Sia Benedetto Proto, onore e omaggio al Sindaco Ombra del Comune Parallelo

18 settembre 2019, 16:20 Politica.24
Benedetto Proto

Come al solito sono andati a Catanzaro. Lui e il sindaco, accolti dai magistrati della Corte dei Conti del capoluogo con lo stupore tipico che il pubblico di una volta riservava in avanspettacolo ai siparietti indimenticabili di Walter Chiari e Carlo Campanini nella Parodia dei fratelli De Rege. Sono andati per chiedere “grazia” sui bilanci e relativi adempimenti e hanno avuto “giustizia” nel senso che oltre alle questioni pendenti gli è stato ulteriormente notificato l’apertura di nuovi fascicoli a carico dell'attuale amministrazione.


Sia Benedetto... Proto campione di mimetismo, un vero “camaleonte” della vita politica locale, destra sinistra comunque al centro avanti march col centroide in testa, camuffato da pilastro sempre presente nelle giunte Pugliese-Sculco.

Si perché, nonostante le varie intemperie che hanno e continuano a colpire l’amministrazione, l’unico che sembra quasi estraneo alle bufere e alle decisioni è sempre l’assessore al Bilancio nonché alle società partecipate (Congesi, Akrea, Crotone Sviluppo e fino a ieri Marina Spa, nominalmente Liotti-Gaetani-Turino-Spanò, una holding di “managers” di grande talento e titoli, 'meticolosamente' scelti 'personalmente' da Enzo Sculco e da lui fatti nominare dal Sindaco) finendo pericolosamente per divenire il “Terminal Bancomat”, ATM Banca Proto, delle sempre più esose spese che vengono effettuate spesso “allegramente” dai compagnucci camerati delle nozze partecipate.

Nei vari smottamenti subiti dalla giunte Pugliese Sia Benedetto... Proto è sempre sopravvissuto senza essere mai messo in discussione.

E questo a fronte dei ripetuti richiami della Corte dei Conti regionale che indirettamente, nel censurare gli uffici di ragioneria del Comune di Crotone, metteva in allarme e in evidenza all’assessore competente, il quale se non ha letto bene gli atti e i pesantissimi rilievi che potrebbero tradursi anche nella pena di un danno erariale ad personam, nel frattempo non è ancora riuscito a dare una rotta definitiva secondo i parametri richiesti dai togati della finanza pubblica regionale e locale.

Per cui appare evidente e indubbio che l’amministrazione Pugliese se dovesse essere valutata con il solo criterio del bilancio pubblico sarebbe immediatamente da liquidare per manifesto e certificato “default”.

Questo draconiano giudizio accomuna non una ma in uno tutte le tre giunte che si sono susseguite fino ad oggi e di cui Proto rappresenta non pleonasticamente ma materialmente e politicamente il “fulcro reggente” e la continuità storica e quotidiana.

Dunque Proto è il pilastro operativo dell’amministrazione Sculco-Pugliese anche se, per essere sinceri fino in fondo, purtroppo, anzi in fondo in fondo, il titolare della ditta politica, l’azionista di maggioranza di questo strano coacervo di bramosia di potere, arroganza di paese, spacciata avidità di accaparrare e “ridistribuire” buoni emolumenti pubblici e forti interessi economici, insomma l’impresario Enzo Sculco, cova il retro pensiero che tra le sue tante doti il ragioniere” della coalizione, Sia Benedetto...l’assessore Proto, non abbia quella del dinamismo e della determinazione.

Con la sua ormai proverbiale mascella volitiva, già nota in Provincia ai tempi in cui Zurlo Filava, Proto è divenuto il principale "attivatore" della Corte dei Conti regionale, anche perché consente ed accompagna la totale e disastrosa disamministrazione delle richiamate Società partecipate, tutte a denominazione d’origine controllata.

Proprio questa ultima funzione e delega lo rende di fatto il “Sindaco Ombra” del “Comune Parallelo”, il Comune che spende come cassa continua, contro assegno, che elargisce finanziamenti a piè di lista, a presentazione fattura, senza alcuna gara né verifica successiva, spesso a pioggia, assecondando ogni desiderio e concupiscenza delle varie componenti della coalizione Sculchiana, compreso erogare il massimo degli emolumenti ai dirigenti di settore (Cerminara, Sperlì, ecc.) in rapporto al loro minimo rendimento e plateale insufficienza gestionale e amministrativa.

Con un mimetismo degno della sua antica origine politica “dorotea”, se riuscirà a sfuggire alle responsabilità di carattere politico non è detto che resterà immune da altri tipi di incombenti responsabilità.

Non fosse altro perché dal punto di vista della spesa questa non è stata finora minimamente qualificata, anzi priva di un piano pluriennale di investimenti, soggetta alla sola spesa corrente e dunque al rischio estremo della discrezionalità.

Anche lui si avvierebbe sotto la guida del “convoglio” Sculco ad essere inserito in quella galleria minore di personaggi amministrativi che saranno perennemente ricordati a futura memoria, non già per titoli, meriti, esami e concorsi, quanto perché uno tra i tanti grandi campioni, premio Nobel per l’economia dei Conti Pubblici locali dilapidati e prosciugati fino all’estrema unzione del dissesto.

Uno due tre e quattro, e nel primmo mistero 'e matalena dicennose 'o rusario ascette prena dicennose 'o rusario ascette incinta cu na zizza 'a fora e n'ata arinto … Sia Benedetto... Proto, ora pro nobis ...”