“Una mancanza di trasparenza si traduce in sfiducia e un profondo senso di insicurezza” (Dalai Lama). Rispetto delle regole e trasparenza: queste le parole magiche che - dopo essere rimbombate in occasione di tutte le Amministrazioni che si sono susseguite - finalmente sembrano aver trovato sede nel palazzo Comunale di Piazza della Resistenza.
di Sr* l’Impertinente
Così come aveva annunciato al momento del suo insediamento (QUI), il commissario prefettizio Tiziana Costantino sta passando al setaccio tutti gli affidamenti conferiti dall’ex giunta Pugliese (ma anche dalle precedenti) per verificarne la regolarità.
Il quadro che sarebbe finora emerso - e che starebbe ancora emergendo - è quello di un andazzo all’insegna proprio di una carenza di regole di trasparenza, ed a cui la stessa commissario sta cercando di porre rimedio.
A cominciare dal mantra che la precedente amministrazione - più delle altre - aveva quasi ossessivamente ripetuto, cioè di una Crotone “città dello sport”, volano ed attrazione anche di tipo turistico.
Proprio sullo sport, quello che si riteneva essere uno dei suoi punti di forza o, meglio, sulla questione degli impianti sportivi, l’esecutivo alla fine è però inciampato e caduto rovinosamente, insieme a tutta l’amministrazione comunale.
Della piscina olimpionica, e del modo in cui sarebbe stata gestita e data in affidamento, abbiamo già scritto un bel po’ (QUI) e la questione, tra l’altro, sembra non essere neanche del tutto risolta e potrebbe riservare ancora delle sorprese.
“La trasparenza
è la custodia
della saggezza”.
(Gerd de Ley)
Il problema è che, almeno a quanto risulta, analoghe criticità sarebbero state riscontrate, anche se con cifre inferiori, anche per le altre strutture sportive cittadine, a cominciare dalla gestione del PalaMilone, altra infrastruttura “di punta” della città.
Rispetto al milione e duecento mila euro che il Comune avrebbe speso per sostenere i costi della piscina olimpionica, per il PalaMilone invece le spese sarebbero state “solo” di 300 mila euro.
La questione è che questi, e in entrambi i casi, sarebbero denari pubblici usati per pagare spese a favore di privati, cioè sottratti a possibili altri utilizzi per servizi comunali che spesso risultano carenti proprio per la mancanza di risorse finanziarie.
“Parliamoci chiaro”.
Ho sempre temuto questa frase,
che non è mai un invito alla trasparenza,
ma l’apertura delle ostilità”.
(Giuseppe Pontiggia)
E dagli spifferi che provengono dal palazzo comunale, probabilmente problemi analoghi ci sarebbero anche su tutti gli altri impianti cittadini, a cui il commissario prefettizio sta mettendo accuratamente mano.
In pratica, sarebbe stata una normale consuetudine quella di affidare in gestione, senza un regolare contratto o una convenzione in cui si stabilissero le regole di utilizzo ma, e soprattutto, con uno squilibrio economico naturalmente tutto a carico pubblico.
Per farla breve, la maggior parte se non tutte le spese sarebbero state in calce al Comune, in termini di costi di gestione e di utenze di ogni genere, mentre gli incassi sarebbero rimasti totalmente alle società private.
“Scrivere con la trasparenza dell’acqua
e la prepotenza del fuoco”. (Gabriele Martufi)
L’andazzo generale, insomma, sarebbe stato quello e cioè degli affidamenti diretti al posto di effettuare delle gare, come accade normalmente in altre realtà e in tutti gli ambiti.
Così, recentemente e ad esempio, sono state programmate ben due gare per la gestione dei cani randagi, servizio per il quale l’ente paga fior di quattrini, generando un vero e proprio business.
Ed è ciò che probabilmente accadrà per ogni altro servizio, in ogni altro settore che la Costantino ed i suoi sub commissari stanno esaminando a tappeto; non a caso una delle ultime nomine è stata proprio quella di un sub commissario esperto in bilanci (QUI).
“Tra le promesse non mantenute
dalla democrazia la più grave,
e più rovinosa, è quella
della trasparenza del potere”.
(Norberto Bobbio)
In questa rete di controlli e verifiche è finita anche la società che ha effettuato (per qualcuno dovrebbe effettuare) il servizio di raccolta dei rifiuti in città ed a cui è stato dato quello che appare come un “preavviso” di sfratto.
In pratica, il Commissario ha concesso all’Akrea una proroga di soli quattro mesi per proseguire nel servizio ma trascorsi i quali quest’ultimo dovrà essere affidato passando da una gara d’appalto.
Se a ciò si aggiungano poi i risultati non proprio “esaltanti” della raccolta differenziata, per la quale da oltre due anni il Comune paga, mala tempora currunt per Akrea e management annesso.
“Dio ha creato tutto dal nulla,
ma il nulla traspare”. (Paul Valéry)
Quello descritto, poi, sembra essere un modus operandi che va al di là della semplice concessione di impianti sportivi, di strutture o servizi, allargandosi e riguardando anche le dirigenze.
Non a caso tutti i dirigenti del Comune sono stati nominati a fiducia - provenienti dalla Provincia di Crotone - ed anche qui si è visto com’è poi andata a finire, con tanto di strascico di polemiche.
Un andazzo che, nonostante tutto ciò che sta accadendo, chi ancora è alla guida degli enti pare voler continuare a perpetrare, considerato ciò che sta accadendo alla Provincia, tra l’altro di analoga gestione.
“Nessuno desidera essere
perfettamente trasparente;
non per gli altri e certamente
nemmeno per se stesso”.
(Nassim Nicholas Taleb)
Così, alla vigilia di capodanno, quando si presumeva tutti fossero distratti da panettoni, pandori, spumanti e cotechini, eccoti spuntare un decreto del presidente facente funzioni e che riguarda la nomina di un direttore generale dell’ente intermedio, dal costo annuo di 100 mila euro, e per un ente che - è bene ricordarlo - non riesce nemmeno a pagare con puntualità i dipendenti o erogare servizi che siano all’altezza (QUI).
Il compito principale di un Dg, va aggiunto, è quello di coordinare i dirigenti che, però, e sempre nella stessa Provincia, non ce ne sono più essendo stati trasferiti, almeno due su tre, al Comune di Crotone.
“La trasparenza di un uomo
è l’umiliazione per un altro”.
(Gerry Adams)
I malpensanti (che spesso in città c’azzeccano pure) sostengono che il posto di direttore generale sia stato cucito a misura su “qualcuno”, secondo patti politico-amministrativi che risalirebbero proprio alle precedenti elezioni provinciali.
C’è stata, in merito, una sollevazione da parte dei sindacati, tutti uniti nel gridare alla vergogna, allo scandalo e all’inopportunità della nomina (QUI). Così come ha fatto anche qualche sindaco e consigliere provinciale.
Su questo versante, che è pur rilevante, tutto tace invece dal fronte degli altri rappresentanti istituzionali, come ad esempio l’unico consigliere regionale della provincia, ancora in carica anche se solo per pochi giorni, Flora Sculco, così come le parlamentari pentastellate, Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado.
“Ogni cosa, nella luce,
ha la trasparenza dell’aria.
C’è un paese al mondo dove
non sia questa festa?”.
(Antonio Barolini)
Nella calza della Befana, insomma, i crotonesi troveranno quest’anno trasparenza e rispetto delle regole: che non saranno certo ed apparentemente beni tangibili e materiali ma, visto ciò che è successo nel 2019, non potevano che essere il dono migliore.
* Simbolo dello Stronzio