Oltre 550 studenti hanno partecipato alla XXI edizione di Orientagiovani
La vera certezza di questo tempo è l'incertezza! Si vive in un contesto dove la globalizzazione e la smaterializzazione hanno cambiato i paradigmi e dove orientarsi e prepararsi al futuro è più complesso che nel passato, farlo in maniera adeguata è necessario e rappresenta la vera sfida a cui siamo chiamati.
E' questo il senso emerso dai numerosi interventi che hanno animato la XXI edizione di Orientagiovani, la manifestazione che Confindustria Cosenza dedica ogni anno agli studenti delle scuole superiori.
Oltre 550 studenti, provenienti da 15 istituti di scuola superiore di tutta la provincia, hanno preso parte al Cinema Citrigno all'iniziativa di confronto con imprenditori, manager e docenti universitari sul come costruire il proprio percorso formativo, assecondando le aspirazioni e le vocazioni di ognuno.
Nell'introdurre i lavori il Direttore degli Industriali Rosario Branda ha spiegato come vi sia consapevolezza della grande difficoltà che hanno i giovani ad effettuare questa prima importante scelta, tra il proseguire gli studi piuttosto che guardare da subito ad un ingresso nel mondo del lavoro. «La nostra aspirazione è quella di aiutare i ragazzi offrendo loro una visione chiara e realistica su ciò che li attende, evidenziando come la loro vera ricchezza, su cui far leva, siano le competenze ed il grado di preparazione acquisita».
Di mancanza di fiducia ha parlato il Past Presidente di Confindustria Cosenza Renato Pastore che ha rimarcato la necessità di essere innovativi e di fare squadra per superare le tante diseconomie esistenti. E se da un lato il Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Daniele Smurra, nell'offrire la sua testimonianza, ha consigliato di fare esperienze all'estero per poi valorizzare la formazione acquisita nella propria terra, l'imprenditrice Stefania Rota ha parlato, per il settore di competenza che è quello dell'agroalimentare, di alcune figure professionali che le aziende ricercano: nutrizionisti, biologi, chimici, esperti della qualità, export manager. Una testimonianza di un'azienda calabrese impegnata nel settore vitivinicolo e dell'accoglienza è stata offerta da Antonino Tramontana, imprenditore e Presidente della Piccola Industria di Confindustria Reggio Calabria che ha invitato i ragazzi a tener conto delle vocazioni territoriali che possono provenire, ad esempio, da un'agricoltura attenta alle tradizioni ed al territorio.
Gli economisti Giovanni Anania e Domenico Cersosimo hanno invitato i ragazzi ad aumentare il livello di preparazione e le competenze singole e di gruppo per affrontare i cambiamenti in atto e vincere il grande senso di incertezza che pervade ogni settore. «Sapere e saper fare devono andare a braccetto in un Paese dove si sta perdendo la manualità e dove si investe poco nell'istruzione e nella formazione universitaria. Due dati per tutti: solo il 3% dei ragazzi italiani ha la possibilità di fare alternanza scuola/lavoro e solo 100 euro procapite vengono spesi per l'università a fronte di 700 euro in Finlandia e 300 euro in Germania. Conoscere bene la lingua madre ed altre lingue per interconnettersi con altri mondi ed altre culture, conoscere bene la matematica, avere competenze civili e relazionali, perseguire i propri interessi diventa fondamentale».
Il nostro Paese deve tornare a credere nella scuola e, quindi, nel futuro della società. Per avere un buon raccolto, la cosa più importante è la semina. In un periodo difficile si possono registrare tagli su tante cose ma non sulle sementi.
In occasione di Orientagiovani, Confindustria ha voluto dedicare uno spazio al racconto di esperienze eccellenti da parte dei ragazzi dell'ITIS "Monaco" di Cosenza, campioni del mondo della Robotica e gli studenti dell'IPSSAR "San Francesco" di Paola, vincitori del Premio Giuria Popolare del concorso nazionale latuaideadimpresa®.