Le parole sono importanti recitava un noto film del regista e attore Nanni Moretti; qualcun altro ha rilevato invece che siano come delle pietre; e per concludere il trittico un vecchio adagio sosteneva che un bue si valuta dalle corna e l’uomo dalla parola.
di Sr* L’Impertinente
Di parole sulla nuova (?) giunta comunale di Crotone (QUI) se ne sono già dette tante, sia prima che dopo l’annuncio dei nomi, tra l’altro ampiamente anticipati dalla stampa (QUI), soprattutto per quelli in “uscita”.
Protagonista in tal senso è il gruppo Stanchi dei Soliti che dopo aver finito da poco con la litania del “noi non siamo alleati con il Pd alle Provinciali” (nonostante il Partito Democratico il loro candidato Voce l’abbia fin troppo evidentemente appoggiato) ha subito un’altra tranvata in faccia.
Nemmeno il giorno prima l’annuncio dei nuovi assessori, il leader in persona, Andrea Arcuri, aveva chiesto infatti al sindaco la conferma dei “suoi” tre assessori - Sorgiovanni, Pollinzi e Parise - perché a suo dire avrebbero ben operato.
Ma Voce non l’ha accontentato, almeno in parte, mantenendo sì Parise e Pollinzi (con la prima privata però della delega a vicesindaco), e defenestrando Sorgiovanni, ex 5 Stelle finora occupato all’Urbanistica.
E proprio quest’ultimo la decisione del primo cittadino non pare l’abbia presa affatto bene e non le ha certo mandate a dire, esternando tutto il suo malcontento dalle pagine dei social network.
“La libertà non ha prezzo, chi si lascia circuire dal potere per interessi personali non merita nessun rispetto. Non c'è maggior soddisfazione di poter camminare a testa alta e guardare negli occhi i propri concittadini” ha scritto infatti il fresco defenestrato.
Rispondendo al consigliere Salvo Riga, poi, c’ha messo giù il carico aggiungendo che se la città non sarà liberata “da questi gangli di potere, che la soffocano, nessun pifferaio magico potrà mai cambiarla”; e forse togliendosi un fastidioso sassolino dalla scarpa, rivolta ad un evidente destinatario, ha avvertito di stare attenti “ai falsi d’autore” e che “le croste prima o poi vengono svelate!”.
Anche Stanchi dei Soliti non ha mancato di esprimergli solidarietà, sebbene pendendo atto di una decisione del sindaco definita “distante dalla nostra richiesta di continuità che riguardava anche l’assessorato di Ilario Sorgiovanni”, uomo su cui, sempre a detta del gruppo, “si sarebbe dovuto investire maggiormente in quanto le criticità riscontrate nell'ufficio urbanistica hanno oggettivamente limitato il suo operato”.
Per gli Stanchi, difatti, i risultati si possono ottenere soltanto qualora vi siano “strumenti e condizioni a supporto” e Sorgiovanni “non ha avuto manforte in tal senso”, una condizione di cui “Tutti ne erano consapevoli”.
“Le scelte si fanno in pochi secondi, e si scontano per il tempo restante”, ha calato poi il carico il capogruppo Iginio Pingitore, abbandonando momentaneamente la sua crociata anti green pass e anti vaccinazioni.
Una delle motivazioni per cui Voce ha deciso per un rimpasto lampo è quella di un allargamento della maggioranza che in questi mesi ha dimostrato di non essere certamente molto solida.
Al sindaco, però, pare non sia riuscito un altro “colpo”, quello cioè di recuperare i tre consiglieri “dissidenti”, Riga, Cantafora e Familiari, con i quali erano volate parole grosse.
Cantafora ha rifiutato l’ingresso nella nuova giunta. Riga, dal canto suo, ha commentata la nascita del nuovo esecutivo affermano non possa esservi un “rilancio amministrativo” senza un percorso programmatico “che accompagni l'azione di governo” e che “differentemente sarà un revival degli ultimi mesi”.
“Si deve offrire ai cittadini una visione chiara di ciò che si realizzerà nei prossimi mesi. Questa visione va concordata con gli azionisti di governo, nonché i consiglieri comunali” ha rimbrottato.
Ed in effetti nella maggioranza si registrano diversi mal di pancia per le stesse ragioni di sempre e che hanno portato ad un suo assottigliamento, vale a dire il mancato coinvolgimento nelle scelte assunte dal sindaco.
L’opposizione, invece, ha accusato il primo cittadino di aver “costruito” il nuovo esecutivo grazie a suggerimenti esterni, tanto che ha chiesto una discussione in Consiglio in cui Voce motivi le sue decisioni, compresa quella del rientro lampo di Sandro Cretella.
È il caso di Danilo Arcuri e Antonio Megna, per i quali “tanti e troppi sono i dubbi sui possibili ‘suggeritori’” che sarebbero usciti ora dall’ombra iniziando “a prendere forma e corpo”.
“Poteri forti”, li definiscono senza giri di parole i due consiglieri, denunciando che la cui “influenza sulla cosa pubblica” non possa essere “tollerata né accettata”.
“Guardando la composizione della nuova Giunta, infatti, si ha l’impressione che questa sia nata d’innanzi al tepore di ‘caminetti’ cittadini e disegnata con ‘squadra e compasso” è la dura reprimenda di Arcuri e Megna.
In tutto questo bailamme, una cosa sulla nuova (?) giunta (con due soli ingressi ed un ritorno) si può dire senza tema di smentita: da un sindaco che avrebbe voluto cambiare tutto, tutto ci si si sarebbe aspettati tranne che preferisse alle novità l’usato sicuro (ammesso che sia tale!).
*Simbolo dello Stronzio