Parco della biodiversità, il presidente Bruno: “Fiore all’occhiello della Calabria”
“Il Parco delle Biodiversità mediterranea è un’eccellenza della nostra provincia, un fiore all’occhiello della città di Catanzaro e dell’intera Calabria. Su questa importante struttura abbiamo investito e investiremo poiché rappresenta un grande patrimonio collettivo da preservare. Continuiamo a chiedere ai cittadini di essere parte attiva nella tutela del Parco e nella diffusione di una cultura del rispetto e della legalità”. E’ quanto affermato dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina in Sala Giunta a Palazzo di Vetro per fare il punto sulla situazione e sulla programmazione dell’attività e dei servizi relativi al Parco della Biodiversità ad 80 giorni dall’insediamento della nuova amministrazione provinciale.
Alla conferenza stampa hanno preso parte la dirigente del settore competente, Rosetta Alberto, il vice presidente Vittorio Paola, i consiglieri provinciali Marziale Battaglia, Riccardo Bruno e Francesco Mauro. Un’occasione importante per aggiornare i cittadini sui lavori condotti all’interno della struttura in seguito agli atti vandalici che si sono susseguiti nel periodo delle festività natalizie, ma anche per illustrare le azioni in atto per il suo potenziamento e preannunciare con largo anticipo la realizzazione di un evento che conferma l’attenzione dell’attuale amministrazione al Parco e ai suoi fruitori: nonostante le limitate risorse a disposizione, anche nel 2015 sarà garantito lo svolgimento della manifestazione “Settembre al Parco”.
“Il senso civico, il rispetto del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale dell’intera collettività che può fruire del Parco, delle sue strutture sportive e ludiche, delle opere d’arte presenti nel cuore del capoluogo di regione deve essere da stimolo a tutelare un’area così vasta e frequentata da danneggiamenti ed episodi di inciviltà – ha ribadito il presidente Bruno -. Anche perché continuare a spendere risorse per riparare danni causati dall’inciviltà diffusa, significa purtroppo sottrarre fondi che potrebbero essere invece destinati ad incrementale i servizi e aumentale la qualità di quelli esistenti”.
Potenziata la videosorveglianza. In seguito ai danneggiamenti alla “Casa di specchi” di Buren, alle baite distrutte lungo il percorso che conduce alla “Valle dei Mulini”, l’amministrazione provinciale ha potenziato il circuito della videosorveglianza procedendo all’installazione di nove telecamere che si vanno ad aggiungere all’impianto esistente, dopo aver sistemato le strutture e le staccionate, distrutte e date alle fiamme. Come ha ribadito il presidente Bruno, l’amministrazione provinciale si è mobilitata per potenziare la vigilanza, ottenendo il sostegno delle forze dell’ordine, e guarda con fiducia alla programmazione dell’immediato futuro, su cui si è soffermata la dirigente Rosetta Alberto, che continua ad essere responsabile del settore competente al Parco. In merito al dibattito aperto sulla decisione della Provincia di Catanzaro di mettere all’asta dieci daini, il presidente parla di “affermazioni strumentali” che non tengono conto dell’attenzione costante che l’amministrazione provinciale riserva alla tutela dell’ambiente. A dimostrazione di questo, anche la recente concessione di una sede sociale nel cuore del Parco della Biodiversità Mediterranea alla Wwf onlus Catanzaro, i cui delegati erano presenti questa mattina assieme a decine di operatori e volontari che operano nel Parco della Biodiversità”.
Alla dirigente Alberto – che il presidente Bruno ha ringraziato per “la dedizione e la passione” – il compito di illustrare l’immediata programmazione relativa alla struttura e puntualizzare le ragioni tecniche che hanno indotto l’amministrazione provinciale a procedere con la messa all’asta di dieci daini.
Il parco della biodoversità tra i piu belli d’Europa “Il Parco della Biodiversità è frequentato a livello internazionale, come ha detto il presidente è il fiore all’occhiello della nostra provincia. Ospita il museo internazionale della scultura, ma è anche sede del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Catanzaro, che opera da anni rivelando già nei primi mesi di attività una particolare vocazione all’eccellenza andata via via confermandosi e radicandosi, attestando la struttura ben oltre i confini della regione come Clinica Veterinaria altamente specializzata nella salvaguardia e nello studio della biodiversità animale – ha spiegato Rosetta Alberto -. Questa struttura. Tra le immediate azioni in programma, la convezione con l’Istituto Agrario per la creazione di una compostiera, una tecnica di riciclo che permette di usare gli scarti che abbiamo per creare quello che in un parco serve: il concime, nella ottica della sostenibilità dei processi. Una sinergia avviata con l’istituto agrario, guidato dalla preside dottoressa Rizzo, tanto che le tematiche ambientali diventeranno un modulo didattico. Tra gli interventi già realizzati la ricostituzione del verde, il recupero delle potatura, la ricostruzione dei due tunnel delle reso, ne stiamo rifacendo l'esterno con il supporto del settore tecnico; rifaremo l'impianto irriguo potenziandolo nelle parti mancanti, faremo anche di più in termini di servizi. intanto abbiamo ottenuto il finanziamento dal credito sportivo per la copertura del campo di bocce”. Insomma, questo è solo l’inizio. “Molta parte di questa attività è dovuta alla passione e all’impegno dei miei collaboratori, dei volontari e degli operatori che non si risparmiano – ha detto ancora Rosetta Alberto -. Uno sforzo collettivo che ha permesso risultati come il riconoscimento che arriva da una rivista parigina che ha indicato il Parco della Biodiversità tra i più belli d’Europa”.
Asta daini, le puntualizzazioni della provincia. E veniamo alla polemica sulla messa all’asta dei daini. “Il daino non è una specie autoctona del territorio calabrese e, in particolare, gli esemplari ospitati nel “verde del Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro”, 14 per inciso, sono nati, allevati e cresciuti in cattività nel pieno rispetto del benessere animale, benessere difficilmente assicurabile con le ulteriori nascite previste in primavera. – ha spiegato la dirigente Alberto -. La Provincia di Catanzaro, a differenza di altri enti intermedi, come Andria, Bologna e Ravenna, con lo stesso problema non ha deciso di avvalersi del piano di abbattimento dei daini, ma poiché impossibilitata a liberare specie alloctone ha deciso di mettere tali esemplari all’asta, e non certo per ricavarne guadagno.
La Provincia ha tra i diversi scopi quello di salvaguardare la biodiversità in tutte le sue forme non può assolutamente arrogarsi il diritto di immettere nel territorio una specie non autoctona che andrebbe a minare il delicato equilibrio creatosi nel corso dei secoli. L’aggiudicazione del “bene” non è finalizzata a fare cassa per l’Ente, ma è orientata a garanzia del miglior welfare per la specie”. La Provincia di Catanzaro, in questa direzione, ha avuto il pieno sostegno delle associazioni ambientaliste.