Crotone. I mercanti in Fiera non c’hanno sta’! La “guerra” delle bancarelle tra vincitori e vinti

13 ottobre 2019, 10:50 Sr l'impertinente

“Tutte le vendite incontrano cinque: non ho bisogno, non ho soldi, sono di fretta, non lo desidero, non ho fiducia”. (Zig Ziglar). Quando a Crotone si dice “fiera” … si dice danno, se non problema. Di quella Mariana ce ne siamo già occupati ampiamente e, soprattutto, se ne sta occupando ancora la magistratura. In merito, poi, a quella di Ottobre, anche qui i problemi non sono mancati certo, accompagnati da polemiche furiose tra Comune ed associazioni dei commercianti, che hanno sfiorato la rissa.


di Sr* l’impertinente

Quest’anno, che di richieste al Comune ne sono arrivate addirittura due, la fiera ottobrina rischia di saltare o, meglio, ad oggi ed a pochi giorni dall’inizio previsto, non si farà proprio per la mancanza di requisiti ritenuti essenziali.


Ma andiamo per ordine. Le associazione dei commercianti sono state sempre contrarie a questo evento, perché, a loro dire, rischia di dare un colpo di grazia alle attività del centro cittadino (QUI).

In questo senso, durante la crisi dei rapporti tra negozianti ed amministrazione, nell’era Sabrina Gentile, il sindaco Ugo Pugliese si era impegnato (in un incontro nella sala consiliare) a farla durare al massimo 5 giorni.

Nonostante le rassicurazioni, però, quest’anno i commercianti si sono trovati davanti all’eventualità di averne due di fiere e per non 5 ma ben 9 giorni ciascuna (così erano le richieste degli organizzatori), ed erano finiti di nuovo sul piede di guerra, sentendosi traditi per le promesse ricevute e non mantenute.


“Vendere è un sacro atto di fiducia

tra venditore e acquirente”. (Richie Norton)


Mentre si stavano già affilando le armi c’è stato un colpo di scena, entrambe le domande presentate da altrettante società - che sono pur sempre delle vecchie conoscenze - non sono state accolte.

Le richieste, infatti, hanno dovuto passare al vaglio dell’apposita Commissione per i pubblici spettacoli, come accade per ogni tipo di manifestazione del genere, e così da ottenere il via libera ma che, come dicevamo, non è arrivato.

Infatti, ai richiedenti sono state imposte delle prescrizioni, non soddisfatte, da parte dell’Azienda sanitaria provinciale e relative ai terreni indicati per svolgere le rispettive esposizioni.


“Vendere e comprare sono come marito e moglie,

perché qualcuno venda ci deve essere

qualcuno che compra”. (Anish Rajan)


Nello specifico, la società La Rosa fiere aveva indicato un’area vicina allo stabilimento della Gress, l’ex fabbrica di ceramica che, però, è stata valutata come troppo vicina all’impianto dei rifiuti in località Ponticelli.

L’impresa, invece, che fa capo ad Aldo De Maio, aveva presentato istanza per quella utilizzata già l’anno scorso (e a dire il vero anche negli anni precedenti) ma anche per lui è arrivato il “no”.

Dopo diversi anni, infatti, Asp e Comune si sono ricordati di un particolare rilevante: nel sottosuolo dell’area, che è di proprietà privata, c’è il Cic (il conglomerato idraulico catalizzato), pertanto si è avuto cura di chiedere la documentazione che ne attestasse la bonifica del sito, tale da renderlo utilizzabile per questo tipo di attività.


“Chiunque vende qualcosaa qualcuno ogni giorno,

che si tratti di un prodotto,un servizio

o più semplicemente un consiglio”. (Chris Murray)


La sorpresa del richiedente, a quanto ci risulta, è stata tanta e al limite dell’incredulità, anche perché niente pareva cambiato rispetto all’anno precedente, quando l’istanza era stata invece accolta. Presentandone una nuova l’esito sembrava difatti scontato.

In realtà qualcosa di diverso rispetto all’anno prima c’è, come il fatto che sul settore fiere - in particolare su quella Mariana - c’è stato un interesse della magistratura (QUI) e di conseguenza tutti avranno innalzato il livello di attenzione.

