La città di Bernalda è riuscita, in poco meno di due anni, ad avviare un gemellaggio con l’isola di Samo con l’intento di inglobarsi nel sito Unesco già presente sull’isola. A Crotone invece, dopo il gemellaggio del 2017, non è stata avanzata alcuna proposta.
di Francesco Placco
Della storica “contesa” tra Crotone e Metaponto ne abbiamo già discusso abbondantemente (LEGGI). Eppure sembrano esserci dei risvolti non di poco conto, che ben rappresentano l’immobilismo e la più totale assenza di programmazione da parte delle amministrazioni crotonesi, propense più a vanagloriosi proclami in pompa magna che non a farsi fregio di risultati concreti.
Veniamo ai fatti: l’amministrazione comunale di Bernalda propose il gemellaggio con l’isola di Samo sul finire del 2018. L’intento era quello di estendere il sito Unesco dell’isola ellenica al territorio metapontino, creando di fatto un sito Unesco “transnazionale”.
Un sito Unesco transnazionale non è altro che un sito di rilievo storico, culturale, archeologico o paesaggistico esteso in più stati. Per fare un esempio, un sito transnazionale italiano riguarda le opere di difesa Veneziane del XVII secolo (QUI), che si trovano, oltre che a Venezia ed in Veneto, anche nell’odierne Croazia e Montenegro.
Dopo l’annuncio della proposta di gemellaggio, al Comune di Bernalda non si sono fermati un attimo: hanno attivato un “Ufficio Magna Græcia”, ed oltre alle iniziative di cui abbiamo già parlato nel precedente articolo (Metaponto Expò, Al Museo con Pitagora e Metaponto, Land of Pitagora) hanno sostenuto attivamente la candidatura del sito archeologico alla World Heritage List.
A distanza di appena un anno dalla proposta di gemellaggio, nel 2019 dall’isola di Samo rispondono positivamente ed accolgono con favore l’idea di estendere il sito Unesco del Pythagoreion (QUI) con il territorio di Metaponto, vista la valenza universalmente riconosciuta dell’area archeologica.
Oggi, nel 2020, sembra certo che Metaponto verrà riconosciuto, entro il prossimo biennio, come sito Unesco transnazionale. L’indiscrezione arriva direttamente da fonti locali che hanno seguito da vicino il progetto sin dall’inizio (QUI), ma sia ben chiaro, si tratta ancora solo di indiscrezioni. L’area metapontina non compare ancora tra i siti Unesco né nella lista dei candidati.
Dalla proposta di gemellaggio protocollata nel novembre del 2018 e l’annuncio di qualche giorno fa, sono passati appena venti mesi. Quasi due anni, durante i quali l’amministrazione di Bernalda si è data da fare per cercare di ottenere un risultato riconosciuto globalmente, con l’intento - unico e constatabile - di fare del bene al territorio ed ai suoi abitanti.
E da Crotone invece? Curiosità vuole che la città di Crotone sia riuscita a gemellarsi con Samo già nel 2017 (LEGGI), quindi un anno prima della “rivale” lucana.
Il gemellaggio è stato “rafforzato” anche da un secondo evento nel 2018 (LEGGI), ma nonostante le solite belle parole come “sinergia” e “complicità”, nonostante l’Integrate plan for tourism development elaborato dalla Camera di Commercio di Crotone, nonostante gli stand “ad alta partecipazione” con le solite proposte enogastronomiche, e nonostante “l’empatia” e l’atmosfera “di amicizia”, tutto si è fermato li.
Il gemellaggio tra Crotone e Samo si è espletato solo nella classica visita istituzionale, che – a voler essere cattivi – corrispose ad un viaggio pagato per l’ex sindaco e vicesindaco, nonché per due ex consiglieri comunali.
Da allora il Comune di Crotone non ha più cercato alcun contatto con l’isola ellenica, e ad oggi, a parte l’evento celebrativo per il gemellaggio, non risultano altri progetti realmente in corso.
Crotone e Metaponto si trovano entrambi lungo la SS106, a circa 200 chilometri di distanza. Eppure, la differenza tra gestione del patrimonio archeologico, tra le iniziative lanciate e supportate nell’arco dell’anno, tra la volontà di espandersi e di non rimanere una piccola isola etnocentrica, sono ben evidenti.