La stagione della “commedia” politica crotonese non conosce soste e non è stata minimamente intervallata dalle vacanze natalizie e dall’avvento del nuovo anno. Improbabili attori non professionisti recitano senza “canovaccio” e per un pubblico sempre più sparuto e distante.
Mentre la città annaspa tra annosi problemi e mille incompiutezze, la recita dei suoi amministratori, più che uno spettacolo teatrale, sembra ricordare i proclami affabulanti dei venditori di pozioni ed elisir immortalati in tanti vecchi film western.
Il più puntuale protagonista di queste “comparsate” è lo schizofasico assessore Pedace, sempre più proteso a promuovere se stesso e sempre più somigliante ad un cuculo incessantemente dedito a depositare le proprie uova nei nidi costruiti da altri.
La sua è una smania irrefrenabile, peccato che tra le sue virtù non compaia un uso più appropriato dell’italiano e quindi finisca con l’incorrere in qualche incidente di percorso.
Come nel caso delle “effusioni” riservate al collega di giunta De Luca bollato (involontariamente?) quale “affarista” oltre che rivale e competitore quasi si trattasse di una kermesse privata.
Stranamente l’avvocato De Luca, forse per non accentuare il “cupio dissolvi” che sembra travolgere tutti non risponde e se la cava con una scrollata della folta chioma probabilmente per sottolineare subdolamente la calvizie del “sano” competitore.
Ma i colpi di scena si susseguono e dopo la strigliata, tanto per cambiare, di fine anno del leader immalinconito e imbufalito (LEGGI), ecco che il sindaco ed i suoi assessori si fanno immortalare in una magnifica fotografia che vuole evocare l’epica unità dei moschettieri di Dumas o, se preferite, dei Cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù (anche se ancora non è identificabile il Lancillotto): resterà ai posteri come un monumento all’ipocrisia ed alla falsità.
Il comune cittadino si chiede, con qualche ragione, che se è questa la capacità di finzione tra gli stessi amministratori della Cosa Pubblica, figuriamoci cosa può accadere quando gli interlocutori sono “estranei” amministrati.
Le prossime puntate saranno probabilmente arricchite da richieste di “rimpasto” o di azzeramenti vari, quando la vera soluzione sarebbe la soppressione totale dello spettacolo ormai inverecondo.
Ma queste sono le considerazioni di un povero cittadino crotonese; a Caccuri e Cerenzia la pensano diversamente.
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