Emanuela Talarico nuovo Sindaco di Carlopoli, il paese dell’Abbazia di Corazzo magico scrigno di futuro e memoria

23 settembre 2020, 19:30 100inWeb | di Vito Barresi
Emanuela Talarico

Nuova stagione ed esordio d’autunno a Carlopoli con annuncio in piazza municipio secondo classica formula di rito: “avendo riportato tra tutti i candidati il maggior numero di voti il presidente proclama eletta alla ore 15 del giorno 22 settembre 2020 alla carica di sindaco la signora Emanuela Talarico”.


di Vito Barresi

Cadono le foglie delle passate amministrazioni nel piccolo comune del catanzarese, mentre tutto il senso semplice del rinnovamento della carica si svolge immediato sull’uscio di un pubblico edificio, costruito su rossa terra silana, in un’epoca del tutto italiana del secondo dopoguerra, senza che i paesani conoscano il nome dell’architetto che per consonanza e origine lo ebbe a disegnare per i fieri e gagliardi carlopolesi di quegli anni.

Ed è qui che si è svolta la sobria investitura rosa con cordiale festa d’amici e sostenitori, pronti a far la propria parte civica nel prossimo mandato, tra il riveder le mappe delle Calabrie antiche, in quel locale dettaglio che ne fa orgoglio e identità per la sua collocazione geografica speciale, che sta sul “limes” dove la provincia di Catanzaro si distingue e congiunge con quella di Cosenza.

Adesso il primo cittadino è donna, è giovane, è entusiasta. E per quanto basta anche un po’ in trepidazione per questo momento di felicità conquistato dopo una tenace battaglia elettorale, forse con qualche eccessiva spigolosità polemica, connesso all'impegnativo incarico ricevuto a mezzo scheda dalla maggioranza dei suoi compaesani, tanto da affermare solennemente che

“Carlopoli se ben amministrata, può assurgere a comunità guida di un territorio montano importante, con un salto di qualità che deve rimettere in vista il paese caduto nell’oblio. Perciò serve la collaborazione di tutti quanti credono nel futuro del nostro paese, cominciando dalla dignità da garantire a un comune che non può più fare a meno dei servizi essenziali, su tutti l’acqua, la cui mancanza nelle case è un vero e proprio scandalo per una popolazione che vive da secoli nel cuore della Sila piccola”.

Che Carlopoli non sia un posto qualunque, non solo perché qui la natura che l’avvolge è già un tempio millenario, un genere comune che non si blocca sul bollo topografico di un ente civico elementare, bensì una ecologia della memoria culturale calabrese, meridionale, ecclesiastica, europea, in breve un lampo di luce che si specchia tra i boschi verdissimi che la cingono a cornice, lo certifica la vicina e templare Abbazia cistercense di Corazzo, posta in una valle magica e mistica della vicina frazione di Castagna.

Per Emanuela il recupero sostenibile ed ecologico dell’Abbazia di Corazzo è il vero banco di prova per cambiare volto al proprio Comune. C’è in itinere un discutibile quanto pericoloso progetto di restauro conservativo approvato dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione Calabria (QUI).

Il Ministro Franceschini farebbe bene ad ascoltare questa ragazza sindaco e a dialogare con lei per rimodulare il progetto in base a nuove e più avanzate metodiche, tipo quelle presentate recentemente a Parma “Città Europea della Cultura” da “Studio Azzurro” su “Il futuro della memoria”, realizzando nel cuore del Mezzogiorno un sogno e un progetto di grande respiro europeo, molto diverso dal devastante e minaccioso proposito di cementare il bene monumentale con un pesante restauro, al momento registrato agli atti.

La nuova sindaca Talarico vanta un buon curriculum, essendo il suo profilo quello di una tenace consigliera comunale d’opposizione, consapevole di essere adesso lei stessa la storia che racconta il suo paese, una mente femminile chiamata ad accordare ogni cosa e parte di una piccola comunità rurale, la Carlopoli dalla secolare storia di strada e snodo della transumanza tra prato e pascolo, montagna e valle, bosco d’altura e latifondo di pianura; un borgo storico di casari, una nicchia di latte ed erbe aromatiche che diventano provole e formaggi da sempre gustosi ed apprezzati dai finissimi palati.