Malasanità, i parenti delle vittime lanciano appello
Si è tenuto ieri a Lamezia Terme il primo della serie di workshop che CODICI dedica al tema della malasanità, nell’ambito della campagna nazionale “INDIGNIAMOCI, le vittime non siete voi”.
Erano presenti all’incontro i parenti di alcuni dei più recenti casi avvenuti nella regione Calabria, seguiti dall’Associazione: Rosanna Laruffa insieme al marito Giuseppe Desalvo che hanno parlato di ciò che è accaduto a loro figlio, affetto da encefalopatia-ipossico-ischemica per colpa di problemi subiti durante il parto; i parenti della signora Angela Scibilia, deceduta per innalzo glicemico in gravidanza non curato; Mario Tallarico, padre di una vittima di malasanità; Alfonso Scutellà, presidente dell’Associazione nazionale "I nostri angeli" e padre di un bambino morto per inadempienze mediche.
Accanto alle famiglie, c’erano i legali impegnati nella loro difesa: gli avvocati Paula Rubino, Graziella Scionti e Alfredo Ferraro. A rappresentare l’Associazione CODICI vi erano: il Segretario Nazionale, Ivano Giacomelli, il Segretario regionale Codici Calabria, Giuseppe Salamone, ed Elio Nicoletta, il delegato nella provincia di Crotone. Infine, a introdurre il confronto, Paolo Giura, giornalista dell’emittente Calabria tv che ha seguito l’evento. A conclusione del primo incontro sul tema, organizzato in Calabria, CODICI e i parenti delle vittime lanciano un appello al Parlamento e alla magistratura per modificare le leggi e tutelare pienamente i pazienti
“Quello che ci sentiamo di fare a conclusione di questo incontro è sensibilizzare ancora di più l’opinione pubblica sul problema e creare una "squadra coesa" che denunci le malpractice – dichiara il Segretario Nazionale di CODICI, Ivano Giacomelli –. I destinatari del nostro appello sono il Parlamento, perché la normativa oggi in vigore è estremamente a tutela della classe medica e non della vittima, e la magistratura che a nostro parere deve difendere chi subisce l’incapacità e non chi la commette. Ai magistrati in particolare chiediamo un cambio di orientamento oggi da considerare scellerato. A seguito della recente sentenza della Cassazione, infatti, a carico delle parti civili esiste l’onere di provare che, attuando altre azioni o esami clinici, sarebbe stato possibile salvare il paziente. Di conseguenza, i medici che non fanno il proprio lavoro con diligenza vengono assolti”.
I partecipanti al primo workshop annunciano inoltre che verrà presto lanciata una petizione nazionale contro la malasanità insieme all’hashtag #èoradicambiare. Inoltre si sono dati appuntamento a Roma il 16 maggio prossimo per una marcia da dedicare alle vittime in cui verrà ribadito l’appello ai parlamentari e ai magistrati.
Il prossimo workshop organizzato da CODICI per la campagna INDIGNIAMOCI, le vittime non siete voi” si terrà a Catania.