È dura a morire la maleducazione di numerosi concittadini ed ospiti, che dopo una piacevole giornata al mare non si degnano di portare con sé spazzature e rifiuti vari. Nelle ultime sere, qualche buontempone ha trovato un modo piuttosto originale, per quanto discutibile, di disfarsene.
di Francesco Placco
Non c'è pulizia che tenga di fronte all'immane ed incurabile incuria di molti concittadini. La stagione estiva non è iniziata neppure da una settimana, eppure le spiagge sono già piene di rifiuti: bottiglie, lattine, piatti e stoviglie di plastica, sacchetti con resti di cibo, mozziconi e pacchetti di sigarette, ma anche costumi da bagno rotti, ombrelloni divelti, palloni bucati e sdraio rotte.
Con buona pace dei Trash Challenge e dell'impegno dei residenti, di associazioni (LEGGI) e degli operai dell’Akrea.
Ma la novità è un'altra. Mentre l'inciviltà è un cancro duro e longevo, la creatività si sviluppa continuamente e porta con sé diverse novità.
Alcune interessanti, altre discutibili, come nel caso dell’ultima tendenza dell’estate crotonese: bruciare i rifiuti trovati sulle spiagge. Diversi i roghi individuati nelle notti scorse, molti avvenuti direttamente sulla spiaggia ed altri - come nel caso della foto - a ridosso dei gradoni del lungomare.
Le dinamiche del fenomeno non sono ancora molto chiare. Pare che i sacchetti siano stati rimossi dalla spiaggia per facilitare il lavoro di raccolta, in modo da velocizzare la pulizia al mattino.
Ma quei cumuli di sacchetti hanno acceso l’animo di qualche bontempone, che in più punti ha ben pensato di sbarazzarsene dandogli fuoco.
Alcuni roghi hanno lasciato traccia del loro passaggio annerendo i gradoni del lungomare cittadino. Per tutti gli altri, avvenuti in spiaggia, già non ne rimane traccia.
Si tratta, per ora, di eventi limitati e circoscritti ad una sola parte del lungomare, prontamente ripuliti dagli operatori ecologici ma che potrebbero verificarsi anche nei giorni a seguire.
Un ostacolo alla fruibilità della spiaggia cittadina, nato dall’incuria e avallato da quella mancanza di senso civico (LEGGI) che mai ci stancheremo di denunciare.