L’inciviltà dei crotonesi e la farsesca incolpevolezza di un Comune incapace di vigilare

28 aprile 2019, 17:52 Sr l'impertinente

“Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza? Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà sfrenata audacia?”. Così Marco Tullio Cicerone, nelle orazioni dette Catilinarie.


di Sr* l’impertinente

Una citazione che si adatta perfettamente a ciò che sta accadendo a Crotone, che si dimostra giorno dopo giorno come una città senza regole e, soprattutto, senza una guida autorevole. Anzi: senza guida alcuna.

A parlare non sono i soliti detrattori ma i fatti concreti che si stanno manifestando quotidianamente e che lasciano sgomenti, soprattutto se avvengono alla luce del sole ed in zone centralissime della città.

Dell’agguato alla compagnia di burattini Ferraiolo abbiamo già scritto (LEGGI), così come dello sdegno testimoniato da molti per un autentico colpo a cuore (l’episodio è avvenuto in piazza Pitagora) ad una città già in agonia.


“Occorre molta pazienza

per impararla”.

(Stanislaw Jerzy Lec)


Per l’amministrazione comunale si è trattato di un episodio “che offende l’intera città” e ha tenuto a sottolineare come quest’anno si sia impegnata “affinché ci fossero tutte le condizioni affinché il tradizionale teatrino aprisse i battenti in piazza Pitagora”.

E meno male, verrebbe da dire, dato che se un’amministrazione non riesce neanche a impedire che si possano verificare episodi simili in pieno centro, non si capisce proprio quali siano le condizioni assicurate.

Un episodio che ha suscitato talmente tanta indignazione che un Comune che si rispetti avrebbe dovuto fare di tutto affinché simili sfregi non si ripetessero. Ed invece…


“Che io possa avere la forza

di cambiare le cose

che posso cambiare,

che io possa avere la pazienza

di accettare le cose

che non posso cambiare,

che io possa avere soprattutto

l’intelligenza di saperle distinguere”.

(Tommaso Moro)


Ed invece siamo a Crotone. Così solo pochi giorni dopo quell’episodio eccone un altro a scatenare la collera dei cittadini, ed anche in questo caso violando addirittura un “simbolo” ancor più significativo (se possibile): in pieno giorno e accanto al Tribunale di Crotone (Palazzo che per eccellenza dovrebbe vigilare sul rispetto delle regole) si è consumata un’altra vergogna che dimostra come questa sia oramai una città senza regole.

Un camion ha scaricato tranquillamente un notevole quantitativo di detriti di lavori edilizi nel parcheggio adiacente al Palazzo di Giustizia, senza trovare opposizione alcuna, con tutta calma, per poi dileguarsi (LEGGI).


“Si possono imparare

molte cose dai bambini.

Quanta pazienza abbiamo,

per esempio”.

(Franklin P. Jones)


Così come avviene in molti altri casi, tutto sarebbe potuto passere “in cavalleria”, archiviato sotto la voce del tutto normale, se qualcuno non avesse però filmato la scena e pubblicata sui social, facendola diventare subito virale.

Anche qui sono seguiti commenti e reazioni sdegnate, in cui e con vari toni ci si è chiesto cosa faccia l’amministrazione per prevenire episodi simili, che avvengono letteralmente sotto gli occhi di tutti, tranne di chi dovrebbe vigilare.

Ed anche in questo caso il Comune non ha mancato di far sentire la sua voce, con una nota, sottolineando di essere “immediatamente intervenuta, con gli uomini del comando della Polizia Municipale”.


“Il tempo e la pazienza

possono più

della forza o della rabbia”.

(Jean De La Fontaine)


Nel comunicato l’amministrazione ha fatto sapere anche che sono in corso accertamenti per individuare i responsabili di un atto incivile compiuto, tra l’altro, in una zona centrale della città”.

E assunzioni di responsabilità? Manco l’ombra, anzi!

Per ciò che accade, la colpa - è questo ormai il mantra dell’ente pitagorico - è sempre di qualcun’altro; in questo caso non si è fatta eccezione e si è chiesto ai cittadini di “aiutare nelle ricerche segnalando eventualmente il numero di targa del mezzo utilizzato”.

E poi il capolavoro: incolpare i cittadini che hanno reso pubblico l’episodio: “Denunciare questi scempi, non solo via social, aiuta sicuramente l'attività delle Forze dell’Ordine e di quanti si occupano del controllo del territorio che già svolgono un lavoro importante ed allo stesso tempo difficile”.


“La pazienza c’insegna

a portare non solo

con forza ma con grazia,

il peso della vita:

la pazienza è bellezza”.

(Nicolò Tommaseo)


Ma non finisce qui. Sempre in termini di mancanza di senso civico - seppur in dose minima in una città che somiglia sempre più ad una giungla senza regole - un altro fatto ha caratterizzato le ultime ore.

Una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale è stata allertata per un soccorso in via Tommaso Campanella, ma non è potuta intervenire subito perché il mezzo di soccorso è rimasto bloccato tra traffico e parcheggi selvaggi.

Da sottolineare, fortunatamente, che questa volta si è trattato “solo” di una persona rimasta bloccata in un ascensore e che dunque “l’inconveniente” non portato a conseguenze più tragiche, anche se il cittadino coinvolto ha comunque dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.


“Ci sono momenti in cui la pazienza

- per quanto difficile sia esercitarla -

è l’unica maniera per affrontare

determinati problemi”. (Paulo Coelho)


In questo caso, però, l’amministrazione comunale ha avuto il pudore di non intervenire sull’episodio, anche perché stando ai suoi esponenti in città filerebbe tutto liscio come l’olio, anche il traffico (nonostante il quadro reale sia sotto gli occhi di tutti).

Da sottolineare che nei casi precedenti entrambe le note del Comune - diramante sempre dopo che i fatti si siano verificati - portino la firma dell’assessore Sabrina Gentile.

La tessa Gentile, per intenderci, che ha dato prova di sé in più occasioni: dalla Fiera mariana ai rapporti con i commercianti, e che pare avvezza ad attribuire agli altri le colpe delle traversie di questi anni. Come dire: un nome, una garanzia.


“C’è limite oltre il quale

la pazienza cessa

di essere una virtù”.

(Edmund Burke)


Insomma, con tutto quello che (fin troppo pazientemente) i cittadini crotonesi stanno sopportando da quando governa quest’amministrazione non sarebbe da escludere una loro candidatura alla santità.

Cittadini che, in fondo, non chiedono neanche tanto; che si accontenterebbero volentieri almeno di una classe di dirigenti pubblici capaci quantomeno di fermare raid vandalici nel proprio “salotto buono”; o che si scarichino detriti in pieno giorno nelle adiacenze del Tribunale; o che a causa del traffico i mezzi di soccorso non siano bloccati nei loro interventi tempestivi.

È forse chiedere troppo? In realtà normali no, ma fatevene una ragione: siamo pur sempre a Crotone!

* Simbolo dello Stronzio