Sono a un punto morto le trattative per la formazione della terza giunta comunale a guida Sculco-Pugliese. Da dieci giorni si naviga in acque sempre più paludose senza riuscire a dare forma accettabile ad un nuova compagine amministrativa che dovrebbe gestire i mesi estivi e soprattutto la stagione autunnale, che si preannuncia molto movimentata per via di importanti appuntamenti politici-elettorali.
Un autunno caldo che vedrà impegnato il Pugliese Ter essenzialmente a tirare la volata alla candidatura della “onorevolina” Flora Sculco Jr, sotto l’attenta e oppressiva “regia” del papà-santissimo ex onorevole Vincenzo Sculco, detto “Enzo”.
Da qui la riluttanza di molti difronte alle doppie “offerte” faraoniche che Sculco avrebbe fatto a molti “maggiorenti” della città, invitati ad accettare la carica di assessore per poi ambire a quella di sindaco.
Ma la lista di quanti in questi giorni prima hanno tentennato e poi rifiutato, decisamente sarebbe a questo punto troppo lunga da spuntare.
I più avrebbero detto no al “centroide” Sculco per paura di incorrere nell’onta di vedersi messi alla porta, inevitabilmente, da un prevedibile riazzeramento tra Natale e Capodanno, sfumando persino il boccone di un panettone.
La mediazione di Sculco rischia per questo un clamoroso fallimento dopo che qualcuno, esterno al suo entourage, si era formato un proprio disegno per spodestare lo stesso Sculco, anche se in maniera “indolore”, e come aveva già fatto magistralmente il suo ex “sodale” e legale Peppino Vallone.
Per questo il leader de “i Demokratici” avrebbe impedito a tutti, in primo luogo alla “onorevolina” Junior e al Sindaco proforma di contrattare alleanze senza di lui.
Dunque, un gran rumore per nulla? Non esattamente, perché nel frattempo si è fatto più ampio e aperto il varco tra Sculco e la realtà così com’è, e non quella delle sue “allucinazioni” virtuali.
E potrebbe anche accadere che da Roma, dalla segreteria nazionale del Partito Democratico, venga indicata una “figura” super partes - un “mediatore” democratico che rompa il monopolio di Sculco e la “melina” dei suo accoltiti nel Pd (che sono numerosi) - e con poteri di trattativa esclusivamente con il sindaco e l’onorevolina Junior.
A quel punto sarà difficile per il vecchio Sculco riaprire gli occhi sul tavolo delle trattative. E una volta persa la mano il gioco si capovolgerebbe irrimediabilmente, mettendo a nudo definitivamente sia il Re che il Faraone.