Crotone Zona Franca Virus. In Europa risale la paura ma qui si festeggia la squadra di calcio che torna in A

26 luglio 2020, 21:25 100inWeb | di Vito Barresi

C’è in Europa una “zona franca”' del coronavirus? Si, forse, può essere, perché se esiste realmente nella geografia dell’Unione, c’è almeno una città che si considera immune dal virus. Secondo quando raccontano le cronache delle ultime ore tra fatti ed episodi balza in primo piano la notizia dei festeggiamenti di massa e popolari scoppiati a Crotone appena avuta la matematica certezza che la squadra pitagorica tornerà in Serie A.


di Vito Barresi

Mentre ovunque in Europa torna ad alzarsi il livello di guardia per fermare una possibile nuova fiammata dei contagi, nonostante da più parti s’invocano persino regole di sicurezza sanitaria e garanzie più rigide per tutelare l’incolumità delle persone, mentre c’è chi soffia sull’astio anti immigrazione accusando i migranti di essere i corrieri del virus, a Crotone, nell’estate Covid-19, con un tumulto di gioia e tripudio, in una magica notte di fine luglio si sono festeggiati, in barba alle restrizioni in vigore fino alla fine del mese, tra strade e piazze, i beniamini della squadra del cuore (QUI).

Gli stessi che, reduci dalla vittoria cestistica fuori casa a Livorno, sono tornati dalla città labronica in aereo, attesi da una folla strabocchevole di tifosi, per salire su un pullman di casa Vrenna, il patron del Crotone calcio e magnate calabrese del settore dei rifiuti urbani e speciali, che li ha condotti a Crotone, dove nella notte hanno sfilano fra due ali di sostenitori entusiasti, persino scortati dalle volanti delle forze dell’ordine.

Tutto mentre altrove aumenta il numero dei divieti e dei locali chiusi, si intensificano i controlli agli aeroporti, si allungano le liste di destinazioni rischiose.

Sono queste solo alcune delle misure che in vari Stati europei, in queste ultime ore, sono adottate per non trasformare questa Estate Covid 2020 in una vera e propria Waterloo, nell’ennesima sconfitta sul campo di battaglia contro il dilagare del coronavirus.

Preoccupa infatti la seconda ondata del virus, dalla Romania dove in 24 ore ci sono stati quasi 1300 contagi, alla Catalogna dove otto comuni hanno reintrodotto il confinamento.

Il governo francese ha disposto controlli per chi arriva da una serie di Paesi (tra cui Israele). Una lista di Paesi ‘terzi’ amici che non corrisponde a quella concordata in sede Ue.

A Crotone, invece, il calcio diventa per alcuni anche la zona franca di una curiosa sperimentazione dell’immunità di gregge. Negli stadi si applicano le regole ma se si vince il campionato saltano tutte le marcature ad uomo e a zona.

Le autorità non parlano, lo Stato tace, la Procura della Repubblica non si sente. Tranne il Commissario Prefettizio al Comune di Crotone, Tiziana Costantino, che plaude al “modello Vrenna” ed esulta a nome dello Stato tutto per questa gloriosa “rentree” dei rossoblu.

E lo fa con un comunicato in cui dichiara testualmente quanto segue:

“esprimo i più sinceri complimenti alla squadra, allo staff tecnico, alla dirigenza per la promozione in Serie A. Una promozione che rappresenta un motivo di orgoglio per tutta la comunità crotonese Vincere non è mai semplice. Vincere nelle difficili circostanze in cui si è svolta la stagione calcistica, con lo stop dovuto alla pandemia che ha condizionato la vita di tutti, è ulteriormente meritorio. Anche e non solo per questo la squadra ha dimostrato grande professionalità. Vincere al sud non è semplice. Ma, ancora una volta, questa squadra dimostra che c’è un sud che sa applicare impegno e competenza per raggiungere grandi traguardi.”

Bene, molto bene se le regole della legalità valessero per tutti ma non solo per alcuni. Anche perché se la pandemia si combatte rigorosamente negli stadi per quale strano motivo in questo luogo del sud l’arbitro che si chiama Stato non fischia il fuorigioco anche nelle piazze?

O forse, insieme a Covid-19, anche il tifo è un virus difficile da controllare?