Elezioni. La riunione flop e la Sculco smarrita tra i “Boschi” che tengono “Viva” una speranza

25 ottobre 2019, 16:26 Sr l'impertinente

“Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni”. (James Freeman Clarke). Con il profumo del voto per le Regionali che comincia a diffondersi sempre più nell’aria, le riunioni a Sculcolandia si susseguono ad un ritmo frenetico, anche se non sempre con gli esiti sperati.


di Sr* l'impertinente

L’intento è quello di prepararsi alla “battaglia” (elettorale, s’intende) che a detta degli stessi contendenti a scendere in campo è a dir poco difficile, per non dire epica visti i molti pretendenti ed i pochi posti disponibili.

Così, il leader della coalizione, tramite la figlia, ha chiamato a raccolta i suoi sodali o presunti tali, e confidando in un ottimismo mai venuto meno (che qualcuno ha l’ardire di scambiare per presunzione), per riunirsi ha cercato e scelto una sede abbastanza capiente, aspettandosi evidentemente l’arrivo di un’orda di plaudenti sostenitori.


“ - Dice che, dopo il voto, taglia le tasse.

- Digli che lo votiamo, dopo le elezioni”. (Altan)


Si sarà atteso, insomma, una sorta di “Carica dei 101”, magari con qualche timore, alla vigilia, che la seppur ampia location non fosse sufficiente a contenere siffatta schiera di invitati.

Ma se carica doveva essere, invece che da 101 è stata appena da 30, al massimo 35 presenti, praticamente un mezzo flop! Eppure, visto che l’obiettivo è proprio la “conquista” di un posto a palazzo, quello meglio noto come “Campanella”, un altro di palazzo si era scelto anche per l’incontro.

Insomma, per riattivare i motori della gioiosa macchina da voti è stato selezionato Palazzo Giunti di Crotone, che sarebbe stata una opzione suggestiva qualora effettivamente si fosse registrata l’affluenza prevista ma la sala è parsa solo mezza vuota.


“Vota oggi, te ne pentirai domani”.

(Poster elettorale, Gran Bretagna)


Comincia così a balenare il dubbio che lo storico appeal di Sculcolandia non sia più quello di un tempo, per come dimostrano anche i “distacchi” che ci sono stati finora lungo il percorso e che non sono stati nemmeno pochi.

Colpa delle scelte del leader della coalizione che spesso, per non dire quasi mai, non ha convinto? O forse ed anche di quelle “parti che sono state determinanti negli ultimi successi elettorali ma che oggi si son sentite escluse?

Parrebbe così, d’altronde quella maggioranza apparentemente ben solida su cui si poteva contare all’inizio in ogni Consiglio Comunale, man mano si è letteralmente dissipata, e i segnali sono arrivati anche dalla scarsa partecipazione alle riunioni indette.


“C’è un’azione peggiore che quella

di togliere il diritto di voto al cittadino,

e consiste nel togliergli la voglia di votare”.

(Robert Sabatier)


Così, si parte. La candidatura c’è, ed è quella di donna Flora, figlia del capo, ma resta ancora da capire dove si collocherà, visto che i posti sono limitati ed in molti vorrebbero accaparrarseli.

Per il momento sarebbe stato solo definito il possibile “condominio” che potrebbe ospitarla, ovvero quello del centrosinistra, che poi e tra l’altro è l’unico che abbia ancora qualche locale sfitto nello stabile.

Il problema è che gli amministratori del condominio non vanno nemmeno d’accordo tra di loro - dicasi Pd e Mario Oliverio - ed ognuno sembra voler andare per la sua strada, quasi sfidandosi.


“Anni fa le fiabe iniziavano con “C’era una volta…”.

Oggi sappiamo che iniziano tutte con “Se sarò eletto…”

(Carlyn Warner)


Di certo c’è che tanto Flora che il di lei genitore, non sarebbero stati inermi e non sarebbero mancate nemmeno le porte a cui avrebbero bussato; ma finora in molti si sono limitati a sbirciare dallo spioncino senza spalancare l’uscio (QUI).

Così come non sono mancate le indicazioni degli amici di sempre (sul dove andare) in un percorso che non ha tralasciato vie come palazzi e perfino “Boschi”, tenendo sempre ben “Viva” la speranza.

