La “difesa d’immagine” a suon di querele: a Crotone si torna all’anno zero

10 gennaio 2025, 17:00 Imbichi

Nelle ultime settimane l'amministrazione comunale di Crotone ha minacciato azioni legali nei confronti di diversi consiglieri di minoranza, e persino contro alcuni giornalisti. Un sintomo di evidente nervosismo che sfocia in una condotta aggressiva ed ingiustificabile, dato che un'amministrazione comunale rappresenta tutti i cittadini, anche quelli che criticano.


di Francesco Placco

Sembravano lontani i tempi del "ti querelo" e del "ti denuncio". Ma evidentemente non è così, e ci manca solo il "lei non sa chi sono io". Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un crescendo intimidatorio difficilmente giustificabile, che vede come attore protagonista l'amministrazione comunale di Crotone.

L'intento potrebbe anche essere condivisibile, dato che si parla di "tutela d'immagine". Ma è difficile credere che ogni minima critica o polemica sia ascrivibile come lesa maestà, anziché essere ricondotta al normale dibattito (anche animato, certe volte) politico.

Ed apriamo una parentesi: dibattito animato che ha contraddistinto anche la campagna elettorale dell'attuale sindaco, che ancora oggi dispensa lectio magistralis a destra e a manca (QUI) e non perde occasione per rispondere direttamente a chi lo critica.

Ci sta, facendo parte non solo dell'attività politica ma anche di quel dibattito civico, collettivo, al quale la cittadinanza dovrebbe essere abituata.

Ma andiamo per ordine. Il primo ad essere querelato (ad inizio 2024) fù il consigliere Fabrizio Meo, provvedimento successivamente archiviato (LEGGI). Nel dicembre scorso la minaccia di querela è toccata al consigliere Iginio Pingitore, e pochi giorni fa alla consigliera Carmen Giancotti.

Altre minacce di querela sono state rivolte anche al blogger Giovanni Monte e, questa mattina, al giornalista Francesco Pedace. Casi differenti, accomunati solo da una critica all'operato dell'amministrazione.

Cosa avrebbe dovuto dire, allora, l'ex sindaco Pugliese? Avrebbe dovuto querelare mezza città (partendo magari proprio dai post critici dell'attuale primo cittadino)? E prima di lui Vallone, o Senatore, e via dicendo...

I toni aspri ed allusivi rientrano nel diritto di critica politica, come ci ricorda la Cassazione (QUI). Bisognerebbe, dunque, saperla gestire anziché minacciare querele a destra ed a manca, specie se per argomenti frivoli.

Perché è paradossale che in una città come Crotone, con tanti problemi seri, a causare tutta questa fibrillazione sia stato un evento di capodanno.

Sarà per gli "attacchi" coordinati dell'opposizione, o per il fatto che la questione pare sia approdata addirittura in Piazza Luigi Calabresi... o per le evidenti difficoltà nel voler verificare la maggioranza in Consiglio Comunale, come si evince in queste ore.

L'auspicio è che il nuovo anno raffreddi i caldi spiriti, dato che il compito di un'amministrazione comunale è fare gli interessi dei cittadini, tutti, e non dedicarsi a querele temerarie che potrebbero ottenere l'effetto opposto della tanto agognata "tutela d'immagine".