“Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio”. (Samuel Beckett)
di Sr* l’impertinente
La giunta del duo Pugliese-Sculco era partita con le migliori intenzioni: proclami iniziali che pareva dovessero portare a conquistare cielo, mare e terra senza neanche fare prigionieri.
In realtà, alla resa dei conti, l’unica cosa che la coppia è riuscita a collezionare in oltre due anni e mezzo di malgoverno, è solo una serie di fallimenti; letteralmente parlando proprio per cielo, per mare e per terra.
Quanto poi ai prigionieri pare proprio siano loro ad esserlo diventati: dei numeri di una maggioranza sempre più labile e sempre più dipendenti da quella parte del fedele Partito democratico.
“L’unico vero fallimento sta, in realtà, nel permettere alla sconfitta di avere la meglio su di noi”. (Anthony Clifford Grayl)
Andiamo per ordine, portiamo dal cielo: l’Amministrazione Pugliese-Sculco ha chiuso la società Sagas, nata con l’intenzione di gestire l’aeroporto S. Anna e nella quale il Comune di Crotone era socio insieme a quello di Isola Capo Rizzuto e alla Regione Calabria.
È lo stesso sindaco a sottolineare, nel Consiglio di venerdì 28 settembre, che la Sagas sia stata dismessa - con atto notarile - anche per il fallimento della proposta di una società di sub gestione degli spazi a terra dello scalo pitagorico, non ritenuta praticabile.
Dell’azienda, in verità, era stata era stata annunciata la liquidazione anche prima ma poi fu riesumata (LEGGI) ed oggi ri sepolta, con buona pace dei soldini spesi finora, praticamente senza far nulla, che come al solito graveranno sulle tasche dei soliti cittadini.
“Le persone non falliscono perché mirano troppo in alto e sbagliano, ma perché mirano troppo in basso e fanno centro”. (Les Brown)
Una cosa è certa: chiudendola non si sprecheranno più altri denari. Così almeno penserà qualcuno senza aver fatto i conti col mirabile duo, che ha trovato comunque il modo di spendere altre risorse (pubbliche e non loro) per tornare a volare.
È il caso delle famose royalties, nella misura del 15%, che i Comuni crotonesi dovranno sborsare a Sacal nonostante questa si sia aggiudicata un bando per gestire tutti e tre gli scali calabresi, compreso ovviamente quello pitagorico.
C’è qualcuno che ha anche l’ardire di definire tutto ciò come una vittoria per il territorio, quando invece è solo la lampante dimostrazione del poco peso dei rappresentanti istituzionali locali, destinati sempre a genuflettersi col cappello in mano.
“Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo”. (Winston Churchill)
Se in cielo la storia non è andata come previsto, il sindaco Pugliese si è ora buttato in un’alta avventura in cui - probabilmente così riteneva - si sentiva più a suo agio: il mare.
Purtroppo, però, anche in questo caso il buon marinaio Ugo è stato protagonista di un naufragio, facendo incagliare sugli scogli quella che nelle originarie intenzioni del suo governo avrebbe dovuto essere invece un’inaffondabile corazzata.
Il riferimento è alla società Marina spa, nata nell’era del buon Peppino Vallone, ereditata da Pugliese che l’aveva, a suo dire, maggiormente attrezzata per il viaggio da compiere.
“Tre fallimenti denotano una forza insolita. Un debole non ha abbastanza fegato da fallire tre volte”. (Minna Antrim)
Dell’azienda - che da anni, così come la Sagas, non ha mai svolto alcuna attività - il Comune aveva acquisito le quote fino al 95% del totale, lasciandone il 5% alla Lega Navale.
E il Consiglio d’amministrazione ha deliberato nei giorni scorsi la messa in liquidazione della società, che doveva essere il braccio operativo dell’ente nella gestione del porto turistico (LEGGI).
Anche in questo caso, insomma, a restare sono i soliti debiti, che si aggirano sui 76mila euro (e meno male che i componenti del Cda erano a titolo gratuito!): indovinate chi pagherà il conto?
“Molti fallimenti nella vita si segnalano da parte di quegli uomini che non realizzano quanto siano vicini al successo nel momento in cui decidono di arrendersi”. (Thomas Alva Edison)
Quindi, neanche per mare è andata molto bene. Resta ora solo la terra e visto che non c’è due senza tre anche su questo punto eccoti arrivare un terzo fallimento: quello della Gestione servizi Spa e dopo anni di agonia.
Certamente qui le colpe maggiori non ce l’ha il duo delle meraviglie, ma sta di fatto che negli annali quella di Pugliese - questa volta in veste di presidente della Provincia di Crotone - sarà annoverata come la gestione in cui l’azienda è fallita.
In questo caso le perdite accumulate dalla partecipata vanno ben oltre quelle di Sagas e Marina Spa, visto che si parla di diversi milioni di euro, per un ammontare neanche del tutto quantificato.
“In tutte le esistenze, si nota una data alla quale il destino si biforca, o verso una catastrofe o verso il successo”. (François de La Rochefoucauld)
Le società partecipate sono sempre state una delle criticità principali delle varie amministrazioni a cui non si è potuto - o molto più probabilmente non si è voluto - mettere seriamente mano.
E dire che, con la riforma Madia, le regole sono chiare e non ci sono possibilità di interpretazioni di sorta: devono rimanere solo quelle produttive e non i carrozzoni creati dalla politica.
Potranno continuare ad esistere, insomma, solo quelle che producano “servizi strettamente necessari”, come quelli di interesse generale, di progettazione e di realizzazione di opere pubbliche e l’autoproduzione di beni e servizi strumentali.
“Se non avete ancora trovato la vostra strada, meglio: impiegherete più tempo per arrivare al fallimento”. (Mauro Parrini)
Con questi precedenti nell’amministrazione del magnifico duo, la lista dei fallimenti temiamo sia certamente destinata a crescere, considerati anche i molti ostacoli che si stanno presentando su questioni che sembravano sul filo del traguardo: bonifica e Antica Kroton su tutte.
Visto che a Crotone oramai ci si abitua un po’ a tutto, da quando a guidare il Comune sono Sculco e Pugliese il timore è che si stia registrando quasi un’assuefazione ai fallimenti: di cui a sostenerne letteralmente le spese sono sempre i soliti cittadini.
“Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?” (Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?).
* Simbolo dello Stronzio