Nonostante le difficoltà incontrate finora nella ricerca, donna Flora, come una novella Adamo, siamo certi non si sarà scoraggiata ma che sarà sicuramente andata avanti, anche perché quando un trono vacilla anche le damigelle devono vestire i panni da guerriere e difendere il regno.


“Quanti elettori ci vogliono per cambiare una lampadina?

Nessuno. Gli elettori non possono cambiare nulla”. (Anonimo)


Restando in un ambito fiabesco, ci vien da ritenere poi che come tutte le principesse (aspiranti al trono) che si ripettino anche donna Flora sia alla cerca di un principe azzurro, ovvero chi possa accoglierla a corte, ma finora che abbia dovuto contentarsi solo di un Re Silano ed anche un po' "acciaccato".

Così, l’onorevole Sculco Junior pare aver tirato fuori gli artigli e sotto forma di “note” - accantonate per un po’ - giusto per mettere in mostra la dote che porterebbe a palazzo: cosa non da poco per riuscire a convincere qualcuno a farle riconquistare un posticino con vista sullo Stretto, ormai in scadenza.

Il tempo è poco e bisogna trovare una casa giusta all’interno condominio di centrosinistra, ma non sarà facile perché, come detto, uno degli amministratori che conta - essendo ai vertici regionali del Pd - pare non gradisca né lei né tantomeno il principe Silano.


“Ogni cinque anni gli elettori fanno la loro croce;

e dopo la devono portare”. (Birgit Berg-Khoshnavaz)


La sfida che attende donna Flora, quindi, non è di certo agevole, e lei lo scrive pure; così come sembra essere altrettanto consapevole del fatto che il prezzo che può comportare potrebbe essere molto alto.

A suo parere - come sottolinea in un’ultima nota - la colpa delle difficoltà incontrate finora sarebbe della “confusione o, meglio, di un vero e proprio marasma che sta caratterizzando la politica regionale e non solo.

E anche per questo riscenderebbe di nuovo in campo donna Flora e non certo - come sostengono i soliti maligni malpensanti - per gli oltre 10 mila euro al mese da Consigliere Regionale.

L’unica ragione sarebbe solo che il crotonese rischi altrimenti di non avere più una rappresentanza nell’assise regionale. Il che sarebbe un dramma!


“Se Dio avesse voluto che noi votassimo,

ci avrebbe dato dei candidati”. (Jay Leno)


Si sacrifica, dunque, donna Flora per il bene del suo territorio evitando così - come ha avuto modo di sottolineare - che la città di Pitagora diventi marginale rispetto alla politica ed all’amministrazione della Regione; o che diventi addirittura terra di conquista di aree più ampie, come quella di Catanzaro, che la fa da padrona.

Molti i gioielli di famiglia messi in mostra dalla Consigliera, dal Piano Versace sul dissesto idrogeologico, alla bonifica, fino alla rinascita dell’aeroporto Sant’Anna risollevato dal fallimento.


“Gli elettori dovrebbero scegliere i loro rappresentanti

tra coloro che non si candidano”. (Roberto Gervaso)


Certo, raccontare qualche piccola bugia è pur lecito in amore come in politica, ma qui forse si è esagera un po’ dando per fatto, ad esempio, proprio il completamento del Piano Versace, dove i lavori sono stati solo ed appena dati in appalto.

Caso strano, poi, è che tra gli stessi gioielli di famiglia, donna Flora, non abbia inserito il progetto Antica Kroton, che pur era stato - come dire? - un regalo di fidanzamento, politico s’intende, quasi un cadeau del principe azzurro sangiovannese.

Su aeroporto e bonifica, poi, in molti avrebbero da ridire, ma questa è tutt’altra storia. Adesso ciò che conta è trovare una collocazione e, date le circostanze, si accettano offerte senza neanche troppe pretese.

Perché da Palazzo Campanella sta ormai arrivando la letterina di sfratto per scadenza del contratto, che in politica non si rinnova tacitamente. E quando ai manieri s’è fatta l’abitudine, credeteci: è difficile restarne fuori!

* Simbolo dello Stronzio