Armando Foresta? “Colpevole di troppo amore per Mesoraca”

30 aprile 2023, 09:49 Opinioni&Contributi
Armando ed Arduino Foresta

Fiumi di parole, pagine e pagine di accuse, che come dardi infuocati attentano alla memoria dell’uomo. L’unica cosa che mi resta di lui. Dopo mesi di silenzio, ritengo sia arrivato il momento di fare chiarezza sulla vicenda che suo malgrado, ha visto nell’ottobre scorso Armando Foresta, ex sindaco di Mesoraca, scaraventato sulle pagine di molte testate giornalistiche, sebbene la sottesa inchiesta giudiziaria che lo riguardava, delineasse dei contorni assai diversi.


di Arduino Foresta*

Per amore del Diritto, a cui ho dedicato la mia vita e, della Verità, che mio padre mi ha insegnato essere il bene primario da perseguire, è doveroso far conoscere l’altra faccia della medaglia, il lato inspiegabilmente sottaciuto, per certi versi ancor più rilevante dal punto di vista giudiziario, o almeno cosi dovrebbe essere, in uno Stato di diritto.

Ebbene sì, pur comprendendo le esigenze giornalistiche, l’appeal che può suscitare la prospettazione di una tesi accusatoria, trovo profondamente ingiusto che, a fronte di intere colonne dedicate ad illustrare quell’ipotesi, non si dia adeguato riscontro alle ragioni, espresse dal Giudice per le indagini preliminari, designato a valutarne la fondatezza, sotto il profilo giuridico-fattuale.

Sarò un idealista nostalgico, ma mi sarei aspettato, in ossequio al sacrosanto diritto di cronaca, meno timidezza nell’illustrare, all’opinione pubblica, le ragioni per cui il Giudice negava l’arresto di Armando Foresta, ritenendo, senza possibilità d’appello, non condivisibile la tesi accusatoria, sviscerata su certa stampa, al contrario, in tutta la sua interezza.

Eppure, leggendo le pagine dell’ordinanza emessa nell’ottobre scorso (QUI) dal Giudice delle indagini preliminari di Catanzaro, che quella accuse le ha esaminate scrupolosamente, punto per punto, non mancano gli spunti per poter comprendere, anche senza essere uomini di legge, che

“la tesi accusatoria per quanto riguarda Foresta Armando non è condivisa…il sindaco aveva necessità di acquistare 1000 pali in legno per realizzare un lavoro pubblico, il sindaco cercava di ridurre la spesa necessaria per l’acquisto dei pali, il cui impegno di spesa ammontava a 3 euro…il sindaco partecipava di aver individuato uno di Mesoraca che gli avrebbe praticato il prezzo conveniente di 2 euro, un risparmio netto rispetto al preventivo di una ditta di Vibo Valentia che praticava il prezzo di 3,5 euro…”

Ed ancora

“per quanto concerne i presunti interventi presso enti pubblici da parte dell’indagato, non emerge alcun contatto di Foresta con funzionari pubblici, né risultano elementi in grado di supportare la tesi che l’indagato avrebbe favorito i sodali…dai dialoghi si evince che Foresta si rivolgeva alle ditte affinchè provvedessero tempestivamente all’esecuzione dei lavori a seguito di alluvioni, che avevano provocato danni alle strade del Comune…quanto al concorso nelle contestate turbative d’asta, i dati captativi attestano un coinvolgimento del Foresta sempre in momenti successivi alla realizzazione dei vari subappalti…si rivolgeva alle ditte per avere informazioni sull’andamento dei lavori…il compendio indiziario non appare di consistenza tale per sostenere i gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Foresta” pag. 103- 108 Ordinanza Gip Catanzaro.

Non sta a me giudicare la portata degli stralci del provvedimento emesso dal Giudice del Tribunale di Catanzaro e, solo Dio sa quanto avrei desiderato farlo nelle sedi opportune, ma sono certo, che difficilmente qualcuno potrà minare la valenza giuridica, oltre che morale, per la memoria di Armando Foresta, di un provvedimento emesso ancor prima che l’immagine dell’ex sindaco, venisse martoriata.

Oggi sono incapace di spiegare il motivo per cui si sia inteso individuare in Armando Foresta il vessillo di un’inchiesta, sebbene il dato giuridico, fosse più che eloquente nell’escluderne la portata investigativa, così come, sono incredulo nel leggere proprio in queste ore, su certa stampa, che sebbene nel provvedimento di chiusura delle indagini, appena emesso dalla Procura, non vi sia un solo riferimento, di alcun genere, alla figura di Armando Foresta, o ad una sua compartecipazione alle ipotesi accusatorie ivi contemplate, nel richiamare le file dell’inchiesta, si faccia ancora oggi riferimento a Armando Foresta, laddove i fatti successivi e il giudizio inoppugnabile espresso dal Tribunale di Catanzaro avrebbero dovuto suggerire un sussulto di onestà intellettuale e, di non scontata umanità cristiana.

La sorte ha deciso che Armando Foresta non potrà mai chiarire la propria posizione nelle aule di giustizia, ma la potenza espressiva usata dal Gip di Catanzaro nel dispiegare le ragioni per cui la tesi accusatoria non fosse condivisibile, in un provvedimento, fra l’altro non impugnato dall’Ufficio di Procura, a cui si unisce il giudizio espresso dall’opinione pubblica, che unanimemente ha sempre riconosciuto in Foresta due sole colpe, il troppo amore per la propria comunità e l’asfissiante premura nell’esercitare le proprie funzioni, rendono giustizia all’uomo, la cui vita amministrativa al servizio della comunità e onestà, resteranno a lungo nella memoria storica della sua Mesoraca.

*Avvocato, figlio dell’ex sindaco di Mesoraca Armando Foresta