Capodanno in Tv. Nonostante le chiacchiere dei pancia piena e testa vuota Crotone ha dimostrato d’essere all’altezza

1 gennaio 2024, 13:03 Opinioni&Contributi

Negli ultimi giorni per la città di Crotone, complice anche il clima di euforia e d’entusiasmo generale e generalizzato, indisturbati e osannati si sono aggirati e, per le prossime ore e per i prossimi giorni continueranno ad aggirarsi, degli spettri fastidiosi e infastidenti. I soliti magliari e i soliti giocatori delle tre carte, quelli per intenderci che vorrebbero seguire le orme del mitico e inimitabile Muciolino da Crotone, erede del grande Miscello da Ripe. Mentitori che mentono sapendo di mentire. E che mentono perché questo è nella loro natura. Nel loro Dna.


di Giovanni Lentini

Ripeto a questi pifferai, più meno magici, certamente e sicuramente furbi e scaltri, che Crotone è strutturalmente inadatta per costruire il proprio futuro sul turismo, atteso che per le cose che sono avvenute nel campo urbanistico e, soprattutto, per la disastrosa e, per alcuni aspetti fatale dismissione industriale, non può essere una perla dello Jonio, almeno nel settore turistico.

Crotone, è bene ricordarlo a questi smemorati, più che essere una perla, il termine non mi piace, può giocare un ruolo rilevante in altri campi e in altri settori strategici, come lo è stata per tanti anni quando è stata uno dei centri urbani più importanti e più ragguardevoli non solo dello Jonio ma della Calabria e del Sud.

Anni in cui è stata una città produttiva che sul lavoro, e sulla cultura e sulla dignità del lavoro aveva costruito il proprio futuro che, seppur volutamente nascosto e negato, si è arrivati a distruggere non solo la memoria ma anche i manufatti, presenti nelle ex aree industriali, alcuni di questi anche di pregevolissimo valore architettonico, facendo venire meno quello che poteva essere considerato, a giusta ragione, uno dei più imponenti siti d’archeologia industriale d’Italia che ben si sarebbe potuto coniugare con gli scavi archeologici dell’area Nord dell’antica città magno greca prevista in Antica Kroton, e precisamente nell’area di fronte le ex aree industriali.

Quello che è stato il futuro (negato), ancora oggi è e può essere il futuro di Crotone. Un futuro credibile e realizzabile. Lo stesso che aveva permesso e, seppur marginalmente, continua a permettere a migliaia di famiglie crotonesi e, non dimentichiamolo mai, calabresi, di vivere con serenità e con (relativa) agiatezza.

Oltre settant’anni di storia industriale che avevano permesso alla città e al suo territorio di replicare, anche se diversamente rispetto al passato, la sua storia trimillenaria, unica del resto in tutta la Magna Grecia. Quella di essere la città dell’innovazione e della trasformazione manifatturiera. La porta del Mare Mediterraneo. Chi dice il contrario è un falso e un bugiardo patentato.

Crotone, e non accetto questo gioco a chi la dice più grossa, può diventare, ne ha tutte le caratteristiche, una città al servizio del turismo. A servizio delle due perle dello Jonio che, per quanto ci riguarda sono Isola Capo Rizzuto e Cirò Marina.

Sotto quest’aspetto è bene ricordare a tutti che Crotone e i crotonesi, le nuove generazioni, i giovani di cui sento parlare a vanvera e senza avere contezza delle loro complesse e complicate problematiche, non possono aspettare i tempi di quanti chiacchierano e hanno perennemente la pancia piena e perpetuamente la testa vuota, anche se sono convinti del contrario, aiutati in questo da tanti idioti utili e da tanti utili idioti che ripetono il mainstream dominante.

Quello per intenderci che individua Crotone come una città che avrebbe, secondo questi raccontatori simili a venditori di fumo e di almanacchi e di palloncini colorati, bellezze naturali uniche al mondo, come se il mondo a nord e a sud a est e a ovest iniziasse e finisse con Crotone.

Crotone è certamente unica, per me lo è, ma lo è per me e per noi crotonesi, che l’amiamo come si amano le persone più care, indipendentemente da tutto e da tuti, anche delle classifiche ci pongono, da più anni, all’ultimo posto in quanto a qualità della vita.

Di questo e di tant’altro ne parleremo meglio e di più nelle prossime ore e nei prossimi giorni “mo ha da passà ‘a nuttata”.

Per non ingenerare equivoci e fraintendimenti che potrebbero dare il là a qualche “anima bella”, sempre in agguato, di dire qualche e più di una sciocchezz(uol)a, mi piace rimarcare che al sottoscritto, anche se non sono i tipi di eventi e di spettacoli che prediligo, la serata Rai è piaciuta ed è piaciuta molto anche per il clima di serenità e di gioia che, seppur per poche ore, ha dato ai crotonesi e ai tanti ospiti venuti dal resto della Calabria, qualcuno anche da fuori regione.

Proprio in forza di questi momenti di magia, avvenuti quasi in maniera arcana e misteriosa, mi permetto di chiedere al presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto, sapendo che (probabilmente) nulla potranno le mie parole, che per il 2024 il secondo appuntamento contrattualmente previsto tra la Regione e la Rai si possa svolgere e realizzare a Crotone.

La città ha dimostrato di essere all’altezza del compito che le era stato assegnato. Rappresentare la Calabria migliore. La Calabria meravigliosa e straordinaria. Credo che Crotone e i crotonesi abbiano ampiamente superato la prova e, aggiungo io, al di là di ogni più rosea previsione e aspettativa.

Oggi, e per sempre, Crotone e i crotonesi sono la Calabria e i calabresi. Oggi, e per sempre, la Calabria e i calabresi sono Crotone e i crotonesi.