Crotone. La Giunta Pugliese e le pagelle d’inizio anno, altro che rimpasti! Nessun rimandato e tutti bocciati

11 gennaio 2019, 12:08 Sr l'impertinente

“Chi sa fare, fa. Chi non sa fare, insegna. Chi non sa insegnare, amministra”. (Arthur Bloch)


di Sr* l'impertinente

Dopo la prima puntata (LEGGI) non potevamo lasciare i lettori con il fiato sospeso, non dando i giudizi (intesi nel senso scolastico ed al posto degli ormai sorpassati voti) mancanti al resto della giunta comunale del duo Pugliese-Sculco.

Tocca, adesso, all’altro componente di peso; peso, per carità!, in termini di rilevanza delle deleghe e non certo per la forma fisica, a cui l'amministratore in questione tiene forse più della sua fluente capigliatura.

Stiamo parlando del componente di giunta più glamour, in perenne allenamento: quel Rori De Luca ingaggiato per le sue doti manageriali anche se malvisto da parte della squadra di governo (vero assessore Leo?).

“Tutti i politici e gli amministratori a parole lavorano per il pubblico, ma nei fatti lavorano per il privato”. (Carl William Brown)

A dire che tra i due non è che corra buon sangue non è il solito Stronzio di turno quanto gli stessi, protagonisti di uno scambio di botte e risposte, su vari media, in cui se le sono date di santa ragione; al momento e fortunatamente solo dialetticamente.

Tornando all’attività amministrativa, è vero che il buon Rori all’inizio è dovuto restare un po’ in panchina per cavilli burocratici ma una volta sceso in campo il suo operato si è fatto vedere.

Il clou della sua azione si è toccato con la rivincita sulla questione stadio, quando il Tar ha dato ragione al Comune sospendendo le due diffide emanate dal soprintendente Pagano.

“Più che dalle leggi, la libertà nasce dalla coscienza di chi le amministra”. (Roberto Gervaso, Il grillo parlante)

Peccato, però, che da quell’exploit, sia man mano sparito anche lui, con l'aggravante che il Mibac, sempre sullo stadio, ha perfino presentato ricorso al Consiglio di Stato: e la sua vittoria è ancora in bilico.

Ha provato, a dire il vero, ad attribuirsi insieme allo stesso Pugliese anche i meriti della transazione con Eni sulle piattaforme, per l’Ici non pagata, ma dal passato è ricomparso Vallone che ha avocato a sé la pratica.

Dal punto di vista prettamente amministrativo e manageriale, le cose per l'ente non stanno andando esattamente alla grande, considerate le raffiche di giudizio negativi del Tar, l'ultimo dei quali ha perfino bloccato l'assunzione dei dirigenti.

Giudizio finale: da rivedere in diritto.

“La differenza tra management e amministrazione (che è ciò che i burocrati sono soliti fare in maniera esclusiva) è la differenza tra scelta e rigidità”. (Robert Heller)

Passando oltre: tocca al maestro dei numeri, colui per il quale i bilanci non hanno segreti, eccezion fatta - purtroppo per lui e per l'ente - per la Corte dei conti che ne ha stroncato il suo operato.

Per ben tre volte, infatti, la stessa Corte ha scritto al Comune chiedendo chiarimenti e imponendo prescrizioni, ma l'assessore Proto ha tirato dritto per la sua strada, finché non è andato a sbattere.

A sbattere cioè contro la realtà che l’ha portato finalmente a capire che, forse, la Corte dei Conti non avesse tutti i torti, così come fino a qualche tempo fa asseriva il buon Benedetto.

La Casta politica, una volta che sei dentro, ti permette quasi sempre di campare tutta la vita. Un po’ in Parlamento, un po’ nei consigli di amministrazione, un po' ai vertici delle municipalizzate, un po' nelle segreterie. Basta un po' di elasticità”. (Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, La casta)

Ha ceduto, Proto, alle osservazioni della Corte, facendo una tardiva retromarcia, anche perché lo stesso organismo aveva nel frattempo bloccato la spese dell’ente: come promemoria, per i compiti non fatti a casa.

