“Il nuoto è sport di silenzi, immaginazione e fantasie” (Marco Pastonesi). “Crotone città dello Sport” è lo slogan che si ripete da tempo, ospitando eventi anche di carattere nazionale ed internazionale, ma sulla piscina olimpionica, però, l’amministrazione sembra aver fatto il classico buco nell’acqua.
di Sr* l’Impertinente
Dopo aver accolto e gestito neanche male (e con 400 mila euro di fondi a disposizione figurarsi il contrario!) l’evento del Kinder Coni Sport con 4 mila atleti provenienti da tutta Italia, ci si è trovati invece quelli del nuoto fuori dal Comune, e per due volte.
L’oggetto della protesta è stata la mancata concessione della piscina olimpionica della città alle società della Kroton Nuoto, della Rari Nantes Auditore e Lacinia Nuoto, dopo il bando per la concessione dell’impianto andato deserto.
“I gesti del nuoto sono i più simili al volo.
Il mare dà alle braccia quella che l'aria offre alle ali;
il nuotatore galleggia sugli abissi del fondo”.
(Erri de Luca)
La prima rimostranza c’è stata dopo la presa d’atto che l’1 ottobre non si sarebbe potuto entrare in acqua per dare il via alla stagione agonistica, e con gli atleti della società che avevano rappresentato il loro disappunto nei confronti dell’amministrazione.
Sottolineando, le stesse società, che la “discrasia” (come ebbero a chiamarla) fosse “in un procedimento amministrativo incardinato su di una Delibera di Giunta comunale, la n. 261 del 13 agosto scorso”.
Provvedimento con cui il Comune, nella persona dell’assessore allo Sport Giuseppe Frisenda, assunse in gestione ordinaria diretta l’impianto natatorio. Dopo il bando “sfumato”, però, la giunta aveva assicurato: “non preoccupatevi, facciamo tutto noi”.
“Nulla sa il pesce della foresta,
eppure nuota felice”.
(Marco Sartorelli)
Il 23 agosto scorso c’era stato un incontro con le associazioni affiliate Fin e gli Enti di promozione in cui l’assessore al ramo aveva chiesto al delegato provinciale Coni di coordinare le stesse associazioni sportive per raggiungere una condivisione sull’utilizzo degli spazi acqua giornalieri nell’impianto.
Erano seguite diverse riunioni e regolarmente depositato al Comune di Crotone, il 19 settembre, un accordo. Tutto a posto - si supponeva - considerato che era stato seguito l’iter procedurale impostato e richiesto dall’assessore allo sport.
Ma siamo pur sempre a Crotone, e così il procedimento attuato fino a quel momento veniva giudicato da parte del Dirigente allo Sport dell’Ente come non congruo, non rispettoso delle norme e quindi non legittimo e da modificare.
“L’attimo in cui tocchi il bordo della piscina per primo
dura un istante, ma te lo porti nel cuore per tutta la vita”.
(Massimiliano Rosolino)
Tradotto: dal 23 agosto, tra riunioni, accordi e quant’altro, sarebbe stato tutto tempo perso con il dirigente a smentire l’assessore. Intanto Frisenda, con una nota, trionfalmente annunciava che la piscina sarebbe stata “riaperta e funzionante”.
“Abbiamo fatto gare d’appalto per assicurare i prossimi tre mesi di apertura, sia per quanto concerne la fornitura di cloro, di prodotti disinfettanti e la pulizia dei locali”, ha sostenuto sempre l’assessore per il quale l’intenzione sarebbe “quella di dare la possibilità ai nuotatori, ai pallanuotisti ma anche ai cittadini di frequentare questa piscina. Ci sono delle procedure da fare. Noi siamo un Comune dobbiamo garantire equità e trasparenza”.
“Io e il mare non abbiamo ancora fatto pace.
Ci guardiamo, ma a debita distanza.
Io non nuoto dove non vedo il fondo”.
(Federica Pellegrini)
Nonostante le rassicurazioni di Frisenda - sopravvissuto a ben due rimpasti - il 3 ottobre i ragazzi, genitori e dirigenti delle associazioni sportive dilettantistiche Rari Nantes L. Auditore, Kroton Nuoto e Lacinia Nuoto, erano scese nuovamente in piazza, chiedendo informazioni all’amministrazione relativamente ai “nuovi” procedimenti e percorsi amministrativi messi in atto “dopo le conclamate e dichiarate irregolarità dei procedimenti sottendenti la deliberazione di giunta 261”.
Si era chiamato in causa, poi, quello che è stato etichettato come “l’incredibile comunicato congiunto Comune di Crotone/Federazione Italiana Nuoto-Comitato Regionale Calabro, circa una presunta e immediata risoluzione della problematica”.
“Per arrivare alla fonte bisogna nuotare contro corrente”.
(Stanislaw Jerzy Lec)
Da sottolineare, ancora, che lo stesso Frisenda, dopo le manifestazioni degli atleti, abbia precisato che “in riferimento alla data di avvio … l’assessore allo sport … ha smentito che si sia parlato di date”.
“Non si era detto che l’1 ottobre sarebbe ripresa l’attività” ha affermato, insomma, aggiungendo che “gli uffici comunali hanno lavorato per riaprire alle società, ma nel momento in cui ci sono più richieste, da più parti, bisogna avviare la procedura che garantisca a tutti una possibilità”.
