Il documento approvato la scorsa settimana è praticamente identico a quello già approvato nel 2012, al quale sono stati aggiunti due paragrafi conclusivi. La vera novità è un aumento - minimo - della quota forfettaria e del canone di locazione annuo.
di Francesco Placco
Appena qualche giorno fa l’Assessore allo sport del Comune di Crotone ha annunciato l’approvazione del regolamento per l’uso degli impianti sportivi scolastici comunali (LEGGI).
Un documento necessario per dare “maggiori garanzie” ma soprattutto “uno strumento importante che favorisce la promozione e la diffusione della pratica sportiva come elemento di crescita individuale e collettiva”.
Il regolamento, di 10 pagine e composto da 18 punti, è stato approvato nel corso della seconda seduta del Consiglio comunale, l’11 giugno.
A distanza di qualche giorno sono stati annunciati anche ingenti spese per ammodernare gli impianti sportivi (LEGGI), così come pianificate nel piano triennale delle opere pubbliche (LEGGI). Niente di male, anzi. Se non fosse per un dettaglio.
Il Comune di Crotone era già dotato di questo regolamento, proposto nel 2011 ed approvato nel 2012. Precisamente, parliamo del “Regolamento per la concessione in uso degli Impianti Sportivi annessi alle Scuole ed Istituti di pertinenza comunale”, ancora disponibile tra i documenti del Comune (QUI).
Confrontando le due versioni - quella del 2012 e quella del 2019 - si noterà fin da subito che i testi sono sostanzialmente identici e con l’aggiunta, nell’ultimo, di due articoli di natura più tecnica, che riguardano la chiusura delle palestre comunali e le norme finali.
Sono stati anche inseriti tre nuovi criteri per la valutazione delle richieste, e “gli oneri riguardanti i consumi, intesi quali energia elettrica, acqua, gas, etc.” così come “le tariffe massime praticabili agli atleti” hanno subito un leggero aumento.
Ma a fronte di questi aggiornamenti, rimangono invariati la classificazione delle palestre scolastiche, le procedure di competenza, la composizione della commissione nonché gli obblighi, i criteri, gli impegni e le valutazioni per revoche e ritiri. Insomma, buona parte del testo che comprende i punti principali, è stato semplicemente copia-incollato.
Non un nuovo regolamento, dunque, ma una prosecuzione del lavoro già svolto in precedenza, dal 2012 ad oggi. E se è vero che l’imitazione è la più spontanea forma di ammirazione, è altrettanto vero che non vedersi riconosciuti i meriti è quanto di più brutto ci si possa aspettare, specialmente a fronte di un plagio così palese.