Aveva assicurato, poi, lo stesso assessore al Bilancio, che il Comune avrebbe applicato tutte le prescrizione ricevute e che le cose si sarebbero sistemate consentendo di riaprire il borsellino pubblico, sigillato da giugno scorso.

Aveva garantito, inoltre e anche diverse volte, che le spese si sarebbe sbloccate con la semplice adesione alla fondazione Trasparenza ma così non è stato e non si sa quando sarà (intanto sta finendo anche gennaio).

Giudizio finale: si deve applicare di più in matematica!

“Non vi ha niente di più sciocco e noioso dei discorsi che si fanno, si son sempre fatti e sempre si faranno col censurare l'andamento delle pubbliche amministrazioni e notare negligenze, oziosità, falsità, imbrogli, ruberie, viltà, per conchiudere che le cose vanno male, e anzi che il mondo peggiora e corre alla rovina”. (Benedetto Croce, Etica e politica)

Nella terra della Magna Grecia, nella città che vanta più reperti storici e archeologici che abitanti, un ruolo essenziale lo svolge poi l’assessorato alla Cultura, che può fungere da volano di sviluppo.

In questo ruolo, strategico e assai rilevante, cosa c’è di meglio - avrà pensato il mirabile duo Pugliese-Sculco - che mettere una neofita della politica, dell’amministrazione e perfino della stessa cultura?

Stiamo parlando della giovane Valentina Galdieri: volenterosa, per carità, ma che finora ha inciso ben poco in questo settore, apparendo solo durante qualche presentazione di libri. Con i compitini già scritti, sostiene qualcuno.

“Il Paese è morto. Sensazione che la vita culturale non fiorirà mai in certe regioni d'Italia. Una gretta amministrazione, nessun vero bisogno, oltre la sopravvivenza fisica. E nemmeno saggezza. Assetati di ciò che l'industria moderna produce di più brutto e inutile”. (Ennio Flaiano, Frasario essenziale per passare inosservati in società)

Il suo mandato - che è quello che ci interessa - è iniziato con un buon viatico: la chiusura del castello di Carlo V, uno dei pezzi pregiati della città, e la conseguente sparizione anche della biblioteca comunale ivi custodita.

La giovane assessore, però, ha annunciato che la biblioteca riaprirà presto e all'interno della scuola Principe di Piemonte, così da non delocalizzarla e darle una sempre maggiore dignità.

Peccato che gli stessi locali siano stati dati, fin dal 2012, in concessione (comodato d'uso) alla Soprintendenza, con un Protocollo d’intesa. Se ci mettiamo che di recente i rapporti col Mibac non siano proprio idilliaci non è escludibile il dubbio di una “difficile” e pacifica convivenza in quei pochi metri quadri, come ha ricordato la senatrice Margherita Corrado.

“Non è che non riescono a vedere la soluzione. È che non possono vedere il problema”. (GK Chesterton)

Più recentemente la stessa Galdieri si è concessa un’altra uscita pubblica annunciando non uno ma ben due finanziamenti regionali ottenuti dall’assessorato; frutto, a suo dire, della sua “visione ampia del concetto di cultura”.

Il primo riguarda la digitalizzazione dell’archivio storico ed il secondo l’istituzione del “Bibliobus”, una biblioteca con varie sezioni specifiche (saggistica, narrativa, arte) che ha l'obiettivo di diffondere l'amore per la lettura in mezzo alla gente.

Come dire, visto che non c'è ancora una biblioteca vera, perché chiusa con buona pace degli studenti che non sanno dove andare a studiare, per il momento si sopperisce con una a bordo di un pulmino itinerante tra strade e quartieri. Giudizio finale: rivedibile, e basta.

“C’è chi sa parlare sei lingue ma non sa tacere in nessuna”. (Eros Drusiani)

Proseguendo nella lista arriviamo all’umanamente pacioso ma politicamente irrequieto Francesco Pesce, assessore alla Pubblica Istruzione, unitosi, come si ricorderà, all'ultima protesta dei quattro consiglieri di maggioranza (in realtà all’inizio erano sei).

