. Spesso vediamo navi crociera. Queste hanno il fondo piatto e non incontrano nessuna difficoltà, mentre quelle di grande tonnellaggio, a pieno carico, superano gli otto metri d’immersione e non possono entrare”.

Il porto di Crotone è “finito” nella giurisdizione di Gioia Tauro con tutte restrizioni inimmaginabili: anche a piazzare un “sampietrino” sul molo, ci vuole il consenso di Gioia Tauro.

"Per interventi su questa struttura vi sono stati dei finanziamenti nel passato. L’ultimo di 21 milioni la Regione Calabria l’ha destinato ai porti turistici di Isola Capo Rizzuto, Roccella Ionica, Cirò Marina, Cetraro e Scilla. Crotone non c’è. La nota è del 31 Agosto 2017 alle 16:27, diffusa dal presidente della Regione, Mario Oliverio, e dall’assessore al sistema portuale e alla logistica, Francesco Russo.

“Le infrastrutture rientrano nella graduatoria delle proposte progettuali per la riqualificazione e l’adeguamento dei porti di rilievo regionale e interregionale. La dotazione finanziaria, stanziata a valere sull’Asse 7 ‘Sviluppo delle reti di mobilità sostenibile’ del Por Calabria 14/20, è pari a 21 milioni di euro e il contributo massimo concedibile per progetto è di 5 milioni di euro.

Beneficiari sono i Comuni dove hanno sede i porti. Delle 11 proposte presentate ne sono state valutate positivamente 8 che si caratterizzano anche per l’attenzione allo sviluppo delle relazioni porto-territorio, sia in termini di connessione alle principali reti di trasporto dell’entroterra che alle aree urbane retro portuali. Gli interventi ammissibili riguardano opere d’infrastrutturazione a terra e/o a mare”.

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