Ma il mistero resta. Per organizzare questi tipi di eventi, com’è noto, ci vuole tempo e non poco e se si seguono procedure ritenute valide 12 mesi prima si presume che valgano anche per quello dopo non essendo, nel frattempo, cambiato (si ribadisce) il contesto.


“In molti casi, le parole” vendere e “influenzare”

sono completamente intercambiabili”. (Chris Murray)


Ma siamo pur sempre a Crotone, realtà a dir poco stramba, dove le cose chiare e lineari sono una rarità. La questione non è banale ed espone l’ente a possibili ricorsi e cause legali che spesso si rischia di perdere con conseguenti esborsi di denari.

Questi i fatti. Ci sono però sulla vicenda anche dei retroscena. Come ad esempio qualcuno che azzarda - a proposito di Ferie “saltate” - di una sorta di tributo pagato ai commercianti nel tentativo di ricucire i rapporti.

All’orizzonte vi sono infatti le elezioni, quelle Regionali a breve ma in prospettiva (non poi così lontane!) anche quelle Comunali, ed aumentare le fila degli amici piuttosto che dei nemici in questi frangenti conviene a tutti.


“Ciò che piace è per metà venduto”.

(Proverbio francese)


Per quanto ci si sforzi resta difficile spiegare, a distanza di un solo anno (e, si ribadisce, per l’ennesima volta), come si faccia a chiedere delle prescrizioni ritenute essenziali di cui si sia fatto bellamente a meno appena dodici mesi prima.

Così emergono altri sussurri, come quelli che sostengono come uno dei richiedenti non sia sceso a patti, magari accettando di limitare la durata dell’evento dai 9 ai 5 giorni promessi a suo tempo dal sindaco.

E magari, proponendo un evento fieristico incentrato sull’aspetto prettamente espositivo e non anche di vendita, limitando così possibili lamentele. Condizioni, queste, però, ritenute troppo penalizzanti sia per l’organizzatore sia per gli stessi espositori.


“Il più importante segreto nell’arte del vendere è:

scoprite quel che il cliente vuole

ed aiutatelo ad ottenerlo”. (Frank Bettger)


Fatto sta che, quando ci sono fiere di mezzo, i problemi a Crotone non mancano mai. Così come, in generale, per quando arrivano gli spettacoli viaggianti; come dimostrano ad esempio le proteste di un noto circo nella sua recente tappa in città (QUI).

Così come hanno protestato anche i commercianti ambulanti in occasione della festività patronale di San Dionigi; lamentele poi rientrate dopo un incontro chiarificatore in Comune.

Intanto, la polizia locale vuole spezzare le reni al commercio abusivo, con le bancarelle che, però, fanno e continuano a fare bella mostra di sé - e fissa - sotto i portici, non certo in una zona nascosta.


“Se non ti prendi cura del tuo cliente,

lo farà il tuo concorrente”. (Bob Hooey)


A proposito di controlli sui commercianti, poi, risulta che ci siano stati anche degli scontri (non appaia forzato il termine) sulle modalità messe in campo, ritenute non sempre idonee.

Intanto si registra il caso di una miriade di box nelle aree mercatali ritirati ai possessori per mancanza di requisiti o morosità a vario titolo; anche qui, e guarda caso, dopo che la magistratura c’ha posato gli occhi.

Un’altra costante qui a Crotone: ovvero quella di intervenire - anche su qualcosa che è a tutti evidente - sempre e solo dopo che qualcun altro - in primis la magistratura, ma non solo - ne indichi la strada o la rotta giusta da seguire.

Eppure, ci sarebbe un sentiero semplice da percorre e che funziona pure, così come già fatto in altre città: trovare cioè un’area su cui ospitare questo tipo di manifestazioni ed altre similari.

Una soluzione che permetterebbe ad eventuali organizzatori e fruitori di non stare col patema d’animo ed al Comune di non entrare nel panico ogni qual volta si pronuncia la parola “fiera”.

* Simbolo dello Stronzio