Per lui c’è la recidiva considerato che in passato si era già stretto con altri quattro “dissidenti, che si fecero chiamare “Autonomi e coerenti”. E di coerenza ce n’è davvero tanta, visto che ogni volta è protagonista di strappi, rips nella sua seconda lingua, l'inglese.

In realtà, da vecchio volpone, il grande Blek lo aveva già inquadrato al tempo della prima dissidenza, tanto che gli mandò una letterina certamente non farcita di complimenti, ma poi e per necessità numerica lo aveva riaccolto in “famiglia”.

“Non lasciare che ciò che non sei in grado di fare interferisca con ciò che sai fare”. (John Wooden)

Così vergò Sculco ai tempi:

“Ci risiamo! Per l’ennesima volta, con la solita ciclica modalità, il prof. Pesce gioca a fare la vittima dopo aver, in maniera goffa e sventata, provato a svolgere il ruolo del carnefice”.

Ed ancora:

“D’altro canto la sua storia politica ed istituzionale è punteggiata da acrobatiche e sistematiche ‘piroette’, con ricorrenti trasformismi che evidenziano i turbamenti tipici di un’anima senza pace”.

Sul fronte del mandato di Pesce, ciò che si ricorderanno sono i suoi sermoni negli interventi pubblici, oltre che, naturalmente, gli strappi causati o in cui almeno fosse stato di mezzo.

Giudizio finale: da rivedere in sintesi e tranquillità politica.

“Povero George Washington! È l’unico che non ha potuto scaricare i propri problemi sulle precedenti amministrazioni”. (Robert Orben)

Continuando nelle pagelle c’è l’immarcescibile Giuseppe Frisenda, sopravvissuto al primo tagliando di Giunto giunta le cui qualità senza dubbio lo salveranno anche dal prossimo rimpasto previsto nel dopo bilancio.

Non si scompone quasi mai Frisenda: come direbbero da queste parti, e solo per semplificare, “dove lo metti sta” e, soprattutto, non pare dar fastidio al manovratore eseguendo fedelmente gli ordini di scuderia.

Capace anche nelle occasioni di rappresentanza forte anche del suo aspetto giovanile e belloccio, ma un po’ meno incisivo quanto ad eloquenza: arte questa che a dire il vero ben pochi maneggiano in questo esecutivo.

“Non lasciare che ciò che non sei in grado di fare interferisca con ciò che sai fare”. (John Wooden)

Infine c’è Alessia Romano, assessore alle Politiche sociali, che verrà ricordata non tanto per le attività messe in campo quanto per la polemica sull’assegnazione dei posti negli asili comunali, dove hanno trovato posto i suoi figli ma - secondo i suoi detrattori - non chi ne aveva più bisogno.

A livello politico era stato segnalato anche un suo abboccamento, insieme al collega Rori, alla Lega di Salvini Premier, poi non approdato a nulla; come anche di essere a favore degli ultimi “dissidenti”, per un suo abbandono dell’aula durante il Consiglio pre natalizio.

Lei, però, ha smentito su tutti e tre i fronti assicurando di essere stata integerrima sul “caso asilo” e rinnovando la fiducia al sindaco Pugliese: negli ultimi due casi accusando una stampa subdola che non avrebbe raccontato la verità.

“La cosa più terribile è quando individui piatti e incapaci si accompagnano ad esaltati”. (Johann Wolfgang Goethe)

Un giudizio finale e complessivo sulla giunta Pugliese non lo traiamo, anticipati già ed in più occasioni dallo stesso deus ex machina di questo esecutivo, vale a dire lo stesso Sculco.

A parlare, d’altronde, sono le periodiche reprimende che il leader maximo ha riservato finora e non tanto ai singoli assessori, ma all’intera squadra e che, in questi due anni e mezzo, abbiamo puntualmente riportato.

Tant’è che sempre a giudizio di chi l’ha scelta e messa in campo, buona parte della “formazione” di governo pare non meriti una promozione quanto invece una bocciatura (“almeno 6 su 8”, citando lo stesso Sculco).

Facciamo nostro e vostro, invece, ed in conclusione, un pensiero di Boris Makaresko: “Molti dei nostri uomini politici sono degli incapaci. I restanti sono capaci di tutto”.

* Simbolo dello Stronzio