Esito positivo per il primo workshop in medicina interna svolto all’UMG
Il primo Workshop in Medicina interna ha rappresentato un’importante occasione di crescita formativa per tutti gli esperti del settore. L’evento, svoltosi a Vibo Valentia nei giorni scorsi, organizzato dal Centro Interregionale per la Sicurezza degli alimenti e la Salute dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha riscosso un notevole successo.
Oltre 60 gli iscritti che hanno partecipato alla due giorni di Workshop dedicata alle nuove frontiere in medicina interna e nutraceutica. L’iniziativa, alla quale hanno aderito relatori di spessore internazionale, ha avuto l’obiettivo formativo di documentare dal punto di vista clinico i percorsi assistenziali diagnostici e riabilitativi ed i profili di assistenza.
Il Workshop è stata un’iniziativa fortemente voluta dal Centro IRC FSH, il progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) nell’ambito dell’alimentazione e della salute. Il Centro, afferente al Dipartimento della Salute dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha tra le sue finalità l’organizzazione di attività formative, analisi e ricerca volte alla garanzia della sicurezza alimentare, obiettivo primario della programmazione sanitaria. Questa priorità è stata recentemente declinata (Faro Europa 2020 – l’Europa dell’innovazione) in almeno due ambiti di attuazione delle partnership europee per l’innovazione attraverso il miglioramento della disponibilità di alimenti sicuri e qualità della vita di una popolazione con una crescente componente di persone anziane.
Il Responsabile del Centro per la Sicurezza alimentare e la Salute, prof. Vincenzo Mollace, a margine dell’incontro, ha dichiarato: “E’ noto da tempo come lo studio della funzione endoteliale sia di fondamentale importanza ai fini della determinazione del rischio cardiometabolico. Ed è altresì noto come i soggetti esposti al rischio cardiometabolico, quali i diabetici o i soggetti con dislipidemia, vadano incontro a patologie su base aterosclerotica che, se prevenute in maniera adeguata, possono essere curate in maniera incisiva. In ragione di questo, lo studio degli effetti di sostanze nutraceutiche o di functional foods è estremamente suggestivo ai fini di una prevenzione “attiva” nei confronti delle patologie cardiometaboliche. Nuove prospettive si aprono anche se si pensa all’utilizzo di sostanze nutraceutiche con potere antiossidante come supporto alla terapia del dolore in varie forme. Il nostro centro, attraverso le attività di ricerca in ambito pre-clinico, ha ottenuto importanti risultati, anche in questa direzione”.
Tra gli specialisti di spicco che hanno preso parte all’iniziativa formativa anche il prof. Giuseppe Rosano, moderatore di alcune sessioni del Workshop. Il professore Rosano ha evidenziato l’importanza di questa due giorni che ha svolto un duplice compito: da un lato quello della formazione degli esperti che sono stati informati, in maniera dettagliata, sull’utilizzo dei nutraceutici in aggiunta o in sostituzione di farmaci nella cura delle malattie e, dall’altro, sulle importanti evoluzioni che la ricerca registra nell’ambito della clinica farmaceutica con lo sviluppo di nuovi prodotti nutraceutici derivanti da sostanze naturali.