Sciogliere il consiglio comunale è possibile prima che lo facciano d'imperio altre autorità esterne. Avanza il dubbio della corresponsabilità con la “mala gestio” delle varie giunte Pugliese e Sculco. Prima che finisca male, prima che sia troppo tardi, tutto dipende dal sussulto morale e legale degli stessi consiglieri comunali pitagorici seduti nell'assise municipale.
di Vito Barresi
Consiglieri più che mai punti dal tarlo di finire anche loro, politicamente parlando, “sul banco degli imputati”, mentre altri amministratori diretti e “indiretti”, ne potrebbero uscire dalla cosiddetta “maglia rotta”.
Dopo l’ultimo e sconclusionato Consiglio (QUI), sono in tanti più che mai chiamati a ben ponderare tutti gli eventuali e incombenti rischi gravanti su loro stessi, quelli che potrebbero eventualmente correre, confrontandoli, ovviamente e opportunamente, con ciò che ormai sembra soltanto un ipotetico e remotissimo vantaggio da trarre dalla pubblica funzione.
Lo sconcertante svolgimento dell’ennesimo Consiglio comunale, in cui si è misurata la totale subalternità del sindaco a gruppi di interessi locali e regionali ben precisi e individuati, ha giocato ancora una volta un brutto tiro ai danni di quei consiglieri che credono di entrare in aula come se fossero a un cocktail party, a un ricevimento di compleanno, a una festicciuola tra amici e famigliari.
In realtà, tra una chiacchera e l’altra, i consiglieri assumono decisioni, firmano atti e verbali, danno legalità a procedimenti spesso pattuiti in altre sedi non istituzionali, senza rendersi conto di trovarsi di fatto e di diritto irretiti nella robusta rete delle ambiguità e delle connivenze che è saldamente tenuta in mano da una “cabina di regia” esterna e oscura.
La stessa “cabina di regia” che controllerebbe, quasi “ossessivamente”, tutta la filiera deliberativa e amministrativa comunale e, si fa per dire, ovviamente persino le chiavi delle porte dei locali esterni, i lucchetti dei cassetti, le serrature delle scrivanie e dei tiretti interni degli uffici, alla cui generale sostituzione, secondo quanto si legge in una recente determina, si è dovuto provvedere affidando l’opera ad apposita ditta esterna.
In tale clima di sospetti e di confusione, che appare ogni giorno di più alimentato dall’allarmante incombenza (una vera e propria spada di Damocle sulla testa di Pugliese e Proto che ne potrebbero pagare personalmente le conseguenze), sia dalle sempre attese decisioni della Corte dei Conti Regionale in tema di gestione e manovra finanziaria comunale per rispettare i parametri fiscali previsti dal piano di rientro, sia dal proseguimento e dagli imprevedibili esiti di varie indagini penali e giudiziarie che coinvolgono componenti e blocchi delle precedenti giunte, predomina la superficialità e l’inadeguatezza di un sindaco che non gode più né della stima né tantomeno della fiducia dell’intero Consiglio.
Ecco allora che si va facendo largo tra molti consiglieri, non solo la stanchezza e la delusione rispetto alle aspettative di partecipazione alle scelte civiche e amministrative ma, con l’avanzare dei giorni che restano a questa amministrazione, la sensazione di essere stati “manipolati”, strumentalizzati fino al limite di sentirsi degli utili idioti in mano ad altre cricche di interessi, insomma vuoti a perdere da gettare via, senza neanche un sola parola di ringraziamento.
D’altra parte l’opportunismo e il cinismo di questo sindaco sono ormai evidenti a tutti i crotonesi che purtroppo, a causa di quel “gran genio” del “centroide” Sculco che lo ha “selezionato”, devono sopportare non solo la sua vecchia impreparazione scolastica ma anche la sua incapacità a fare coesione tra la maggioranza, il consiglio, i sindaci della provincia e Ato, la società e l’economia nel loro insieme.
Da qui sgorga il “suggerimento” spassionato ai consiglieri comunali di guardare attentamente quel che succede all’interno e all’esterno del Comune, evitando di essere precipitati come al solito e come conviene ai manovratori nella votazione dell’ultimo minuto.
Sappiano i consiglieri che sui rifiuti non vengono informati se non a frittata fatta; sullo stato della depurazione non sono ragguagliati circa la non funzionalità del depuratore civile; sulla Corte dei Conti men che meno a loro vengono forniti dati e documenti; sulla viabilità vengono lasciati al buio senza conoscere il nome del genio leonardesco che ispira percorsi da montagne russe; sulla bonifica industriale non si conosce cosa sia mai stato firmato dal sindaco stesso in proposito; su Antica Kroton, ove mai fosse riportata alla luce, non si sa bene come si spendano i fondi e da dove saranno rimpinguati per la gestione; sulla liquidazione della Società Marina SpA dovranno chiedere delucidazioni a qualche club privato per comprendere i reali obiettivi che mirano a sostituire una funzione pubblica con interessi di “privatistici” già presenti nel bacino portuale; sul Psc domandare perché sia diventato un feticcio, magari in attesa di assecondare il concretizzarsi di altri interessi speculativi.
Per non dire dell'appuntamento ineludibile che li aspetta, cioè quando dovranno votare e avallare i debiti fuori bilancio.
I consiglieri comunali, se vorranno salvare la propria reputazione e salvaguardare la propria rispettabilità politica e onorabilità civile devono con somma urgenza chiedere le dimissioni di Pugliese.
E con tale richiesta, da suffragare già nel prossimo Consiglio comunale, agevolare con ogni mezzo regolamentare la fine immediata e netta di una nefasta esperienza amministrativa che sta arrecando danni alla cittadinanza sia in termini di credibilità istituzionale, di sicurezza civica e ordine pubblico, che di legalità, tenuta e coesione sociale ed economica.
Altrimenti, se continueranno a legittimare tale andazzo che sfiora l’inaudito e l’illegalità, essi ne diverranno “politicamente” corresponsabili.
Cioè, agli occhi dell’elettorato crotonese, parte coinvolta e partecipante di una giunta discutibile, con tutti i rischi che ne possono derivare alla loro stessa reputazione. Per i consiglieri comunali c’è un solo modo per redimersi e salvare la faccia: liberarsi dalle catene di questa oppressione in cui si trovano prigionieri, chiedendo le dimissioni del sindaco Pugliese, mettendo così fine alla giunta fantoccio in mano e prona ai voleri di illegittimi poteri esterni.