Poveri bambini stranieri, commentano costernati in piazza e al mercato, i rassegnati cittadini crotonesi. Ma perché il Sindaco a quei dodici ragazzini stranieri non ha detto loro tutta la verità? Quale verità, chiede il cronista all’umarello che passeggia deluso lungo un’isola pedonale, piuttosto simile al deserto di Bengasi, che per sedici ore al giorno segna circa 40 gradi all’ombra?
Ma come si fa, rispondono in coro, ma dai... ai bimbi non si dicono bugie, nessuno, neanche il Sindaco ha il diritto di spararle tanto grosse, cittadinanza simbolica e che significa? Quale è la differenza con la cittadinanza reale?
Come si fa a nascondergli che alla fine saranno costretti a crescere e a vivere nella città peggiore d’Italia, almeno secondo le stime annuali del quotidiano economico “Il Sole 24Ore” (QUI)?
Il contrasto, la contraddizione, digrigna il Mastino di Baskerville, sta tutta in questo immenso divario tra le realtà e le chiacchiere che da circa un anno tale sindaco, un “narcisista” della fascia tricolore sbottano ridendo, un ingegnere chimico che si autoproclamava per ossimoro anche ambientalista (sic!), che mette in mostra ogni giorno, in mancanza di una visione amministrativa che poi si traduce in tante piccole ma interessate bagattelle, pronto all’istante a guardare il fuscello negli occhi degli altri e non invece la trave che sta nel suo.
Perché se è vero che Crotone è la peggiore città d’Italia secondo gli indicatori della qualità della vita, cioè ultima per reddito e lavoro, per situazione abitativa, salute, formazione, qualità dell’ambiente, sicurezza personale, impegno civico, conciliabilità tra lavoro e vita privata, infrastrutture e servizi, mobilità, cultura e tempo libero, contesto economico e contesto demografico, toccherebbe all’attuale sindaco cospargersi la testa pelata di cenere, non negare l’evidenza, non camuffare la vaga concessione di una “cittadinanza simbolica”, con lo stato di degrado, arretratezza e abbandono in cui si trovano i rapporti concreti, le cose che contano, che si chiamano invece cittadinanza reale ed effettiva.
A meno di una settimana dal suo fin troppo “orgoglioso” compiacimento la classifica del 24Sole ha provveduto a rimpicciolire a livello di parole del buon cuore le esternazioni del Sindaco di Crotone cioè che “questi bambini sono cittadini di Crotone e sono cittadini italiani. Non si gioca, per motivi politici, sui bambini”, allorquando conferiva la cittadinanza simbolica a 12 bimbi nati a Crotone da genitori stranieri, che frequentano le scuole dell’infanzia della città (QUI).
Anzi, tronfio, li ha chiamati “figli di questa città, figli di tutti noi” aggiungendo che è sua intenzione concedere la cittadinanza simbolica a tutti i bambini nati a Crotone da genitori stranieri che frequentano le scuole cittadine.
Ma che bravo, ma “come è umano lei” se non fosse che questi bambini sono costretti a vivere nella più scadente città d’Italia.
Quella in cui i sindaci, compreso quest’ultimo venuto dal quasi nulla dell’antipolitica e del populismo “ara cutrunisa”, veste ancora la fascia tricolore anche di notte, beato come un neonato, che non sa che da grande sarà costretto a portare la maglia nera di Calimero al Giro d'Italia.
Se non vuol far finta di essere ancora in fasce se la tolga ogni tanto e prenda velocemente atto che è già passato un anno dal suo quasi inutile mandato.
*Grazie per l'immagine al maestro fotografo Mario Greco