Serie B. Il punto sulla giornata, tra gioie e dolori. Benevento in pole, Crotone lo tallona. Cosenza in coda ma non è solo

7 ottobre 2019, 07:30 Trasferta Libera

Si è conclusa la 7a giornata di campionato della serie B in cui l’Empoli perde per 2-0 la sfida contro la neopromossa Pordenone ed anche la vetta della classifica. Pole position per il Benevento che all’87 porta via tre punti da La Spezia.


di Cinzia Romano

A Salerno la squadra di Ventura passa in vantaggio su calcio di rigore, gioca con un uomo in più per oltre un’ora senza mai concretizzare ed in pieno recupero il Frosinone riacciuffa il risultato pareggiando la partita per 1-1. Il Perugia vince di misura sul Pisa ed insieme alla Salernitana condivide la seconda posizione con Empoli e Crotone a 14 punti.

Sono invece ben 5 le squadre parcheggiate all’ultimo posto in classifica: Cosenza, Livorno, Spezia, Trapani, Juve Stabia. La formazione di Braglia ha pareggiato 1-1 in casa contro il Venezia, i toscani in vantaggio per ben due volte, si sono fatti rimontare e ribaltare dal Chievo Verona. I campani invece hanno vinto in Sicilia 2-1, agganciando gli avversari a 4 punti in classifica.

Il Cittadella espugna lo Zini per 2-0 e si porta a 12 punti lasciando la Cremonese a 2 lunghezze di distanza. L’Ascoli nel serale casalingo avrebbe potuto raggiungere il Benevento primo in classifica, ma frena bruscamente al sesto posto, imbattendosi in un 0-2 contro il Pescara, che vince per la prima volta in serie B allo stadio Del Duca e raggiunge il Chievo a quota 10.

Il Crotone ha affrontato la Virtus Entella, vincendo per 3-1, dopo una settimana impregnata di stupore e sgomento per il dolore che ha colpito non solo la società, ma l’intera città calabrese e sarebbe riduttivo descrivere la sfida vista sabato all’Ezio Scida con un’asettica cronaca (QUI).

Chi è arrivato allo stadio con largo anticipo ha potuto notare un’atmosfera diversa dal solito. In un principio di autunno non ancora iniziato, c’era un atono silenzio disturbato solo dal suono dalle foglie vibranti soffiate dal vento.

Un ordine ed una calma anche sugli spalti, dove non si percepiva il consueto fermento dei tifosi, durante il riscaldamento delle due squadre. Poi la lettura delle formazioni e la discesa in campo dei calciatori per il calcio d’avvio, questa volta preceduto da un minuto di raccoglimento per ricordare Sergio Mascheroni (QUI).

Trascorrono 60 secondi in assoluto silenzio pervasi da una tangibile tristezza, con l’immagine del preparatore atletico sul maxi schermo e un “Ciao” sussurrato dal serafico sventolio delle bandiere della Curva Sud.

Impossibile non notare i visi affranti di calciatori, staff tecnico, medico, della dirigenza e di tutti i collaboratori che consideravano Sergio “Uno di noi”, così come dichiarato nelle interviste da Simy.

Probabilmente ci si aspettava un crollo psicologico dei ragazzi di mister Stroppa provati dal grande dolore, ma quello dimostrato sul manto erboso dell’Ezio Scida, è stato a dir poco strabiliante, esibendo un gioco di qualità, mixato da una razionale determinazione e da un’istintiva emozione.


Gli abbracci commuoventi

in un’atmosfera a dir poco kafkiana


Un Crotone che dà sfogo all’amarezza accumulata nei giorni scorsi e sfocia nei tre commoventi abbracci di gruppo dopo la doppietta di Simy ed il terzo gol di Crociata.

Un cerchio da cui partiva l’energia di un’unione non comune, che si irradiava in un’atmosfera a dir poco kafkiana, dove la gioia e lo spettacolo sono stati un tutt’uno con la malinconia.

Quando guardando una partita di calcio si provano emozioni da pelle d’oca e forte coinvolgimento, allora capisci che non può essere solo un’esibizione sportiva. Non possono essere 90 minuti di pura e semplice tecnica o tattica ad essere i canalizzatori di così tanta passione.

La stessa passione per il calcio di Gianni Vrenna, che trasuda dagli occhi lucidi nascosti sotto gli occhiali da sole scuri, indossati anche mentre passa dalla zona mix, nello stesso momento in cui, in sala stampa, mister Stroppa, provato dagli avvenimenti e con un palese nodo in gola, ringrazia il suo presidente definendo l’FC Crotone una famiglia, dove tutti sono speciali e dove le parole sono seguite da fatti concreti e da gesti di cuore.

Forse è proprio questo essere speciali, che ha reso possibile alcuni dei miracoli calcistici compiuti dai pitagorici, dagli anni ’90 ad oggi, tra cui le prime storiche promozioni in serie C1 nel 1998, in serie B nel 2000, in serie A nel 2016 e la salvezza nella massima serie, all’ultima giornata di campionato, nel 2017.


La profonda alchimia collante tra gioco,

lavoro, divertimento ed obiettivi comuni


Nella città che fu di Milone, evidentemente si crea qualcosa di magico, non importa quanto siano diversi i protagonisti delle varie stagioni calcistiche, nel tempo si formerà sempre una profonda alchimia che sarà il collante tra gioco, lavoro, divertimento, sacrificio, ambizione, legami affettivi ed obiettivi comuni.

Chi arriva a Crotone è cosciente che troverà le problematiche infrastrutturali legate ad una piccola realtà di provincia, dove durante l’anno lo svago invernale più esilarante può essere un tuffo nelle fredde acque del Mar Ionio o qualche cena tra amici, ma chi non sceglie di far parte anche solo per un anno dell’FC Crotone, non conoscerà mai l’empatia che si crea tra città, pubblico, giocatori e società.

Come disse la scrittrice sordo-cieca Hellen Keller, che seppe volare oltre le sue difficoltà: "Le cose più belle del mondo non possono essere viste e nemmeno toccate. Bisogna sentirle con il cuore”.

A confermare quanto sia forte il legame che si crea con la famiglia Crotone calcio, arrivano dalla Lombardia le toccanti parole di Manuela, moglie di Sergio Mascheroni, che ha inteso inviare questa breve lettera riportata sul sito del Crotone calcio per sua espressa volontà.

“Crotone era diventata la nostra seconda casa, da ora sarete la nostra seconda famiglia. Ci avete fatto sentire un affetto immenso di cui abbiamo tanto bisogno. Sergio credeva fortemente in questa squadra e certamente continuerà a far correre i suoi ragazzi da lassù, come recitava lo striscione della curva. Tommaso, Giacomo ed io saremo per sempre tifosi rossoblù!”