Crotone. I ritardi nelle opere pubbliche, lo spettro delle incompiute e i fondi rispediti al mittente

2 giugno 2019, 08:51 Imbichi

I principali interventi programmati nei prossimi anni saranno finanziati da fondi regionali, comunitari e statali. Fondi che in passato non sono stati gestiti con precisione e puntualità, portando a numerosi arresti in corso d’opera e finendo per generare delle storiche incompiute.


di Francesco Placco

Per la realizzazione delle opere pubbliche cittadine previste nel programma triennale 2019/2021, il Comune di Crotone non spenderà un euro.

I 67 milioni di euro di spesa previsti (QUI), infatti, saranno erogati da “Fondi Regionali - POR FERS-Statali - PAC”, mentre gli stanziamenti di bilancio sono attualmente pari a 0 euro.

A finanziare i 31 progetti studiati ed approvati dall’amministrazione (di cui sette riguardano direttamente l’Antica Kroton (LEGGI), indicati come in fase di “Studio di fattibilità tecnico economica”, saranno soprattutto le Royalties, ma anche diversi fondi ministeriali - come quelli ottenuti tramite il Patto per Calabria di cui si parla in questi giorni (LEGGI) - nonché comunitari, quindi erogati dall’Europa.

Per il 2019 è prevista una spesa di 17 milioni e mezzo e non, come si era detto inizialmente, di 36 milioni (LEGGI). Secondo il programma entro quest’anno partiranno tutti i progetti elencati, dando finalmente il via ad interventi attesi da tempo, come la riqualificazione di Fondo Gesù con la realizzazione di un centro sportivo e ricreativo, la “rifunzionalizzazione” dell’istituto scolastico di San Francesco e la riqualificazione ambientale dell’ex piscina Coni.

Ma non solo. Nel programma è prevista anche un’ulteriore messa in sicurezza della discarica di Fondo Farina, la bonifica delle aree contenenti CIC nonché delle acque di falda nei pressi dell’ex GRES.

Interventi importanti ed attesi, che si affiancano ad opere di natura più pragmatiche come le riqualificazioni ambientali (marciapiedi, arredo urbano, segnaletica ecc.), la realizzazione di nuove rotonde (come quella già rinominata “del tribunale”), di sistemi di scarico delle acque bianche e di recupero di spazi pubblici.


Molta carne al fuoco, ma il rischio è

di rimanere con gli occhi pieni e la bocca vuota


Insomma, c’è veramente molta carne al fuoco ed il rischio è quello di rimanere con gli occhi pieni e la bocca vuota. In passato il prevalente utilizzo di questi fondi ha generato lungaggini ed incompiute storiche, una su tutti il Teatro Comunale la cui inaugurazione è stata nuovamente spostata dal 2019 al 2020.

Un problema tutto meridionale: la Calabria è la terzultima regione in Italia per capacità di utilizzo di PON/POR/POIN, con una capacità di spesa del 49% dei fondi ricevuti (QUI): quelli restanti vengono rispediti al mittente, e dunque persi.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle royalties, quell’enorme ed indefinito tesoretto dal quale il Comune di Crotone continua ad attingere indistintamente.

Che si tratti di realizzare uno svincolo stradale o una rotatoria (LEGGI) (ma anche tentare di salvare l’aeroporto (LEGGI)), le royalties del metano continuano a rappresentare la linfa delle attività economiche cittadine. Un perno imprescindibile.

Nel frattempo la città aspetta di vedere l’avvio dei cantieri, aldilà dei dubbi e dei tanti annunci che si sono susseguiti in tutti questi mesi. Qualcosa di concreto, che vada oltre le querelle dell’amministrazione.