Pagelle di fine anno. La Giunta Pugliese e gli “scolaretti” litigiosi: scusate il disordine, sono impegnati a imparare

6 gennaio 2019, 18:20 Sr l'impertinente

“Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere”. (Piero Calamandrei)


di Sr* l’impertinente

Giunti ad inizio anno abbiamo pensato anche noi - e ce lo si consenta - di stilare delle pagelle o, meglio e come si usa dire oggi, dei giudizi di fine anno sulla squadra di governo (si fa per dire, naturalmente!) della città.

Un giudizio alla intera classe, intesa non solo come Giunta quanto anche come “dirigente”, non che può essere negativo, per le motivazioni che sono sotto gli occhi di tutti e sotto forma dei problemi irrisolti.

Un voto negativo va dato, poi, a chi la classe la dirige, al preside, nelle fattezze del leader dei Demokratici, Enzo Sculco, che pare aver perso la rotta, soprattutto in quest’ultimo anno, il che non è esattamente il miglior viatico per chi dovrebbe guidare la truppa.


“La scuola è imparare quello che non sapevi nemmeno di non sapere”. (Daniel J. Boorstin)


Cominciamo da uno dei due super assessori, Leo Pedace: il ragazzo si impegna (soprattutto sui social) anche se manifesta qualche piccola lacuna, da rivedere se vuol far carriera.

Ad esempio, se non allergico è quanto meno intollerante alle critiche, cosa abbastanza grave per chi ricopre una postazione pubblica, e che lo porta a reagire spropositatamente perfino se gli si ricordi le origini geografica (LEGGI).

Altro difetto - a nostro modesto avviso - quello di non privilegiare il lavoro in squadra, tanto da ritenere chi s’adopera con, in giunta, non un collega ma un competitor (vero Rori De Luca?), spesso da “asfaltare”, per usare un eufemismo proprio da “Lavori pubblici”.


“L’insegnante mediocre dice. Il buon insegnante spiega. L’insegnante superiore dimostra. Il grande insegnate ispira”. (William Arthur Ward)


Ma visto che bisogna giudicare le persone (ed anche gli assessori) dalle loro azioni, nel corso dell’anno il buon Leo ha mostrato di avere idee piuttosto incerte sulla viabilità e sulle soluzioni per evitare il traffico (LEGGI).

Basti vedere ciò che è accaduto e, soprattutto, ciò che hanno dovuto subire i cittadini delle zone del lungomare e della famosa rotonda di Tufolo, poi divenuta ovale: Rivedibile, dunque, in geometria ma anche in italiano.

Da apprezzare, invece, la sua immaginifica proiezione al futuro, come dimostra l’idea del traforo di via Gallucci: con 20 milioni di prevista spesa per poche centinaia di metri è riuscito a superare in fantasia fervida nientepopodimeno che il ministro Toninelli (LEGGI).


“Impara tutto quello che puoi finché sei giovane, visto che la vita si complica non poco dopo”. (Dana Stewart Scott)


Se il loro giudizio i cittadini lo daranno alle prossime elezioni c’è, però, quello del preside, tale Enzo Sculco, che sembra non apprezzare particolarmente la sua azione.

Non tanto per l’operato da assessore ma come presunto mandante delle molte fibrillazioni che la maggioranza ha vissuto quest’anno e che dalle premesse difficilmente si esauriranno tanto presto (nonostante rassicuranti selfie) (LEGGI).

Tanto è vero che il buon Leo ha ricevuto dal dirigente maximo qualche rimbrotto (non parliamo di “cazziatoni” tanto per non urtare ulteriori suscettibilità) ed ora è a rischio espulsione (dalla Giunta, s’intente), alla prossima occasione.


“L’apprendimento è un tesoro che seguirà il suo proprietario ovunque”. (Proverbio cinese)


Veniamo, adesso, all’assessore sodale con Pedace, vale a dire Sabrina Gentile. Anche lei s’impegna, soprattutto sul fronte delle note stampa, sebbene non sempre le sue uscite abbiano portato beneficio.

Pare, infatti, mancare di una certa tolleranza e tatto diplomatico, tanto da aver scatenato in questo ultim’anno tanti e tali contrasti da superare ogni record nel palazzo in via Resistenza.

Difetta, poi - almeno così dicono i suoi detrattori - di capacità organizzativa per i grandi e piccoli eventi; peccato che sia una dei compiti principali della deleghe alle attività produttive.


“Scusate il disordine, siamo impegnati a imparare”. (Cartello affisso davanti alla porta di una classe)


Anche nel suo caso ci limiteremo a valutarne l’operato del suo “doppio” mandato; è infatti sopravvissuta al primo tagliando di giunta ma riteniamo passerà difficilmente indenne anche dal prossimo.

I cittadini ricorderanno o non potranno scordare affatto quanto successo con la scorsa Fiera Mariana, che ha rischiato seriamente di saltare proprio per delle carenze organizzative.

Così come il suo nome lo rammenteranno a lungo i commercianti ed artigiani di Crotone, che l’hanno sfiduciata in più occasioni portando addirittura ad una rottura dei rapporti con l’ente (LEGGI). Il dialogo è ripreso solo da poco.


“Coloro che si perdono sulla strada per la scuola non potranno mai trovare la loro strada attraverso la vita”. (Proverbio tedesco)


Anche sulla Gentile il giudizio del preside Blek non prevede promozione, tanto da farla finire nella lista nera di quanti sono a rischio d’espulsione, e presto, dall’aula (della giunta).

Ma d’altro canto pare proprio che da quest’elenco solo un paio degli attuali assessori ne siano stati esclusi, paventandosi quello che si preannuncia come un repulisti da avviare proprio dopo l’imminente l’approvazione del bilancio (LEGGI).

Le cose sono infatti collegate, visto che si è appurato come ogni assessore sia direttamente legato un gruppetto di consiglieri: le scelte future del preside, insomma, devono essere molto ma molto ponderate.


“L’insegnante saggio sa che 55 minuti di lavoro, più 5 minuti di risate valgono il doppio di 60 minuti di lavoro costante”. (Anonimo)


Per non tediarvi troppo, ci fermiamo qui, almeno per il momento, annunciando in una prossima puntata le valutazioni per del resto della classe che, anche a rischio spoiler, anticipiamo non differiranno di molto.

La decisone di esprimere giudizi come a scuola, d’altro canto, è nata dalla constatazione che, nell’affrontare alcune criticità della città, spesso la giunta del duo Pugliese-Sculco è sembrata proprio una classe di scolaretti inesperti e inclini troppo a bisticciare.

L’auspicio, infine, è che stanotte la Befana abbia portato al “preside almeno una rilassante tisana, così da placarne l’ira (funesta tanto quanto l’azione dell’Amministrazione) persuadendolo ad impegnare il suo tempo un po’ più su ciò che occorra alla collettività che non prendendosela con uno Stronz(i)o di turno!

*Simbolo dello Stronzio