I Verdi “accusano” la Senatrice M5S Corrado, dica la verità ai crotonesi: perché è chiuso il Castello di Carlo V?

29 ottobre 2019, 19:23 Politica.24

Conferenza stampa dei Verdi di Crotone per presentare il programma di Halloween FestaProtesta per la riapertura del Castello di Carlo V, chiuso dopo che la senatrice del Movimento grillino Margherita Corrado aveva gridato al grave allarme radioattività. Nel programma anche un confronto sul tema “Non di Sola Archeologia, Castello di Carlo V Centro Storico e Beni Culturali”, un progetto per Crotone città della cultura. Sono previsti interventi di varie associazioni e tra gli altri di Antonella Cosentino, Linda Monte, Vito Barresi, Pietro Infusino, Orlando Amodeo e Massimiliano Bianchi.


Non è il sottotitolo di un quadro di Magritte. Forse neanche una immagine surrealista alla De Chirico ma dietro la lunga e adesso anche misteriosa chiusura ad oltranza del Castello di Carlo V si potrebbero nascondere anche non indifferenti retroscena.

Occorre andare qualche anno indietro. Esattamente al 24 agosto 2017, allorquando nel Castello di Carlo V a Crotone, accanto alla Torre Aiutante, la sottosegretaria ai Beni Culturali Dorina Bainchi, anche a nome dell’allora e dell’attuale Ministro Dario Franceschini, inaugurava con tanto di targa in marmo la nuova sezione di Crotone della Sopraintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone (QUI). Un ufficio che la vice ministra definiva “un passo importante per una maggiore tutela del patrimonio archeologico dell’area”.

Un ufficio composto da sei persone guidato da Giuseppe Nicoletti, provvisto di responsabile di zona nella persona dell’archeologo Alfredo Ruga, che in regime di pianta organica doveva arrivare a dodici persone, cioè “tutte le figure necessarie per far funzionare al meglio la sede distaccata di Crotone della Soprintendenza”.

All’inaugurazione era presente anche il Soprintendente archeologico della Calabria, Mario Pagano, nemico giurato dell’attuale Parlamentare Cinquestellina e componente della Commissione d’inchiesta Bicamerale Antimafia, il quale riferiva che “attraverso questa sede porteremo avanti i programmi già approvati ed in fase di realizzazione, ma soprattutto sarà più facile programmare nuovi interventi per la vigilanza e la tutela sul patrimonio archeologico”.

Tutto questo fino alle elezioni del 4 marzo 2018 quando lo scenario cambia anzi si capovolge radicalmente.

La Bianchi non è più parlamentare né vice ministro, Franceschini passa fieramente all’opposizione e dopo la strabiliante vittoria dei grillini l’archeologa fino ad allora “senza lavoro” Margherita Corrado, addirittura colpita da una vera e propria fatwa da parte di Pagano, che l’aveva persino ostracizzata dall’entrare in una qualsiasi sede archeologica italiana (QUI), veniva eletta Senatrice della Repubblica e forte del suo nuovo potere si recava immediatamente nel maniero per denunciare l’enorme pericolo di una radioattività di radon e tenorm, richiedendone l’immediata chiusura al pubblico (QUI).

L’effetto palese nascondeva, forse, anche qualche subdolo effetto derivato di altra natura, magari raggiunto con la maggior forza di pressione politica?

Forse dicono adesso alcuni osservatori che ripassano alla moviola la vecchia ruggine tra la Senatrice Corrado e il dirigente dello Stato Mario Pagano.

Perché in effetti la chiusura, ovviamente, un esito molto meno appariscente, lo ha avuto se si pensa che oltre al catenaccio apposto al portone del Castello sono scattati anche i “lucchetti” alla porta del Soprintendente, rapidamente sfrattato dal suo ameno e paesaggistico studio con vista open sul Mar Mediterraneo.

Sulla scorta di tali dubbi e perplessità insorge la protesta e la polemica dei Verdi di Crotone che nel corso di una conferenza stampa hanno chiesto l’intervento del Ministro Franceschini per chiarire quanto sta avvenendo al Castello di Crotone e richiederne l’immediata apertura.

Aspettando anche la replica della senatrice Pentastellata sollecitata a chiarire se il suo fu un allarme suffragato da documenti comprovati dalle preposte autorità amministrative oppure niente altro che una vergognosa e smaccata “fake news” (QUI).