Cronaca nel reggino: salvati due escursionisti e denunciate cinque persone

Reggio Calabria Cronaca

Sono stati rintracciati, poco dopo la mezzanotte, un 58enne di Milazzo e una 39enne di Catania che, dopo un’intensa escursione trascorsa nella giornata di ieri nella area montana del “Marmarico”, con il calare della sera, si sono smarriti perdendo il contatto con gli altri componenti del gruppo, a causa dell’assenza di copertura radio-telefonica.

A lanciare la richiesta di aiuto tramite il numero di pronto intervento “112” sono stati proprio gli altri escursionisti che, non vedendo i propri compagni raggiungere il prestabilito punto di ritrovo, individuato nel parco comunale “Nicholas Green”, hanno deciso di chiamare i soccorsi.

Sono, pertanto, scattate le immediate ricerche condotte dai Carabinieri della Stazione di Stilo, insieme al personale della locale Polizia Municipale, i quali sono riusciti a percorrere l’impervia zona aspromontana e a raggiungere i due malcapitati nel punto dove, poco prima e per un brevissimo lasso di tempo, i due dispersi erano riusciti a trovare un minimo di campo per contattare l’Arma, indicando un punto di riferimento che permettesse loro di inquadrare la zona interessata e capire dove realmente fossero. Una volta localizzati, i due escursionisti, infreddoliti ma in buone condizioni di salute, sono stati velocemente raggiunti e riaccompagnati a Bivongi.

Inoltre, i Carabinieri Stazione Caraffa del Bianco hanno denunciato a piede libero in Sant’Agata del Bianco, collaborati dai colleghi del Corpo Forestale dello Stato personale della Stazione di San Luca, a conclusione accertamenti scaturiti a seguito di segnalazione di pattuglia dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile di questa Compagnia, per violazione della normativa ambientale, un imprenditore edile del luogo sorpreso a scaricare in un’area in aperta campagna, successivamente posta sotto sequestro, materiale inerte costituito da pietrame, scarti bituminosi, frammenti di cemento e materiale ferroso.

Mentre, i Carabinieri della Stazione di Agnana Calabra hanno deferito in stato di libertà un 33enne disoccupato di Locri, sorpreso a bordo del proprio autoveicolo tipo “pick up”, mentre trasportava, pur essendo privo delle prescritte autorizzazioni, materiale ferroso di vario genere. Sono in corso indagini allo scopo di accertare la provenienza di tale ciarpame, nonché la destinazione. Il veicolo, compreso il materiale in esso contenuto, è stato sottoposto a sequestro ai fini della confisca obbligatoria, prevista dalla specifica normativa a tutela dell’ambiente;

Invece, i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio hanno deferito a piede libero un 36enne di Corigliano Calabro, pregiudicato, poiché sorpreso alla guida di un’autovettura intestata alla madre, pur non essendo in possesso della prescritta patente perché revocatagli il 17.8.2005 dalla Prefettura di Cosenza all’atto della sottoposizione alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. Conseguentemente il mezzo è stato sequestrato.

I Carabinieri della Stazione di Gioiosa Jonica hanno denunciato uno studente 15enne del luogo, poiché, a seguito di controllo alla circolazione stradale, è stato trovato alla guida di un ciclomotore senza aver mai conseguito il certificato idoneità alla guida (meglio noto come “cig”) prescritto per minori a fronte della patente di guida prevista per i maggiorenni. Nella circostanza, gli operanti hanno sottoposto a sequestro il mezzo, tra l’altro anche sprovvisto di copertura assicurativa.

Sale così a 102 il numero delle persone denunciate dall’inizio dell’anno dai Carabinieri del Gruppo di Locri per guida senza patente perché mai conseguita o revocata, mentre sono 64 quelle denunciate per furto di energia elettrica, numero aggiornato a seguito della denuncia effettuata dai Carabinieri della Stazione di Riace, i quali hanno deferito in stato di libertà un 23enne imprenditore di Camini, poiché, a seguito di controlli esperiti unitamente a personale specializzato dell’ENEL, è stato accertato che egli aveva applicato sul contatore un magnete, poi sequestrato, al fine di alterare i reali consumi. Anche questo giovane andrà ora incontro alle conseguenze penali delle sue azioni, nonché alla pesante azione di recupero delle presunte somme non corrisposte da parte dell’ENEL, pari al consumo reale rilevato all’atto del controllo, parametrato su 5 anni.