Si è poi detto dispiaciuto del fatto che i ragazzi stessero protestando “perché non possono andare in acqua; li capisco ma stiamo lavorando affinché questo venga superato. Io mi sento uno di loro, sono cresciuto in piscina e so cosa significa non potersi allenare”.
“Sulle questioni di stile nuota con la corrente,
sulle questioni di principio, stai saldo come una roccia”.
(Thomas Jefferson)
Intanto, i manifestanti del 3 ottobre, nell’occasione erano stati ricevuti dal Capo di Gabinetto del sindaco, Giorgio Aloisio, anche “per il vano tentativo di contattare telefonicamente l’assessore competente al ramo sport”.
Le società, tra le altre cose, avrebbero voluto chiedere proprio a quest’ultimo informazioni sulle tempistiche che l’amministrazione si è riservata per risolvere la questione.
Peccato, però, che “non essendo stati ricevuti in udienza né dall’assessore né dal tecnico competente” siano stati costretti a rientrare a casa “con gli stessi dubbi di prima e con la certezza che le ore correnti condannano le tre Associazioni, quanto prima, alla chiusura dell’attività con enormi danni sportivi e sociali”.
“Ho provato ad affogare i miei dolori,
ma hanno imparato a nuotare”. (Frida Kahlo)
La nota che hanno contestato le associazione è quella emessa lo scorso 3 ottobre in cui si fa un resoconto dell’incontro avuto con le famiglie ed alcune società sportive in relazione alla piscina olimpionica.
“Così come comunicato dall'assessore allo Sport Giuseppe Frisenda agli stessi - si legge - nelle ore successive l’amministrazione ha provveduto a formalizzare l’avvio di un percorso con la Federazione Italiana Nuoto”.
Il presidente della Fin regionale, Alfredo Porcaro ha convenuto un incontro con il sindaco Pugliese alla presenza delle massime autorità nazionali della Federazione, previsto per il prossimo 10 ottobre.
“Quando smetterò di gareggiare continuerò comunque a nuotare,
magari in una piscina affollata o in solitudine tra le onde dell’oceano.
Ma soltanto per il piacere di farlo”. (Michael Phelps)
Nel frattempo, su indirizzo della giunta, gli uffici comunali hanno predisposto un apposito avviso, che sarà pubblicato in questi giorni, relativo alla concessione degli spazi dell’impianto.
L’Ente, poi, ha comunicato che “si sta lavorando, senza sosta, affinché le società sportive e tutti i cittadini crotonesi possano usufruire di una struttura che contribuisce alla crescita non solo sportiva della comunità cittadina”.
È appena il caso di ricordare come tutto sia iniziato il 9 agosto scorso, quando le società sportive del Consorzio Daippo, consegnarono l’impianto al Comune. Intanto sono trascorsi due mesi e una soluzione ancora non c’è.
“L’acqua ci è amica, non devi combatterla,
condividi il suo spirito e lei ti aiuterà nel movimento”.
(Alexander Popov)
Tanto è vero che in attesa della piscina, le storiche società sportive del nuoto e della pallanuoto crotonese, ad agosto, sono tornate al mare, dove hanno iniziato ad allenarsi in vista della nuova stagione agonistica.
Dopo i test marini, avvenuti alla vigilia di Ferragosto, era arrivata, pronta, anche la risposta del Comune decisa a rassicurare i crotonesi affermando che si sarebbe potuto usufruire della piscina olimpionica.
“La giunta comunale - si leggeva in una nota - recependo le indicazioni del sindaco, con grande senso di responsabilità, pur essendo in pieno agosto, ha deliberato gli indirizzi per la gestione diretta della piscina olimpionica”.
“Siamo fatti per il 90 % di acqua e l’acqua per me è aria,
l’ultimo respiro e comincio a nuotare immerso in un solo pensiero,
il mio stile è libero come il mio sogno”. (Luca Dotto)
Era stata indetta, nel frattempo, anche la gara d’appalto per l’affidamento della concessione della struttura di Via Giovanni Paolo II; alla scadenza del termine - però - non si erano registrate offerte per cui andò deserta.
L’amministrazione, allora, annunciò la pubblicazione di un nuovo bando, e di voler gestire in proprio la piscina. Ma vista la situazione degli altri impianti sportivi comunali, le antenne avevano cominciato a drizzarsi.
L’intento - almeno nelle intenzioni - sarebbe stato quello “di offrire ai cittadini la disponibilità di un impianto natatorio dove poter praticare l’attività sportiva ed evitare quindi danni economici alla collettività derivanti dalla chiusura e abbandono dell’impianto pubblico”.
“È una buona idea cominciare sempre dal fondo,
tranne quando si impara a nuotare”. (Anonimo)
Il Comune, infine, sempre ad agosto, aveva sottolineato come questa soluzione avrebbe potuto consentire “a partire da settembre, la fruizione dell’impianto agli enti di promozione sportiva, alle società sportive interessate, ma anche ai tanti cittadini che frequentano l'impianto sportivo”.
Ad oggi, 7 di ottobre, alcune società sono però rimaste ancora fuori dall’impianto, in attesa del famoso incontro del 10 ottobre, ma - almeno a sentire gli interessati - non è detto che anche dopo ci riusciranno ad entrare.
Insomma, a causa di una procedura predisposta dall’assessore e smentita dal dirigente comunale, si rischia, sempre secondo le società, di mandare “in soffitta oltre sessanta anni di gloriosa attività sportiva”.
E meno male che Crotone è la città dello Sport e che l’assessore al ramo sia stato un nuotatore!
*Simbolo dello Stronzio