Il Commissario Prefettizio non basta. 30 giorni a Crotone tra errori e gestione confusa dell’emergenza CoVid

29 marzo 2020, 22:00 Politica.24

È il momento di cambiare marcia per ripartire in fretta. Per affrontare uniti il dopo Coronavirus. Con l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio sugli aiuti alimentari alle famiglie bisognose, il compito di ridistribuire la solidarietà e le risorse di welfare passa in mano ai Sindaci e ai Comuni.


di Vito Barresi e Giovanna Fichera

È evidente che siamo entrati in una fase straordinaria della vita politica nazionale, regionale e locale. Per un comune importante come Crotone scocca l’ora di stare insieme nel momento della resilienza e della ripartenza.

I poteri assegnati ai Commissari Prefettizi, di per sé striminziti all’ordinaria amministrazione, non possono più bastare per dare a questo importante capoluogo la minima speranza e opportunità di rilancio e ricostruzione dell’economia e della società.

Occorre andare al voto amministrativo subito, riconsegnare ai cittadini i poteri d'indirizzo politico e di controllo che spettano, nella cornice delle autonomie costituzionali, al popolo sovrano crotonese.

Ce ne sarebbero tante di cose su cui tornare per ricapitolare gli eventi comunali di questo durissimo mese di contagio.

Due decessi, il complicato svolgersi della quarantena a Crotone e nella provincia, le ordinanze del Presidente della Regione sugli untori di ritorno nel Comune di Cutro (QUI), per non dire dei presunti disertori di corsia all’Ospedale San Giovanni di Dio (QUI).

La gestione dell’emergenza Covid-19 riempie di appunti e note un diario ormai quasi storico su cui segnare errori in rosso e qualche errore più grave in blu da parte dell’ordinaria amministrazione che fa capo al Commissario Prefettizio che siede nella stanza del sindaco.

Senza offender nessuno si poteva fare di meglio nel controllo delle stazioni di autolinee e ferroviarie, dislocando tempestivamente anche di notte, adeguate pattuglie di vigili, anche attingendo ai dipendenti messi in una sorta di congedo della ex Società di Parcheggi, adesso in organico Akrea.

Si poteva fare di più per quel riguarda l’annullamento immediato della Fiera del primo giovedì del mese, evidentemente un appuntamento altrimenti sacro e intoccabile, su cui farebbe bene a intervenire la Procura per escludere e capire se vi sia qualche “intoccabile” collegamento e/o voluta “disconnessione” tra la conferma della manifestazione mercatale del 5 marzo 2020, che presumiamo debba essere avvenuta con allegata ordinanza comunale, e le disposizione in materia di contenimento del contagio pubblicate sul sito del Comune di Crotone, “Misure per il contrasto del diffondersi del Coronavirus giusto Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020”, ampiamente preceduto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1° marzo 2020, nonché dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Così come, forse, ci si poteva diversamente allertare e mobilitare, dopo la prima morte per Covid-19 in data 19 marzo, che colpiva uno sfortunato concittadino (QUI), effettuando una valutazione ampia anche non semplicemente estensiva dell’Ordinanza del Presidente della Regione Calabria N.13 del 21 Marzo 2020 di quarantena del vicino comune di Cutro (QUI), facendo prevalere l’immediata applicazione del principio di precauzione anche per i territori comunali limitrofi e confinanti con il comune in oggetto, cioè Capocolonna in primo luogo e le contrade Trafinello e Poggio Pudano, forse anche Papanice, tenendo in debita attenzione che

“alla data del 20 marzo 2020 si comunicava dai competenti uffici del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Crotone - nel Comune di Cutro (KR) risultano contagiati n. 6 cittadini ivi residenti; - che l’incidenza risulta significativa in rapporto al numero dei tamponi eseguiti; - che il dato relativo ai soggetti rientrati dalle ex zone rosse ammonta a 55 persone e, al 20 marzo 2020 risultano in isolamento domiciliare n. 43 soggetti, e questo costituisce, per come rappresentato dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASP “dato suscettibile di aumento”, alla luce delle condizioni sintomatiche di ben 14 soggetti, nonché delle indagini epidemiologiche in corso e dei possibili contatti diretti dei soggetti contagiati; - lo stesso Dipartimento di Prevenzione ha evidenziato una correlazione epidemiologica tra i casi, oltre che un massiccio flusso di rientri incongruo rispetto al numero di soggetti segnalati e autocensiti, che costituisce presupposto per la diffusione del contagio, in quanto trattasi di soggetti ai quali non è stato possibile applicare il regime di quarantena”.

Per il momento i cittadini di Crotone chiedono al Commissario Prefettizio di attivarsi con somma urgenza in merito alla sospensione rapida, senza ulteriori ritardi dei tributi locali con una moratoria su tutte le bollette non pagate, a partire dal 1 gennaio 2020, specie quelle che riguardano società nel recente passato in odor di carrozzoni clientelari come Akrea e Congesi, congelando altresì i pagamenti, allo stato attuale, che dovranno essere effettuati entro il 30 giugno 2020, senza applicazione di sanzioni di Imu, Tari, Tasi e altre addizionali.